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1930:
fu inaugurato lo stadio Ascarelli, un gioiello da 35'000
posti. E' su questo campo che Attila Sallustro conosce
i suoi momenti di gloria. |
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1930-31:
Viene nominato presidente l'On. Giovanni Maresca di Serracapriola
che porta a Napoli il forte mediano, ex Torino, Emilio
Colombari, soprannominato "O Banco e Napule"
a causa dell'alta cifra spesa per il suo ingaggio da parte
del presidente azzurro. Questa resterà come una
delle migliori stagioni dell'epoca. Alla fine del girone
d'andata il Napoli riesce ad arrivare addirittura secondo.
Ma Sallustro fu richiamato alle armi e gli azzurri finirono
sesti. Vojack segnò ben 20 reti. |
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1931-32:
Non si riesce a ripetere quanto di buono fatto l'anno
precedente e si chiude la stagione con un mediocre 9°
posto in classifica con 35 punti all'attivo. |
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1932-33:
La società conduce una dispendiosa campagna acquisti
che rischiò di mandarla in rovina. Salvata dall'Ing.
Vincenzo Savarese, l'Associazione Calcio Napoli si ritrova
una grande squadra che si piazza addirittura al 3°
posto, nonostante le prestazioni a corrente alternata
per "questioni di cuore" del gioiello Sallustro.
La qualificazione alla Coppa Europa sfugge per un niente
a causa della peggiore differenza reti rispetto al Bologna.
A fine campionato lo stadio Ascarelli chiude momentaneamente
i battenti per lavori di ampliamento. La stagione successiva
verrà disputata nello stadio del Vomero. In questa
stagione l'attaccante austro-ungarico Antonio Vojak segna
ben 22 reti in campionato, stabilendo il record di marcature
in Serie A messe a segno da un giocatore del Napoli in
un solo torneo. Questo record resterà imbattuto
per ben 78 anni!!! |
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1933-34:
E' l'anno della prima storica qualificazione europea.
Viene acquistato Rosetti dal Torino e gli azzurri si presentano
tra i favoriti ai nastri di partenza. La stagione comincia
male ma poi, attraverso una lunga serie di risultati positivi
con l'attaccante Vojak mattatore, la squadra risale nei
quartieri alti della classifica fino a raggiungere il
3° posto con 46 punti, alle spalle di Inter e Juventus.
46 reti segnate e 30 subite. Il primo turno della Coppa
Europa porta come avversario gli austriaci dell'Admira
Vacher. Il Napoli, dopo un pareggio casalingo per 2-2
perde 5-0 in trasferta a Zurigo e viene eliminato. A Sallustro
furono addirittura tolti i gradi di capitano. |
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1934-35:
Il Campionato viene ridimensionato da 18 a 16 squadre.
Il Napoli acquista l'attaccante argentino Stabile, ex
Genoa e il mitico portiere Cherry Sentimenti, proveniente
dal Modena. Si chiude al 7° posto con soli 29 punti,
una grossa delusione dopo l'annata precedente. Garbut
decide di lasciare dopo anni di onorata militanza e con
lui anche il grande cannoniere Vojak, 102 reti in azzurro
in 5 stagioni. |
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1935-36:
Il nuovo allenatore è l'ungherese Csapkay che però
non riesce a portare gli azzurri oltre un misero 8°
posto in condominio con Milan, Alessandria e Genoa. Questa
fu l'ultima annata di Cavanna, 152 presenze e sette campionati
in azzurro. La situazione finanziaria intanto comincia
a precipitare. |
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1936-37:
Su pressioni della Federazione fu il Comandante Achille
Lauro, armatore sorrentino da circa un anno al fianco
di Savarese quale vice-presidente, a prendere in mano
la situazione. Il 15 marzo del 1936 viene nominato Presidente
del Napoli. Di tasca propria, Lauro coprì il deficit
societario con 300.000 lire dell'epoca. Allontanato Csapkay,
per la panchina viene chiamato Angelo Mattea dal Messina.
I risultati, naturalmente, furono figli della situazione
contingente e il Napoli chiuse al 13° posto in classifica,
peggior piazzamento raggiunto dall'inizio del girone unico.
E' l'ultima stagione di Attila Sallustro nel Napoli, allontanato
dal nuovo presidente dopo 259 partite e 107 gol in azzurro. |
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1937-38:
Arrivano Nereo Rocco e Pretta. Oltre a Rocco,
futuro "il paròn", nel Napoli c'è
un altro grande giocatore, Pippone Innocenti. La squadra
va male e Mattea viene sostituito dal magiaro Payer, che
conduce la squadra alla salvezza chiudendo al 10°
posto. Questo risultato non fu accolto positivamente dal
Comandante che mise in lista di sbarco anche Buscaglia,
236 gettoni in azzurro per lui. |
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1938-39:
Viene ingaggiato dalla Lucchese il giovane attaccante
e ben presto nuovo idolo delle folle, Italo Romagnoli
per 155.000 lire. Vengono inoltre tesserati il mediano
Piccinni, e la mezz'ala Gramaglia, che a fine carriera
metterà insieme 273 partite con il Napoli. Payer
in panchina fu supportato da Iodice e il Napoli concluse
la stagione al 5° posto, superando per la prima volta
nella storia la blasonatissima Juventus nella classifica
finale, e ottenendo anche una storica vittoria sul campo
dell'Ambrosiana per 2-1. |
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1939-40:
La società è in pieno dissesto finanziario.
Lauro ingaggia il tecnico Adolfo Baloncieri che riusce
ad ottenere la salvezza solo grazie ad una migliore differenza
reti rispetto all'allora Liguria. Ventiquattro punti totalizzati
e 14° posto in classifica. |