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SSC NAPOLI
STORIA DEL CLUB

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A cura di Valerio Rossano e Pietro Gentile
LA STORIA DEL NAPOLI: DAL 1930 AL 1940
1930: fu inaugurato lo stadio Ascarelli, un gioiello da 35'000 posti. E' su questo campo che Attila Sallustro conosce i suoi momenti di gloria.
1930-31: Viene nominato presidente l'On. Giovanni Maresca di Serracapriola che porta a Napoli il forte mediano, ex Torino, Emilio Colombari, soprannominato "O Banco e Napule" a causa dell'alta cifra spesa per il suo ingaggio da parte del presidente azzurro. Questa resterà come una delle migliori stagioni dell'epoca. Alla fine del girone d'andata il Napoli riesce ad arrivare addirittura secondo. Ma Sallustro fu richiamato alle armi e gli azzurri finirono sesti. Vojack segnò ben 20 reti.
1931-32: Non si riesce a ripetere quanto di buono fatto l'anno precedente e si chiude la stagione con un mediocre 9° posto in classifica con 35 punti all'attivo.
1932-33: La società conduce una dispendiosa campagna acquisti che rischiò di mandarla in rovina. Salvata dall'Ing. Vincenzo Savarese, l'Associazione Calcio Napoli si ritrova una grande squadra che si piazza addirittura al 3° posto, nonostante le prestazioni a corrente alternata per "questioni di cuore" del gioiello Sallustro. La qualificazione alla Coppa Europa sfugge per un niente a causa della peggiore differenza reti rispetto al Bologna. A fine campionato lo stadio Ascarelli chiude momentaneamente i battenti per lavori di ampliamento. La stagione successiva verrà disputata nello stadio del Vomero. In questa stagione l'attaccante austro-ungarico Antonio Vojak segna ben 22 reti in campionato, stabilendo il record di marcature in Serie A messe a segno da un giocatore del Napoli in un solo torneo. Questo record resterà imbattuto per ben 78 anni!!!
1933-34: E' l'anno della prima storica qualificazione europea. Viene acquistato Rosetti dal Torino e gli azzurri si presentano tra i favoriti ai nastri di partenza. La stagione comincia male ma poi, attraverso una lunga serie di risultati positivi con l'attaccante Vojak mattatore, la squadra risale nei quartieri alti della classifica fino a raggiungere il 3° posto con 46 punti, alle spalle di Inter e Juventus. 46 reti segnate e 30 subite. Il primo turno della Coppa Europa porta come avversario gli austriaci dell'Admira Vacher. Il Napoli, dopo un pareggio casalingo per 2-2 perde 5-0 in trasferta a Zurigo e viene eliminato. A Sallustro furono addirittura tolti i gradi di capitano.
1934-35: Il Campionato viene ridimensionato da 18 a 16 squadre. Il Napoli acquista l'attaccante argentino Stabile, ex Genoa e il mitico portiere Cherry Sentimenti, proveniente dal Modena. Si chiude al 7° posto con soli 29 punti, una grossa delusione dopo l'annata precedente. Garbut decide di lasciare dopo anni di onorata militanza e con lui anche il grande cannoniere Vojak, 102 reti in azzurro in 5 stagioni.
 
1935-36: Il nuovo allenatore è l'ungherese Csapkay che però non riesce a portare gli azzurri oltre un misero 8° posto in condominio con Milan, Alessandria e Genoa. Questa fu l'ultima annata di Cavanna, 152 presenze e sette campionati in azzurro. La situazione finanziaria intanto comincia a precipitare.
 
1936-37: Su pressioni della Federazione fu il Comandante Achille Lauro, armatore sorrentino da circa un anno al fianco di Savarese quale vice-presidente, a prendere in mano la situazione. Il 15 marzo del 1936 viene nominato Presidente del Napoli. Di tasca propria, Lauro coprì il deficit societario con 300.000 lire dell'epoca. Allontanato Csapkay, per la panchina viene chiamato Angelo Mattea dal Messina. I risultati, naturalmente, furono figli della situazione contingente e il Napoli chiuse al 13° posto in classifica, peggior piazzamento raggiunto dall'inizio del girone unico. E' l'ultima stagione di Attila Sallustro nel Napoli, allontanato dal nuovo presidente dopo 259 partite e 107 gol in azzurro.
 
1937-38: Arrivano Nereo Rocco e Pretta. Oltre a Rocco, futuro "il paròn", nel Napoli c'è un altro grande giocatore, Pippone Innocenti. La squadra va male e Mattea viene sostituito dal magiaro Payer, che conduce la squadra alla salvezza chiudendo al 10° posto. Questo risultato non fu accolto positivamente dal Comandante che mise in lista di sbarco anche Buscaglia, 236 gettoni in azzurro per lui.
1938-39: Viene ingaggiato dalla Lucchese il giovane attaccante e ben presto nuovo idolo delle folle, Italo Romagnoli per 155.000 lire. Vengono inoltre tesserati il mediano Piccinni, e la mezz'ala Gramaglia, che a fine carriera metterà insieme 273 partite con il Napoli. Payer in panchina fu supportato da Iodice e il Napoli concluse la stagione al 5° posto, superando per la prima volta nella storia la blasonatissima Juventus nella classifica finale, e ottenendo anche una storica vittoria sul campo dell'Ambrosiana per 2-1.
1939-40: La società è in pieno dissesto finanziario. Lauro ingaggia il tecnico Adolfo Baloncieri che riusce ad ottenere la salvezza solo grazie ad una migliore differenza reti rispetto all'allora Liguria. Ventiquattro punti totalizzati e 14° posto in classifica.