|
SSC
NAPOLI
STORIA
DEL CLUB
|
|
|
_____________________________________________________________________________________________
A cura di Valerio Rossano e Pietro Gentile
|
LA
STORIA DEL NAPOLI: DAL 1970 AL 1980 |
|
|
1970-71:
Dopo il 6° posto conquistato nella stagione precedente,
il Napoli affronta il torneo Italo-Inglese: gli azzurri
conquistano il diritto di disputare la finale allo stadio
San Paolo il 28/5/1970 contro lo Swindon Town. Sul punteggio
di 3-0 per gli inglesi, al 34' della ripresa scoppia il
putiferio: lancio di travertino in campo con panche delle
gradinate divelte. La curva A e il settore Distinti subiscono
danni per 600 milioni. Dal lato societario Ferlaino tenta
di nuovo di varare un aumento di capitale da 120 a 360
milioni, ma la proposta viene respinta come pure le sue
dimissioni che immediatamente seguono. Conseguentemente
la campagna acquisti ne risulta penalizzata; Montefusco
viene ceduto al Foggia in comproprietà per 175
milioni, dalla Lazio arriva Ghio per Manservisi più
80 milioni, dal Milan Sormani in prestito per 90 milioni,
dal Verona Ripari in comproprietà per 50 milioni,
Abbondanza riscattato dal Pisa per 15 milioni ed Umile
dall'Angri per 10 milioni. L'inizio di stagione è
brillante. Dopo 5 giornate il Napoli è solo in
testa alla classifica e va tutto bene fino alla 9ª
giornata. Alla 10ª infatti, c'è il Milan.
Dopo il gol del milanista Prati nel primo tempo, nel secondo
si assiste a una discesa di Ghio lanciato verso la porta
di Vieri. L'azzurro viene fermato fallosamente da Benetti,
ma l'arbitro Lo Bello lascia proseguire scatenando un
bombardamento di oggetti dagli spalti; una pistola lanciarazzi
colpisce Villa, costretto a lasciare il campo: sarà
0-2 a tavolino. Nonostante questo al giro di boa del campionato
il Napoli è secondo a 2 punti dal Milan e con un
punto in più dell'Inter (rispettivamente 24, 22,
21 punti). Decisiva la partita di San Siro contro i nerazzurri.
Altafini porta in vantaggio il Napoli ma Vieri lo colpisce
(6 giornate di squalifica ridotte a 4), José reagisce
(2 ridotte ad 1) scatenando l'intervento di altri compagni
(Giubertoni, Burgnich e Bianchi, 1 giornata ciascuno);
Burgnich viene espulso. Negli spogliatoi Panzanato evita
che gli interisti aggrediscano l'arbitro Gonnella, ma
non riesce ad evitare che altri emissari interisti, si
dice, facciano temere al bancario Gonnella di ridimensionare
la prospettiva di una luminosa carriera. Nella ripresa,
alla prima palla giunta in area di rigore del Napoli,
viene decretato un calcio di rigore per l'Inter. Dopo
3 minuti Boninsegna raddoppia. Il Napoli perde. Il campionato
si conclude al 3° posto con 39 punti, 33 gol fatti
e soltanto 19 subiti (migliore difesa). L'Internazionale
è Campione d'Italia con ben 46 punti; segue il
Milan a 42 e terzo il Napoli a 39. Altafini realizza 7
reti ed è ancora una volta il miglior marcatore
azzurro. |
|
1971-72:
La situazione societaria in stallo e i debiti sempre più
incombenti, si traducono in una campagna acquisti improntata
al risparmio. Bianchi viene sostituito da Perego. Parte
Ghio e Abbondanza viene scambiato con Manservisi; arriva
Macchi dalla Fiorentina, nipote di Chiarugi, particolare
che influì non poco sul suo acquisto. Come rincalzo
viene acquistato anche Fabio Enzo la cui caratteristica
principale sarà quella di non giocare mai. Pressato
dal debito verso il fisco di 1 miliardo e mezzo, Ferlaino
dà le dimissioni. Ettore Sacchi lo sostituisce.
Un accordo tra le due parti dovrebbe consentire al nuovo
presidente di governare fino al 1975 sulla base di un
sindacato azioni. Ma, dopo le dimissioni del 15/2/72 e
la rinomina appena 12 giorni dopo, e dopo le dolorose
cessioni di Zoff e Altafini, Ferlaino rientra con l'aria
di chi non può far altro che adeguarsi ai giochi
già fatti. La squadra termina il campionato all'8°
posto con 28 punti, 27 reti fatte e 31 subite. Da ricordare
un 4-0 inflitto alla Roma allo stadio San Paolo e una
sonante sconfitta per 6-2 in trasferta contro il Vicenza. |
|
1972-73:
La squadra subisce una vera e propria rivoluzione tecnica.
Dei vecchi giocatori restano soltanto Pogliana, Zurlini,
Juliano e Improta. Arrivano Carmignani dalla Juve, Bruscolotti
dal Sorrento di Lauro, Rimbano dal Varese, Vavassori dall'Atalanta,
Ferradini, Damiani e Mariani. Torna anche Montefusco dal
Foggia. In panchina viene confermato Chiappella. L'attacco,
troppo leggero, è assolutamente asfittico: segnerà
soltanto 1 gol lontano dal San Paolo nell'ultima trasferta
del campionato, datata 14/5/73 (gol di Ferradini). L'ultima
di campionato è di quelle che fanno tremare i cuori
dei tifosi. La classifica vede il Milan primo a 44 punti,
seguito da Juventus e Lazio a 43. Il Napoli gioca in casa
proprio contro la Lazio. A 10' dal termine il Milan sta
perdendo e Juventus e Lazio stanno pareggiando. Si profila
così uno spareggio a tre. Ma a 3' dal fischio finale
Cuccureddu segna per la Juve, imitato poco dopo da Damiani
per il Napoli. La Juventus vince così il suo 15°
scudetto, mentre il Napoli termina mestamente al 9°
posto con 28 punti, appena 18 gol segnati e la magra consolazione
della seconda miglior difesa con 20 gol subiti. |
|
1973-74:
Luis Vinicio, vecchia gloria azzurra degli anni 60', ancora
per tutti "O'Lione", diventa l'allenatore del
Napoli. In sede di calciomercato finalmente riesce l'acquisto
di Clerici. Arrivano inoltre Orlandini, Braglia, e Spartaco
Landini. L'avvio di campionato è molto buono: 8
partite utili consecutive con un prestigioso 2-0 casalingo
alla Juventus e una vittoria per 1-0 sulla Roma strappato
allo stadio Olimpico. Dopo lo stop in casa contro la Lazio,
futura vincitrice del Campionato, tocca al Milan far passare
un brutto Natale ai tifosi napoletani: complice l'arbitro
Menegali, che ignora ripetuti falli su Clerici ed un fallo
di mano di Benetti in area di rigore, la partita termina
2-1 per il Milan. Ferlaino riesce ad evitare il linciaggio
dell'arbitro da parte dei tifosi partenopei portandolo
con la sua auto alla stazione. Seguirono i "soliti"
gravi incidenti. Il girone di andata termina con il Napoli
al 2° posto con 3 punti di ritardo dalla Lazio. Il
campionato è tutto un alternarsi di alti e bassi,
ma sul fronte societario avviene una svolta storica datata
15/1/1974: in questo giorno l'ingegnere Corrado Ferlaino
liquidò ogni credito di Achille Lauro con la somma
di 249 milioni di lire, spezzando definitivamente il legame
storico tra la società azzurra e uno dei suoi più
illustri protagonisti. Nel corso del campionato il Napoli
subisce anche i gravi infortuni di Vavassori (2 interventi
chirurgici e molti mesi di assenza), Bruscolotti, Clerici
e Zurlini. Oltre agli infortuni gli azzurri subiscono
anche un tentativo di corruzione nei confronti di Clerici
da parte del presidente del Verona Garonzi che avvicinò
il centravanti partenopeo con la promessa di aprirgli
una concessionaria Fiat in Brasile. Ma Clerici svelerà
tutto. Il Napoli chiude il campionato al 3° posto
con 36 punti, 35 gol fatti e 28 subiti, a 7 punti dalla
Lazio Campione d'Italia e 5 dalla Juventus seconda classificata. |
|
1974-75:
Vinicio viene confermato alla guida della squadra. Il
tecnico brasiliano è il primo in Italia a mettere
in pratica gli insegnamenti del "calcio totale"
espresso dalla nazionale olandese; un calcio fatto di
esemplare convivenza e fusione di possesso palla, rapidi
passaggi di prima, pressing a tutto campo e fuorigioco
sistematico. L'assetto tattico prevede Burgnich (34 anni)
libero, La Palma stopper (in quanto Vavassori non è
ancora disponibile a causa dell'infortunio), Peppe Massa
tornante, Rampanti jolly offensivo e Clerici e Braglia
di punta. Partono Montefusco e Zurlini. In Coppa Uefa,
dopo avere eliminato sia il Videoton che il Porto, il
Napoli viene eliminato dal Banik Ostrava negli ottavi
di finale. Solo tre giorni dopo l'eliminazione dalla Coppa,
è di scena al San Paolo la Juventus. Il grande
dispendio di energie psico-fisiche profuse nel tentativo
di recuperare lo 0-2 subito in casa, porterà i
giocatori ad affrontare questa delicata partita di campionato
in condizioni fisiche e mentali debilitate, con la conseguente
pesante sconfitta per 6-2. Nonostante queste due brucianti
sconfitte, e nonostante le solite "sviste" arbitrali
che non poco contribuirono a frenare la corsa degli azzurri
(Michelotti in Napoli-Lazio 1-1 fu costretto a lasciare
lo stadio a bordo di un'ambulanza e Ciacci in Bologna-Napoli
1-0 ridusse i napoletani in 9), il Napoli riesce a recuperare
punti su punti alla Juventus, con il contributo determinante
di Juliano e Massa, entrambi in condizione strepitosa.
Si arriva allo scontro diretto di Torino contro la Juve
a 2 punti di distanza dai piemontesi. E' la Juventus degli
ex Altafini e Zoff, di Gentile, Cuccureddu, Furino, Scirea,
Damiani, Causio, Capello, Anastasi e Bettega. Il Napoli
perde 2-1. La Juve si avvia alla conquista del suo 16°
scudetto e agli azzurri non resta che un amaro 2°
posto ad appena 2 punti dai Campioni d'Italia bianconeri.
14 vittorie, 13 pareggi e appena 3 sconfitte (due in meno
della Juventus) non furono sufficienti per portare al
Napoli i primo tricolore della sua storia. Fu proprio
l'alto numero di pareggi, oltre alla sconfitta in entrambi
gli scontri diretti, ad allontanare lo scudetto da Napoli.
Il bilancio della stagione, infatti, fu estremamente positivo:
miglior attacco con ben 50 reti realizzate e terza miglior
difesa con 22 reti subite. Migliori realizzatori stagionali
furono Clerici e Braglia, rispettivamente con 14 e 12
reti. Magra consolazione è la certezza di aver
espresso il migliore calcio del campionato. |
|
1975-76:
E' l'anno dei 70.000 abbonati. Arrivano Boccolini dal
Brindisi, Sperotto dal Varese e soprattutto Beppe Savoldi
in cambio di Clerici, Rampanti e 1300 milioni, per un
totale 2 miliardi, cifra record e scandalosa per l'epoca.
L'assetto tattico cambia principalmente per la mancanza
di movimento da parte di Savoldi che, rispetto a Clerici
è più uomo da area di rigore e, stazionando
al limite dell'area avversaria, non apre varchi agli altri
attaccanti e ai compagni di squadra. Non è un caso
che alla fine Braglia segnerà soltanto 4 gol rispetto
ai 12 dell'anno precedente. L'avvio di campionato è
comunque ottimo. All'ottava giornata il Napoli è
solo in testa alla classifica. Ma un gol nella nebbia
al 90' ad opera di Facchetti in Inter-Napoli 2-1, spodesta
il Napoli dalla vetta. A questo punto il feeling tra il
tecnico ed i giocatori si rompe definitivamente e mister
Vinicio lo conferma anche alla stampa. Si profila all'orizzonte
l'ombra di un ritorno di Pesaola. Vinicio lascia, senza
neanche aspettare la finale di Coppa Italia da disputare.
Sarà compito di Rivellino e Delfrati alzare la
Coppa vinta all'Olimpico con un perentorio 4-0 inflitto
al Verona. In campionato il Napoli chiude al 5° posto
in classifica totalizzando 36 punti, il quarto miglior
attacco e la terza miglio difesa. Migliore marcatore stagionale
è "Mister due miliardi" Beppe Savoldi
con 14 reti. |
|
1976-77:
Come era nell'aria torna alla guida tecnica del Napoli
il "Petisso" Bruno Pesaola. Il calciomercato
porta lo stopper Catellani dal Verona, Speggiorin dalla
Forentina e Vinazzani dalla Massese al posto di Boccolini.
Braglia va al Milan sostituito da Chiarugi. Il modulo
tattico di Pesaola è piuttosto utilitaristico.
Il nuovo tecnico, inoltre, provoca una polemica con Vinicio
sui metodi d'allenamento che terminerà con il deferimento
di molti tesserati. Dopo avere superato il primo turno
di Coppa delle Coppe, il campionato si avvia piuttosto
bene; ma dopo il superamento del secondo turno di coppa
inizia un periodo abbastanza gramo. In più ci si
mette anche un'infelice frase di Michelotti riguardo al
"chiarugismo" (tattica mirante ad ottenere calci
di rigori semplicemente rotolandosi in area di rigore
avversaria) ad innescare una polemica con la classe arbitrale
che nulla di buono porterà alla squadra. Inoltre
dopo la vittoria della Juve al San Paolo per 2-0, gli
incidenti che seguirono causarono la squalifica del campo
per 2 giornate. Nonostante una fase calante in campionato,
in Coppa delle Coppe si arriva fino alla semifinale con
l'Anderlecht. Dopo la vittoria casalinga per 1-0, a Bruxelles
l'arbitro inglese Matthewson si rende protagonista di
un arbitraggio assolutamente scandaloso che si conclude
con l'eliminazione del Napoli. All'ultima giornata di
campionato è di scena al San Paolo la Fiorentina.
Dopo il vantaggio viola per un autogol di Catellani ed
il pareggio di Savoldi, a 5' dalla fine l'arbitro Falasca
non concede un rigore al Napoli per un evidente atterramento
di Massa. Sul rovesciamento di fronte Caso porta in vantaggio
la Fiorentina. Il conseguente tentativo d'invasione di
campo provocò lo 0-2 a tavolino, 3 giornate di
squalifica al campo ed un punto di penalizzazione in classifica.
La stagione si conclude al 6° posto con 29 punti,
che si trasforma in un 7° posto con 28 punti a causa
del punto di penalità. Migliore marcatore azzurro
è ancora Savoldi che migliora lo score della stagione
precedente con 16 gol. Pesaola a fine stagione lascia
la panchina azzurra. |
|
1977-78:
Partito Pesaola arriva il trentaseienne napoletano Gianni
Di Marzio che concorda con Ferlaino un piano triennale.
Nuovo anche il General Manager Giorgio Vitali. Arrivano
il portiere Mattolini e Restelli dalla Fiorentina (in
cambio di Carmignani e di Orlandini); dalla Sampdoria
(in comproprietà) arriva Valente, dal Perugia Livio
Pin (in cambio del 50% di Speggiorin più soldi)
e dal Varese Moreno Ferrario. Altri giovani arrivano dalle
serie inferiori come Capone, Stanzione, Mocellin e Casale.
Partono da Napoli Burgnich e Vavassori mentre termina
la sua carriera Montefusco. Il campionato ha un andamento
senza infamia e senza lode, ma in compenso viene raggiunta
la finale di Coppa Italia all'Olimpico con l'Inter. Purtroppo
la sconfitta per 2-1 nega al Napoli di alzare al cielo
la terza Coppa Italia. In campionato gli azzurri finiscono
al 6° posto per migliore differenza reti rispetto
al Perugia e si qualificano per disputare la Coppa U.E.F.A.
Migliore marcatore è ancora una volta Savoldi che
eguaglia le 16 reti della stagione precedente. |
|
1978-79:
Alla seconda giornata di campionato viene inspiegabilmente
esonerato Gianni Di Marzio. Al suo posto ritorna "O'Lione"
Vinicio. Dal Torino arrivano Castellini per sostituire
Mattolini ceduto al Catanzaro e Caporale; Mocellin va
al Vicenza per Filippi, Restelli va alla Fiorentina in
cambio di Caso. Partono anche Stanzione, Musella, Casale,
Massa, La Palma, Pogliana, Chiarugi e Favaro. Arrivano
anche Tesser dal Treviso, Pellegrini dall'Udinese e Majo
dal Palermo. Ma dopo 16 anni di azzurro, la perdita più
sentita è quella di Juliano, emigrato a Bologna.
In Coppa U.E.F.A. il Napoli viene immediatamente eliminato
dalla Dinamo Tiblisi. Il campionato, invece, è
la fotocopia dell'anno precedente: 6° posto e qualificazione
U.E.F.A. per differenza reti, stavolta a danno della Fiorentina.
Due episodi da ricordare: Napoli-Lazio del 7/1/79, finita
1-1 sul campo, viene omologata con lo 0-2 a tavolino a
causa di un mortaretto scoppiato a bordo campo che "spaventa"
i laziali Pighin e Manfredonia. In Verona-Napoli, invece,
l'arbitro Menicucci "regala" un rigore al Napoli
e Garonzi, presidente della squadra veneta, in preda all'ira
rilascia delle dichiarazioni talmente pesanti che gli
varranno la squalifica a vita. |
|
1979-80:
E' il campionato dello scandalo del calcio scommesse.
Infatti il 23/3/1980 passa alla storia del calcio per
le camionette della polizia presenti a fine partita su
molti campi, per eseguire l'arresto di diversi giocatori.
In campagna acquisti Ferlaino cerca di ingaggiare Paolo
Rossi dal Perugia in prestito per due anni. E' lo stesso
giocatore a rifiutare; buon per lui perché il Napoli
riuscirà a conquistare soltanto l'11° posto
con 20 gol fatti ed altrettanti subiti. Al posto di Savoldi
ritorna Speggiorin che segnerà soltanto 1 gol.
Tornano anche Oscar Damiani ed Improta (32 anni). Inoltre
vengono ingaggiati Bellugi (stopper dal Bologna), Guidetti
(mediano dal Vicenza), Agostinelli e Badiani dalla Lazio,
nonché Lucido e Bomben. Partono Pellegrini e Valente
per l'Avellino, Catellani e Pin per l'Udinese e Caso per
l'Inter. Miglior realizzatore di questa grigia stagione
è Damiani con appena 4 gol. Nel marasma societario
generale, una mossa a sorpresa di Ferlaino sorprende tutti:
l'ex bandiera Juliano viene nominato Direttore Generale,
a dispetto dei due Vicepresidenti Punzo e Brancaccio.
|
|
|