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SSC
NAPOLI
STORIA
DEL CLUB
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_____________________________________________________________________________________________
A cura di Valerio Rossano e Pietro Gentile
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LA
STORIA DEL NAPOLI: DAL 1950 AL 1960 |
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1950-51:
La Paz viene ceduto all' Olimpique di Marsiglia. La campagna
acquisti porta un giocatore di altissimo livello. Viene
infatti tesserato il grande Amadeo Amadei, "il fornaretto",
ex Inter e Roma che giunge all'ombra del Vesuvio insieme
al portiere Bepi Casari. Come centromediano viene acquistato
il laziale Remondini. Sulla panchina viene ovviamente
confermato Monzeglio. Un altro tragico evento scuote l'ambiente
partenopeo. Il 22 Febbraio del 1951 muore il presidente
Musollino, stroncato da un infarto. Tre giorni dopo i
suoi ragazzi gli dedicano la vittoria di Marassi sul Genoa.
Nonostante la perdita del proprio presidente gli azzurri
raggiungono un bellissimo 6° posto finale con 41 punti
totalizzati e 11 reti a testa per Amadei e Krieziu. |
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1951-52:
Alfonso Cuomo viene nominato come nuovo presidente e Achille
Lauro, nelle vesti di finanziatore, diventa presidente
onorario. Il Comandante acquista il mediano Castelli,
ex Genoa, per la rilevante cifra di 40 milioni. Vengono
acquistati in quell'estate anche Comaschi e Scopigno.
La stagione è tutto sommato positiva, nonostante
risultati un pò altalenanti. Il Campionato si chiude
di nuovo al 6° posto, ad appena 1 punto di distanza
dalle due quarte. Capocannoniere della squadra azzurra
è Astorri con 13 reti. |
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1952-53:
Achille Lauro, sempre più padre-padrone della società,
acquista un centravanti svedese inseguito da mezza Italia
calcistica: si tratta di Hasse Jeppson dell'Atalanta,
pagato la bellezza di 105 milioni, 30 dei quali incassati
dal calciatore. Con Jeppson arriva un altro acquisto di
lusso, il guizzante Bruno Pesaola. Il numero di squadre
partecipanti al torneo viene portato a 18. Il primo gol
del centravanti svedese arriva dopo 4 partite, in casa
dell'Inter, dove tuttavia il Napoli viene sconfitto per
5-1. Due risultati storici restano però impressi
nelle memorie, il 4-2 rifilato al grande Milan del trio
"Gre-No-Li" (Gren, Nordahl, Liedholm), e la
vittoria per 3-2 in rimonta sulla Juventus, con reti firmate
da Pesaola, Jeppson e Amadei. E' una stagione esaltante.
il Napoli finisce 4° con 41 punti, ad appena 2 punti
dal Milan, 4 dalla Juventus e 6 dall'Internazionale Campione
d'Italia. Con 53 gol realizzati è il 3° miglior
attacco del campionato dopo Juventus e Milan, addirittura
migliore dell'Inter campione. Jeppson segna 14 reti così
come il compagno di reparto Vitali. Anche il reparto difensivo
non demerita, risultando il 5° migliore del campionato,
con 43 reti subite in 34 partite. |
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1953-54:
Unici acquisti di rilievo del mercato estivo sono il jolly
Ceccarelli e il grande portiere Ottavio Bugatti che sostituisce
Casari rimandato al mittente. Ancora Monzeglio in panchina
a guidare un torneo che resterà a 18 squadre fino
al campionato '67-'68, quando verrà ridimensionato
a 16 squadre. Degni di nota sono la vittoria per 2-1 contro
l'Inter Campione d'Italia di Ghezzi, Brighenti e Skoglund,
con una doppietta proprio di Ceccarelli. Il derby del
Sud contro la Roma vinto di misura grazie al gol dall'ex
di turno Amadei. Un 6-3 contro l'Atalanta, un 5-1 contro
il Novara e una differenza reti singolare: un gol segnato
in meno dell'ultima stagione e 5 in meno subiti. Nonostante
un miglioramento dei numeri il Napoli finisce 5° con
38 punti, 3 in meno della stagione precedente, alle spalle
di Internazionale, Juventus, Milan e Fiorentina. L'Internazionale
è ancora Campione d'Italia. Da segnalare una grande
stagione di Jeppson, autore di 20 reti, appena 3 in meno
del capocannoniere Nordhal. |
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1954-55:
Arrivano il mediano Posio dal Brescia ed il centromediano
Trerè dalla Roma. La squadra non parte bene e mister
Monzeglio minaccia a più riprese di dimettersi.
Dopo un periodo opaco Jeppson torna ai suoi livelli e
riprende a segnare. Migliorano le prestazioni di tutta
la squadra. I vari Amadei, Comaschi, Posio, Ciccarelli,
Pesaola, il vecchio Viniey e lo stagionato Gramaglia,
giunto all'undicesima ed ultima stagione in azzurro (273
in totale le sue presenze con il Napoli), contribuirono
alla conquista di un tutto sommato positivo 6° posto
con ancora 38 punti realizzati. La soddisfazione maggiore
deriva dal 4-1 inflitto all'Internazionale Campione di
Italia e dall'aver chiuso il campionato con 1 punto in
più della Juventus e 2 in più degli stessi
ex Campioni d'Italia dell'Internazionale. E' la prima
volta nella storia del Dopoguerra che il Napoli chiude
un campionato davanti ai bianconeri. L'altro ed unico
precedente risale addirittura alla stagione '38-'39. Era
già successo invece con la squadra milanese nella
stagione '46-'47. |
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1955-56:
Arriva un grande campione: Luis Vinicio, soprannominato
"O'Lione". Costo dell'operazione: 60 milioni.
Primo gol con la maglia del Napoli dopo 40 secondi dal
fischio di inizio della prima partita ufficiale, Napoli-Torino
2-2 con doppietta dell'asso brasiliano. La nuova coppia
di bomber Vinicio-Jeppson si fa attendere ma al suo esordio
contro la Pro-Patria fa registrare un larghissimo 8-1
per gli azzurri. Di questa stagione si ricorda anche lo
scandaloso arbitraggio del direttore di gara Maurelli
nel 3-3 contro il Bologna che porta all'invasione di campo
del pubblico inviperito. Nel complesso tutto l'ambiente
non era tranquillo e all'interno dello spogliatoio qualcosa
si ruppe tra la squadra e il tecnico Monzeglio, tanto
che, dopo la sconfitta contro l'Inter, viene esonerato
il tecnico che nelle 6 stagioni precedenti aveva portato
al Napoli una promozione, un quarto posto, un quinto posto
e 3 piazzamenti al sesto posto, risultati storici se pensiamo
all'incredibile divario tecnico che divideva, soprattutto
nei primi anni, le grandi squadre del nord dal resto del
paese. La squadra viene affidata ad Amadei, il più
vecchio fra i calciatori. Si chiude al 14° posto con
32 punti, anche se, a dire il vero, sono solo 2 punti
a separare gli azzurri dall'8° posto e addirittura
appena 3 che li tengono lontani dal 6° posto raggiunto
nella stagione precedente. Capocannoniere della squadra
è Vinicio che segna ben16 reti. Appena 8 i centri
di Jeppson. |
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1956-57:
Viene ceduto Jeppson al Torino. Dall'Atalanta arriva Brugola.
Le redini della squadra restano in mano ad Amadei. Da
ricordare la vittoria a Roma contro i giallorossi per
3-1 con doppietta del solito Vinicio e la vittoria per
5-3 contro il Milan che alla fine risulterà Campione
d'Italia. Ancora una volta 32 punti realizzati ma questa
volta il Napoli arriva 11° ma paradossalmente ad appena
4 punti dal 4° posto. Capocannoniere della squadra
ancora Vinicio, che si migliora realizzando ben 18 reti. |
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1957-58:
Dopo 7 stagioni viene consegnata la lista a Granata, 169
partite in azzurro. Tra gli acquisti, da segnalare quello
di Dolo Mistone. La squadra viene ancora affidata ad Amadeo
Amadei. Stagione esaltante che vede gli azzurri vincere
4-1 contro l'Alessandria, 4-2 contro l'Atalanta, 3-1 contro
la Fiorentina, 4-0 contro il Genoa, 1-0 doppio contro
l'Inter, sia in casa che in trasferta, 4-3 all'andata
e 3-1 al ritorno contro la Juventus prossima a vincere
il titolo, 4-0 contro il Padova e 6-0 contro il Verona.
Unica macchia di rilievo, la sconfitta per 7-0 contro
l'Udinese. Il Napoli comunque è una macchina da
gol. Ne segna addirittura 65 in tutto il campionato, 21
dei quali realizzati dal suo bomber di razza, Luis Vinicio.
Quello del Napoli risulterà infatti essere il migliore
attacco del campionato, secondo solo alla Juventus Campione
d'Italia. Proprio del 4-3 di Torino contro la Juventus
si ricorda uno strepitoso Bugatti e le reti di Vinicio,
Novelli e Di Giacomo che hanno consentito agli azzurri
di battere la "Vecchia Signora". Era un grande
Napoli ma le due sconfitte subite nelle ultime tre gare
di campionato, condannarono la compagine di Amadei al
quarto posto con 40 punti, distanti comunque ben 11 punti
dai bianconeri neo Campioni d'Italia. |
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1958-59:
Per la nuova stagione viene ingaggiato il carioca Del
Vecchio per fare coppia con Vinicio. Amadei è ancora
confermato in panchina dopo gli ottimi risultati dell'anno
precedente. I presupposti per ripetersi e migliorarsi
ci sono tutti. Tuttavia il tandem offensivo non funziona
e i risultati stentano ad arrivare. La panchina di Amadei
non è più così stabile. Pesantissime
le sconfitte per 4-1 contro la Fiorentina, 6-1 contro
il Milan prossimo Campione d'Italia, e addirittura 8-0
contro la Roma. Anche la Sampdoria dell'ex tecnico Monzeglio
riesce a sbancare il Vomero vincendo per 3-2. La stagione
è deludente. Si chiude comunque al 7° posto
con 34 punti, insieme a Vicenza e Padova ma con una peggiore
differenza reti. Pochissimi i gol in attivo per la squadra
di Amadei, appena 39, 26 in meno della passata stagione.
Cannoniere della squadra è il neo-acquisto Del
Vecchio, che comunque segna 13 reti. Appena 7 reti invece
per Vinicio. La panchina di Amadei comincia a scricchiolare. |
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1959-60:
La società azzurra decide di cambiare allenatore
e affida la squadra ad Annibale Frossi. Insieme al nuovo
mister arriva anche il portiere Cuman e il napoletano
Rambone. Dopo 4 partite e altrettante sconfitte Frossi
viene esonerato. La squadra viene affidata di nuovo ad
Amadei. Il 6 dicembre 1959 viene inaugurato il nuovo Stadio
San Paolo. Oltre 80.000 tifosi a salutare il nuovo impianto
e ad assistere al 2-1 sulla Juventus prossima a vincere
il titolo, con gol di Vitali e Vinicio. Il Napoli arriva
13° assieme al Bari, ma con peggior differenza reti,
collezionando appena 29 punti. A dare un contributo per
evitare la retrocessione anche le 2 reti del giovane attaccante
Postiglione, napoletano doc. Al termine di un'annata balorda
il Napoli resta in serie A, a soli 2 punti dalla retrocessione.
Capocannoniere degli azzurri è ancora Del Vecchio,
autore di 10 gol. |
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