A cura di: Redazione
Fonte: Il Mattino
Arrigo Sacchi, ex allenatore, ha parlato al quotidiano Il Mattino di Antonio Conte e della rinascita del Napoli.
«Era un'impresa impossibile pensare di poter conquistare questo scudetto. E lui
l'ha resa possibile. Credo che, a parte Antonio, nessuno pensava davvero che il
Napoli potesse arrivare fino in fondo. Lui ci è riuscito perché non si crede un
fenomeno: sa che c'è solo il lavoro alla base di ogni traguardo. E quello che conta
è spiegare ai propri calciatori che la premessa di un fallimento è sentirsi
arrivati. Perché il successo ti porta a pensare che non devi fare molto altro
per continuare a vincere, che puoi smettere di sacrificarti. E quando uno crede
di essere diventato grande, là inizia il suo tracollo». Crede che ormai i giochi siano fatti?
«Mi spiace per Inzaghi ma la cattiveria e l'orgoglio che vedo nello spartito di
Conte non lo vedo nella sua Inter degli ultimi tempi. E poi quel McTominay...
Porca miseria: solo Antonio poteva far venir voglia di migliorarsi a uno che
veniva dalla Premier, dal Manchester United». Dice che deve incontrare De Laurentiis per avere certezze di un grande
Napoli per il futuro.
«Ma resta, perché mai dovrebbe andare altrove? Per me al Napoli il bello deve
ancora venire. E solo lui può riuscire a far fare un altro salto in alto al
club». Quella di domenica scorsa è stata la giornata chiave?
«Ha detto molto. Soprattutto che il Napoli non ha paura di vincere, non ha
tremato all'idea di poter allungare sull'Inter. Spero tanto che Inzaghi riesca
a recuperare le energie mentali in vista della partita di Champions domani a
Barcellona, ma negli ultimi tempi arrivano segnali poco incoraggianti». Quale è stata, a suo avviso, l'arma in più di questo Napoli?
«La ricerca continua del miglioramento individuale. Una cosa che solo Conte può
fare così rapidamente e in questa dimensione».
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