A cura di: Redazione
Fonte: Napolicalcionews.it
Il centrocampista del Napoli Stanislav Lobotka è
il protagonista della nuova puntata di My Skills, il format di DAZN
in collaborazione con EA SPORTS FC 25 in cui i giocatori del massimo campionato
italiano di calcio si raccontano sul campo. L'intervista è stata realizzata da Valon Behrami. Ecco alcuni passaggi evidenziati per voi lettori da Napolicalcionews. I migliori centrocampisti al mondo: “Quanti
giocatori penso ci siano sopra di me al mondo, nel mio ruolo? Forse 2 o 3. Ma
dipende, ogni allenatore preferisce un tipo diverso di giocatore: alcuni
preferiscono il numero 6 forte fisicamente, altri quello che crea più gioco. È
difficile da dire, ma penso di poter essere fra i migliori 5 al mondo”. Sulla vittoria dello scudetto e la voglia di vincere
ancora: “È sempre bello vincere una volta, ma è difficile ripetersi.
Lo voglio davvero, ma so che è molto difficile. Sappiamo che c’è l’Inter, c’è
l’Atalanta, loro giocano molto bene e quello che possiamo fare noi è solamente
spingere in ogni allenamento per dare al Mister ciò che vuole in campo. Voglio davvero vincere, ma a volte la gente, quando siamo
stati in testa di 3-4 punti, volava già in alto: “Dai ragazzi, vincete lo
Scudetto!”. Ma non è così facile come la gente pensa!” La squadra più difficile da affrontare: “Se c’è
una squadra in particolare che mi fa soffrire da avversario? È l’Atalanta,
“odio” giocare contro di loro! Sono una grande squadra, e con il loro tipo di
gioco uomo su uomo, a tutto campo, non mi lasciano un centimetro. È sempre durissima
contro di loro, ma ad esempio ti posso dire anche contro il Venezia o il
Verona. Cercano sempre di bloccarmi e marcarmi stretto, non è facile per me”. La sua giocata dei sogni: “Ce l’ho! Sto giocando
la finale di Champions League: è il 90’, siamo 1-1 e tra poco ci sono i
supplementari. Ricevo palla e inizio a correre, gli avversari mi inseguono.
Faccio un 1-2 con l’attaccante, lui me la scarica e io calcio! Sì, cerco spesso
di visualizzare le prossime partite e ricreo delle situazioni di gioco. Spero
che questo scenario possa avversarsi nella mia vita!”.
Sull’allenatore Conte “Prima che arrivasse, io
lo sapevo già: sapevo che fosse davvero un grande allenatore. Lo avevo già
sentito da Skriniar, quando giocava all’Inter: i suoi allenamenti sono molto
duri! Mi ha dato molte cose, ha spinto me e la mia mentalità ad un altro
livello. Il primo giorno in cui è arrivato, non aveva ancora detto nulla ma
appena entrato nella nostra stanza, potevi già percepire la sua personalità. E
quando ho visto come ci allenavamo, come volessimo giocare, mi sono detto: “Ok,
è il miglior allenatore che potessimo scegliere”. Quando abbiamo iniziato a
correre, ho capito... “Wow, sarà dura quest’anno!”. Ma alla fine pensi che
ovunque sia andato, lui ha vinto. Sai che è difficile, ma allo stesso tempo
pensi: “Ok, è difficile: ma lui può portarmi ad un altro livello”.
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