TORNA IN HOMESOCIETA'SQUADRASTAGIONECalciomercatoSTATISTICHECONTATTI



DOMENICA 5 FEBBRAIO 2023 - CONFERENZA STAMPA

SPALLETTI IN CONFERENZA: “ERA UNA GARA DA VINCERE ASSOLUTAMENTE. CORI OFFENSIVI, UNA PESSIMA ABITUDINE TUTTA ITALIANA…”


Il tecnico azzurro ha parlato in conferenza stampa


 
     
0


A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews

Luciano Spalletti ha tenuto la sua conferenza stampa post Spezia-Napoli.

Cosa le è piaciuto di più e cosa di meno, forse quella lentezza del primo tempo ma poi c’è stato anche il non mollare mai. Poi le hanno dato fastidio i cori dalla curva?

L’analisi della partita è stata fatta in una sintesi corretta. Diventa fondamentale in queste partite qui, visto l’ambiente dove si gioca, uno stadio chiuso, sentito, per la vicinanza del pubblico, la partecipazione, per le condizioni del terreno. Aggiungiamoci che lo Spezia si è difeso con ordine e ci ha dato un po’ di campo ma ci ha anche tolto delle giocate sulla trequarti. Questa era una partita da cominciare la sera prima a prepararla. Quando si gioca in questi ambienti qui - e io lo so, avendoci giocato – se non sei pronto quando arrivi allo stadio e se non la prepari prima, non hai spazio per le situazioni che ti vengono addosso. In questo è stata matura la squadra che è arrivata con l’occhio a mezz’asta, con la piega giusta in faccia. Il non esser riusciti a trovare la soluzione ma aver fatto la partita…  posso additare questo ai miei giocatori: più velocità e qualità nel giropalla. Lo Spezia era ordinato in campo ma oltre questo non posso appuntare niente a loro e va capita la difficoltà di quella situazione. Nel secondo tempo ero convinto che la soluzione l’avrebbero trovata perché  bisognava solo aumentare delle cose con l’accerchiamento ad esempio. Li abbiamo costretti a muoversi, a fare fatica per ricomporre quell’ordine che hanno avuto nel primo tempo e lì hanno sbagliato e noi ne abbiamo preso vantaggi. Personalmente cosa ne penso? Per me La Spezia è scritta nella mia vita oltre che nella mia carriera: possono comportarsi come vogliono, per me non cambia e sono contento di trovarli come avversari nel calcio che conta, e sono contento dei miei amici che trovo in curva. Io in estate sono sempre qui, quindi me le devono ridire quelle cose in faccia. Si  accettano con semplicità perché mi hanno voluto bene e io voglio bene a loro, qui  sono nati 2 dei miei figli, mia moglie abita qui. Loro possono dire quel che gli pare, non cambia il pensiero.

Ieri ha parlato di partita trappola. Il Napoli ne è uscito alla grande, non soffrendo: sottolinea l’abilità offensiva e la bravura nelle letture difensive?

Quando ti chiami Napoli e quando ne vesti la maglia hai o scontri diretti o  partite da vincere assolutamente e questa è una di quelle partite da vincere assolutamente e non devi essere sorpreso da quel che trovi davanti con l’organizzazione degli avversari, devi essere sempre pronto, devi passarci sopra. Sono partite troppo importanti. Abbiamo un passato che ci dimostra che sappiamo trovare una soluzione nonostante la loro bravura e i problemi che ci hanno creato – hanno giocato una buonissima partita ma non ci possono esser rimorsi visto che siamo la prima della classe. Tutte  ti creeranno delle situazioni differenti che hai trovato precedentemente e tu ti devi rinnovare.

È stata una gara da lottatori veri e il Napoli ha mostrato cinismo e concretezza: a che punto è la consapevolezza? Cori contro la morte di Maradona mentre il Napoli è senza tifosi in trasferta. È passione o altro?

Sul cinismo è stato  già detto. Per noi è difficile la disponibilità a diventare calciatori con qualità differenti, su queste continue palle vaganti. Non è nostra caratteristica modificarci, penso sia stata quella la qualità migliore. Per il pubblico e i cori: non mi riferisco allo Spezia ai nostri o  a quelli di altre squadre, ma a quel che deve esser il modo di fare in generale: smettere di fare i cori contro. Qualsiasi cosa dicano gli altri noi facciamo il tifo e inneggiamo a noi stessi senza perder tempo a offendere le altre città  e squadre. Questo è un modo sbagliato del calcio italiano e di chi frequenta gli stadi. Lo stadio è un luogo di divertimento, per fare conoscenza con gli altri, per fare il tifo insieme per il risultato insieme, se non si consegue il risultato si fa come in Inghilterra, alla fine si esce tutti insieme. Sono questi i veri valori dello sport da insegnare ai bambini.

Come ha visto lo Spezia alla quarta  sconfitta consecutiva. Come vede la corsa salvezza?

Innanzitutto Gotti sta bene anche se non era in campo e questo mi fa piacere. Lo conosco bene e so che sa far calcio bene con le sue squadre. Ma se mancano 10 calciatori la qualità diminuisce ma nonostante ciò – son convinto ce l’avremmo fatta – ci è voluto l’episodio a favore. Fino a quel momento lo Spezia è stato ordinato bene in campo, ha avuto anche un paio di occasioni minacciose ai limiti dell’area. Il futuro lo vivrei piuttosto tranquillamente per la qualità di squadra e allenatore superiori ad altri contesti.

Bello l’abbraccio con Osimhen dopo il saltone e bello il suo urlo sotto la curva: è tra  i 5 attaccanti più forti al mondo?

Ma cosa devo dire di più di Osimhen? Abbiamo detto tutto. Ha fatto uno squat-jump di 2.78 mt da fermo! L’ho visto dal campo e mi si dice che con me ha segnato più di testa ma con quello che verrà dopo segnerà ancora di più, mica gli ho messo le molle sotto i piedi, è roba sua!

17 gare alla fine, è sbagliato sognare?

Ogni tanto frequento persone in città e non li vedo così sognanti o convinti che sia già finita, li vedo giustamente maturi da sapere che c’è ancora tanta strada da fare con tante battaglie ancora e noi lo dobbiamo a loro. Oggi non c’era nessuno allo stadio ma a casa c’erano tantissime persone a pregare e noi dobbiamo essere onorati che ci siano tante persone e a loro dobbiamo il nostro impegno.