A cura di: Redazione
Fonte: ANSA
Assoluzione piena per il calciatore Armando Izzo,
attualmente in forza al Monza, finito sotto processo con l'accusa di concorso
esterno in associazione mafiosa e per il reato di frode sportiva aggravata dal
metodo mafioso. La Corte d'appello di Napoli (presidente Giovanni Carbone,
giudice relatore Alberto Maria Picardi) ha assolto Izzo dall'accusa di concorso
esterno in associazione mafiosa (al clan della Vinella Grassi di Secondigliano)
con la formula "il fatto non sussiste" e dal reato di frode sportiva
aggravata dal metodo mafioso per aver concorso ad alterare la partita di calcio
Modena-Avellino del 17 maggio 2014, valevole per il campionato di serie B della
stagione 2014-2015, "per non aver commesso il fatto". "Sono molto soddisfatto della sentenza - ha detto dopo
la sentenza Armando Izzo - e, come ho detto fin dalle prime battute, ho sempre
avuto fiducia nella giustizia. Non finirò mai di ringraziare i miei avvocati Alfredo
Capuano, Salvatore Nugnes e Stefano Montone, che da subito hanno creduto in
me". Da Izzo un pensiero anche alla sua famiglia: "Ringrazio
mia moglie Concetta, i miei figli, mia madre e mio padre, scomparso a 29 anni
per la leucemia quando Armando aveva appena 10 anni, che mi hanno dato la forza
di combattere anche questa battaglia". "Ringrazio, - ha concluso il difensore - non per
ultimo, il Monza Calcio, il dottor Adriano Galliani e il cavaliere Silvio
Berlusconi che, pur essedo a conoscenza del mio processo, hanno sempre creduto
in me".
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