A cura di: Redazione
Fonte: Il Mattino
A trent’anni indossò la maglia del Napoli. Daniel Bertoni oggi ne compie sessanta, e nella sua carriera da calciatore ha vinto tutto, anche due Coppe Libertadores. Il suo rimpianto è quello di non aver conquistato nessun trofeo in Italia.
Ci andò vicinissimo. «Lo scudetto per me è stato una maledizione, ci siamo inseguiti per anni. Con la Fiorentina lo persi all’ ultima giornata, ce lo fregò la Juventus».
Solita storia? - «Sì, appena misi piede in Italia capii subito che era quasi impossibile contrastare il potere bianconero. Quella volta il tricolore lo avrebbe meritato la Viola».
Poi ha continuato a sfiorarlo - «Già in precedenza mi aveva cercato la Roma, che poi lo vinse con Liedholm in panchina».
Andò via da Napoli l’ anno prima dello storico trionfo - «Non solo. Mi cercò il Verona, che avrebbe poi conquistato lo scudetto quando io sbarcai a Napoli con Maradona. L’ inizio fu difficile, impiegammo un intero girone di andata per rialzare la squadra. Il secondo anno centrammo il terzo posto ma ebbi contrasti con l’ allenatore e il direttore sportivo e andai via».
Oggi un altro argentino infiamma la città e il San Paolo. - «Qui in Argentina in tempo quasi reale vediamo le prodezze di Higuain. Come la tripletta dell’ altra sera in Europa League. Gonzalo è un vero fenomeno ma io non mi sorprendo è dai tempi del Real Madrid che gioca alla grande».
E' il nuovo re di Napoli. - «Prima c’ erano Lavezzi e Cavani. Oggi la gente è pazza di lui. Gli manca soltanto la corona. Che sarebbe uno scudetto o la Champions».
Mica è facile vincere in Italia. - «Il presidente De Laurentiis ha fatto moltissimo. Ha salvato il club e ha riportato la squadra in Europa. Ma non basta, ci vuole l’ ultimo sforzo. Il Napoli non può accontentarsi a vita della Coppa Italia o del piazzamento Champions».
C’è il pericolo che qualcuno possa svuotarsi?- «Esatto. Higuain è un fior di professionista, i giocatori però si annoiano quando non vincono. Finire ogni anno a 10-15 punti dalla Juventus toglie stimoli.Sono stato chiaro?».
Chiarissimo. E dove potrebbe andare il Pipita? - «Se lascia Napoli, lascia l’Italia. L’Inghilterra è il campionato ideale per lui. E vi faccio anche il nome della squadra: il Chelsea. Le sue caratteristiche tecniche sono perfette per il gioco di Mourinho: adesso c’è Diego Costa, un bel giocatore, ma non lo considero ai livelli di Higuain».
Nessuna nazionale ha un attacco come quello dell’Argentina. - «E Gonzalo è un titolare della Seleccion, non una seconda scelta. Siamo sempre i vicecampioni del mondo».
Che tripletta l’altra sera ai russi della Dinamo Mosca. - «Ha fatto gol quando voleva e come voleva. La cosa che mi affascina maggiormente di lui è la capacità di giocare spalle alla porta, una qualità che non tutti gli attaccanti posseggono».
Vincere qualcosa servirebbe a trattenerlo in azzurro?. - «Con il secondo posto in campionato e la conquista dell’Europa League, si potrebbe fare. Non sono obiettivi impossibili.Ma il prossimo anno il presidente deve mettere in piedi una squadra da scudetto».
Come festeggerà oggi Bertoni i suoi sessant’anni? - «Con la famiglia e gli amici».
Se si volta indietro,cosa vede? - «Tutto quello che ho vinto. E il gol in una finale mondiale, il massimo per un calciatore. Era il mio sogno».
A proposito, sono trascorsi 36 anni: vinceste la coppa del Mondo mentre la dittatura di Videla faceva strage di 30 mila desaparecidos. - «I militari tenevano lapopolazione e noi calciatori all’oscuro di tutto. La stampa non ne parlava, non poteva farlo.Se l’avessi saputo.»
Cosa avrebbe fatto? - «Non sarei sceso in campo».
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