A cura di: Maria Villani
Fonte: Diario AS
Napoli e Maradona hanno vissuto ieri un altro capitolo della loro immensa storia. Il club azzurro ha concluso gli omaggi per il primo anno dalla scomparsa con una cerimonia ricca di emozione, nella quale è stata inaugurata la seconda statua dedicata al Diez con uno spettacolare gioco di luci. Tra le autorità sportive che sono convenute ecco anche il presidente FIFA Gianni Infantino, mentre Pelé, da lontano, ha partecipato con un videomessaggio.
Gli azzurri, che indossavano una maglia dedicatoria con il viso di Diego, si giocavano di fronte alla Lazio la chance di tornare in testa alla classifica in solitaria, e dal primo minuto è stato chiaro che ci sarebbero riusciti. Gli uomini di Spalletti hanno continuato lo spettacolo del prepartita von una gara perfetta, travolgendo in tutto gli uomini di Sarri, che ha ricevuto soltanto fischi da parte dei suoi ex tifosi.
I guai per i biancocelesti sono iniziati molto presto, con un gran destro di Zielinski nel cuore dell’area: imparabile per Reina. Poi lo show di Dries Mertens, che ha raddoppiato liberandosi di Acerbi e Patric con un paio di finte, proprio al minuto 10. Il belga, prima dell’intervallo, ha cacciato dal cilindro una delle sue perle più preziose dal limite dell’area mettendo il sigillo sulla gara quando mancavano ancora 60 minuti al fischio finale. Ben tre gol nelle ultime due giornate: un gran segnale in vista della lunga assenza di Osimhen.
La seconda parte della gara è trascorsa senza accenni di reazione da parte laziale, e i partenopei si sono limitati a gestire il ritmo di gioco tra gli "olé" dei suoi tifosi. La parola fine l’ha scritta Fabian, che ha siglato il suo quarto gol personale in stagione con un tiro preciso disparo da fuori area, chiudendo così il cerchio di una serata perfetta per gli azzurri, che ora guidano la classifica con tre punti di vantaggio sul Milan e quattro sull’ Inter. Diego non poteva esser onorato in maniera migliore.
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