A cura di: Maria Villani
Fonte: Diario AS
Il suo numero di maglia è il 25, ma domenica scorsa a Valencia Pierre-Emerick Aubameyang si è conquistato il numero 9 del Barça. Almeno, a Napoli e fino a nuovo ordine. Molto a corto di forma quando approdò in Spagna da Londra, dove era ormai ai margini del progetto per via del suo irriconciliabile rapporto con Arteta. Ora gli allenamenti hanno dato il loro frutto e a 32 anni ha impressionato nell’azione dello 0-1; è stato opportunista nello 0-2, e fortunato nell’1-4, che ha concesso a Pedri. Inoltre Aubameyang ha realizzato la sua prima tripletta in azulgrana. ‘Auba’, che ha regalato a sua madre la maglietta della sua prima grande serata come ricordo, non ha messo cifre nella sua presentazione, ma è evidente che la sua presenza riempie la scena in area. E che sia un giocatore ambizioso, con voglia di vincere e che molto oltre i suoi problemi con Arteta, è arrivato con la voglia di far grandi cose e recuperare entusiasmo per il calcio. La cosa più interessante di Aubameyang è che i suoi progressi calcistici stanno arrivando molto rapidamente. Da una apparizione quasi ‘da testimonial’ contro l’Atletico, molto condizionata dall’espulsione di Dani Alves, e di non aver espresso tutto come lo si sperava contro l’Espanyol (Luuk de Jong ha avuto più impatto nella partita), già contro il Napoli giovedì scorso ha mostrato il suo biglietto da visita, completando l’opera contro il Valencia. Lo 0-1 è stato uno di quei gol che gli hanno dato fama. Non solo ha impressionato la sua potenza, ma anche l’esecuzione e il controllo, l’orientamento e il tiro di destro. Di gran classe. L’attaccante, inoltre, ha fatto di più: ha fatto lo 0-3 e per poco non è arrivato su di un’altra conclusione di Ferran. Nel secondo tempo si è un po’ più risparmiato. La testa era già a Napoli.
CLICCA QUI PER LEGGERE L’ARTICOLO INTEGRALE IN LINGUA ORIGINALE
|