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SABATO 29 MARZO 2025 - INTERVISTE

CONTE: "L'ALLENATORE È IL TERMOMETRO DELLA SQUADRA, NON DEVE RILASSARSI TROPPO. SUL PSG IMBATTUTO..."


L'allenatore azzurro ha concesso un'intervista a L'Equipe


 
     
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A cura di: Redazione
Fonte: Napolicalcionews.it

Intervistato da L'Equipe, Antonio Conte, tecnico del Napoli, ha parlato del PSG  che si avvia a conquistare il titolo transalpino da imbattuto, come è avvenuto alla Juventus da lui guidata.

«Non perdere nemmeno una volta in stagione è inimmaginabile e non è mai qualcosa che pianifichi. Quell’anno siamo andati anche in finale di Coppa Italia, dove abbiamo perso contro il Napoli (0-2), la nostra unica sconfitta della stagione. Quindi sì, abbiamo superato le nostre previsioni più ottimistiche. A me quello che interessava, dal momento in cui ci siamo trovati in testa alla classifica, era lottare per lo scudetto, e disturbare il più possibile il Milan, che era il campione in carica e che aveva una squadra molto più forte della nostra. Erano i favoriti, c’erano Ibrahimovic, Thiago Silva, Gattuso, Nesta, Robinho, l’obiettivo era stare tra i primi tre.

Poi nell’ultima fase della stagione eravamo proprio dietro. In quel momento, l’obiettivo è diventato quello di vincere il campionato. Non avevamo molto margine sul Milan, eravamo super motivati e quindi siamo riusciti a non perdere. È raro, in Italia c’è stato solo il Milan che lo ha fatto prima di noi, con Fabio Capello, nel 1991-1992». 

Parla del Psg. «Penso che abbia davvero meritato la qualificazione contro il Liverpool in tutte e due le partite. Hanno giocato molto bene all’andata, attaccando, hanno perso occasioni importanti. Per il ritorno so cosa significa giocare ad Anfield, in una partita con una posta così alta, e non è per tutti. Il Liverpool è una squadra formidabile, sono primi in Premier League con un margine enorme. Bisogna misurare ciò che il Psg è riuscito a fare. Sono una squadra impressionante. 

L'allenatore? Non deve essere troppo tranquillo. L’allenatore è il termometro della squadra, deve sentire ogni calo di tensione, ogni calo di motivazione, deve essere in grado di trovare il modo di svegliare tutti e mantenere la concentrazione al massimo. Ma penso che Luis Enrique non abbia bisogno dei miei consigli, sta facendo un ottimo lavoro».