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SABATO 18 MARZO 2017 - EDITORIALE

CUI PRODEST?


Tra corsi e ricorsi storici, la vecchia signora conserva le vecchie abitudini


 
     
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A cura di: Domenico Fontanella
Fonte: napolicalcionews

"Cui prodest scelus, is fecit" (colpevole è colui al quale il delitto reca vantaggi) rinfacciava Medea, nell'omonima tragedia di Seneca, al marito Giasone. 

È di questi giorni la notizia della conferma della radiazione a vita per Luciano Moggi. Chi si era illuso che con l'uscita di scena dell'ex d.g. della Juve non vi sarebbero stati più dubbi sulla regolarità del campionato di serie A, si è dovuto purtroppo ricredere dinanzi all'evidenza. Ora come allora, infatti, la "Vecchia Signora" continua a beneficiare di sostanziosi aiuti da parte della classe arbitrale, dinanzi ai quali le tifoserie di tutta Italia manifestano la propria indignazione, definendo, senza mezzi termini, "mafioso" il sistema che genera siffatte ingiustizie.
E mentre la società bianconera respinge tali accuse, ecco che improvvisamente spuntano fuori anche le intercettazioni dalle quali emergerebbero rapporti tra la dirigenza juventina e capi ultrà legati alla Ndrangheta. Anche su questa vicenda la Juve, ovviamente, dichiara di essere estranea ai fatti.
In attesa di conoscere la verità processuale, non si può tacere su un dato inconfutabile: ogni volta che gli avvenimenti storici volgono in favore dei gruppi di potere torinesi sembra esserci lo zampino del crimine  organizzato.
Non è forse vero che Vittorio Emanuele II fece il suo ingresso a Napoli scortato da un gruppo di camorristi? La storia - non certo quella che si insegna tra i banchi di scuola,  ma quella che sta emergendo negli ultimi anni dopo un'attenta e scrupolosa rivisitazione - oltre a confermare tale circostanza, rivela un'altra amara verità: dopo aver messo le mani sul tesoro dei Borbone, i sabaudi  promossero una massiccia campagna per spingere la gente del sud ad emigrare al nord, o addirittura all'estero.
E non è forse vero che, in occasione della seconda guerra mondiale, gli americani risalirono lo stivale grazie al sostegno di "cosa nostra" e alla mediazione di Lucky Luciano? E cosa ne fu del Sud? Ancora una volta, le popolazioni meridionali furono letteralmente sradicate dalle terre natie ed indotte ad emigrare in America o al nord Italia, dove c'erano le grandi fabbriche, prima tra tutte la FIAT di Torino.
Attendiamo con ansia che i giudici facciano chiarezza e rivelino al mondo intero la verità sulla vicenda dei rapporti tra dirigenza juventina e la Ndrangheta. 
Certamente, se a giudicare i fatti vi fossero Seneca e Giambattista Vico, applicando, al posto del codice penale, i codici del "cui prodest?" e dei "corsi e ricorsi storici", avremmo già il colpevole.