A cura di: Redazione
Fonte: Goal.com
AAA, Fabian Ruiz cercasi. Il Napoli non lo trova da tempo e i risultati ne risentono, col calo di rendimento che ha trasformato lo spagnolo da pilastro a emblema del momentaccio azzurro.
Dov'è finito il talento arrivato da Siviglia due estati fa? In molti se lo chiedono, probabilmente anche Gattuso, le cui certezze sulla centralità di Fabian iniziano a vacillare. Lo si evince dalle recenti panchine e dalle bocciature a partita in corso, ritratto di una fase in cui il Napoli ha smarrito convinzioni e l'ex Betis non si ritrova più. Un goal e un assist in 18 partite, per uno come lui, sono troppo pochi.
Ruiz con quel sinistro può fare ciò che vuole, le qualità non si discutono, ecco perchè a finire sotto la lente sono personalità e collocazione in campo. Le fasi 'down' nell'arco dei 90' sono troppe, in più il 4-2-3-1 ha riaperto incognite di stampo 'Ancelottiano'.
I limiti palesati da Fabian nei 36 mesi sotto il Vesuvio sono più mentali che tecnici: al netto di giocate d'alta scuola, goal e assist - con cui si è fatto apprezzare a Napoli e in Europa - la versione peggiore dello spagnolo lo porta a sparire dai radar del match. Quando c'è da prendere la squadra per mano l'8 diventa assente ingiustificato e non incide, concedendosi distrazioni.
L'esempio più recente all'Olimpico con la Lazio, dove le defezioni di Insigne e Mertens hanno investito Ruiz e Zielinski dei 'galloni' di leader qualitativi chiamati a trascinare il Napoli: se il polacco ci ha provato, lo spagnolo ha 'toppato'. Quasi nascondendosi. Un qualcosa che mette a nudo i difetti di personalità del gioiello iberico, pagato 30 milioni e il cui valore si era quasi triplicato.
All'aspetto psicologico si unisce quello tattico: che ruolo è Fabian Ruiz? Mezzala, trequartista, regista? La duttilità del ragazzo, incredibile ma vero, si sta rivelando un clamoroso 'boomerang'. La capacità di occupare più posizioni ne fa una risorsa 'a 5 stelle', peccato però che tra esperimenti e cambi modulo ne risenta il rendimento. Suo e della squadra.
Interno destro in una mediana a 3, con facoltà di convergere sul mancino e mirare la porta: l'abito ideale da far indossare a Fabian sembrava essere stato trovato. Se Ancelotti lo aveva proposto nei ruoli più svariati, con l'arrivo di Gattuso gli era stata garantita continuità d'impiego su quella mattonella (quella originariamente individuata da Carletto a Dimaro).
Tra alti e bassi, nel 4-3-3 scelto da Ringhio per ricomporre i cocci di un Napoli alla deriva Ruiz ha detto la sua, diventando in breve tempo un perno anche del nuovo corso. Il secondo tempo di Parma-Napoli, però, ha ribaltato gli scenari.
La mezz'ora super del 'Tardini' alla prima giornata ha mostrato che gli azzurri possono reggere una trazione più offensiva, portando Gattuso a cambiare: 4-2-3-1 e - a fronte degli ottimi risultati che hanno preceduto i passi falsi delle ultime settimane - rebus di nuovo attuali.
I problemi di Zielinski col Covid, l'infortunio alla spalla di Osimhen e quello alla caviglia di Mertens hanno aumentato le responsabilità di Fabian, schierato con Bakayoko in un centrocampo a 2, Proprio come aveva fatto Ancelotti dopo la cessione di Hamsik, affiancandolo ad Allan. Una scelta che, appunto, divise e fece sorgere interrogativi.
Napoli 'prigioniero' di Ruiz e Ruiz 'prigioniero' del Napoli: ad escluderlo dai titolari si fa fatica, ma da mediano l'iberico stenta e impiegarlo in un'altra zona comporterebbe un nuovo cambio schema o il sacrificio di uno tra Zielinski, Mertens e Osimhen.
Fabian da 'play' nel 4-2-3-1 non brilla: la struttura fisica non lo rende dinamico in fase di non possesso e le caratteristiche sono lontane da quelle di chi è capace di garantire filtro (Demme, a discapito della qualità, si sta rivelando più funzionale), in più il portar palla penalizza i tempi di impostazione. 'Dulcis in fundo', agire davanti alla difesa riduce il margine d'errore e gli impedisce di inserirsi con costanza in zona offensiva.
Il ritorno al passato voluto da Gattuso ha riaperto 'falle' sulla collocazione di Fabian nel progetto Napoli: ribadito che di talento ce n'è da vendere, a preoccupare restano passaggi a vuoto e dilemmi tattici. AAA, certezze cercasi.
|