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MARTEDÌ 1 APRILE 2025 - INTERVISTE

STRAMACCIONI SULLA LOTTA SCUDETTO: "A BOLOGNA COME UNA FINALE. ECCO COSA MI COLPISCE DEL NAPOLI"


Le parole del commentatore televisivo sul duello


 
     
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A cura di: Redazione
Fonte: Il Mattino

Andrea Stramaccioni ha parlato al quotidiano Il Mattino della lotta Scudetto. «A Bologna sarà quasi come una finale», dice l'ex tecnico dell’Inter ora opinionista a Dazn

Ha tante volte commentato le gare del Napoli: cosa la colpisce di più di questa squadra?
«La capacità di reagire sempre agli imprevisti di formazione che questa stagione. Li ripercorro velocemente: 3-4-2-1 a inizio stagione, poi virata sul 4-3-3, poi partenza di Kvara e infortunio di Neres con ritorno al 3-5-2 ... Quindi inizia il periodo di Raspa dietro Lukaku, poi infortunio di Anguissa, quello di McTominay last minute che ti cambia ancora per l'ennesima volta il piano tattico. Beh insomma... nessuno in questa serie A, soprattutto al vertice, ha avuto delle variabili così grandi che lo hanno costretto a cambiare così tanto tatticamente quanto il Napoli di Conte».

Il ritorno in Champions, rischia di portare un certa sensazione di sazietà o con Conte non c'è questo pericolo?
«Chi era al Maradona ha percepito e respirato che tutto il Napoli e il suo condottiero sono mentalmente concentrati e determinati a dare battaglia su ogni pallone fino all'ultima giornata. Non importa se sarà per lo scudetto o per la Champions, giocare contro questo Napoli porta a dover mettere in campo contenuti agonistici elevatissimi per chiunque e lo si è visto anche quanto abbia pagato il Milan una partenza molle».

Tutti vogliono Conte: il Napoli, ovviamente perché ce l’ha, la Juve, pure il Milan. Che ne pensa?
«Antonio connota qualsiasi squadra che allena. Chi lo vuole è alla ricerca di una svolta, di un'identità forte ed è normale lui sia un potenziale candidato per queste grandi piazze. È vero che nel calcio tutto può succedere ma sarei davvero sorpreso di vedere questa estate Antonio in un ritiro estivo senza i colori del Napoli addosso. Anche perché a Napoli già ci sono passati con Spalletti: diventa dura dura sostituire allenatori così impattanti sulla squadra e che sono cosi amati dai tifosi».

Cosa può far prevalere in questo duello scudetto?
«Il numero delle gare giocate fino ad oggi e il calendario futuro molto fitto per l'Inter sono sicuramente due punti oggettivi a favore del Napoli. C’è poi la profondità della rosa e l’esperienza e l’abitudine a questi finali di stagione sono invece quelli a favore dei nerazzurri».

Perché nel 4-3-3 il Napoli pare dare il meglio di se stesso?
«Perché è il sistema che questa squadra conosce meglio sia a livello “esperenziale” individuale che a livello di collettivo. A parte i reduci dallo scudetto vinto con questo sistema, anche i nuovi hanno un percorso con questo modulo da Neres a Gilmour e McTominay. Nel primo tempo era evidente la sincronia e gli automatismi e come l’occupazione degli spazi fosse sempre armonica e propositiva. Ci sono stati cambi di gioco e situazioni interpretate quasi “alla cieca”».

Le insidie del Bologna di Italiano?
«Gioca a ritmo altissimo, difendono in 10 e attaccano in 10, interpreta in questo periodo le gare senza cali, ha fame e soprattutto ... non fa giocare come vorresti: cercano di venire a togliere le tue sicurezze. Italiano sta facendo un grande lavoro. E poi in ultimo ... ma non ultimo hanno una città intera dietro di loro. Sarà una finale».