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MERCOLEDÌ 27 OTTOBRE 2021 - CONFERENZA STAMPA

SPALLETTI IN CONFERENZA: “MILAN IN TESTA UNO STIMOLO PER NOI; INSIGNE STA BENE, PER GHOULAM ANCORA UN PO’ DI TEMPO”


Giusto non partecipare alla Maradona Cup, sarebbe stato aggiungere altro carico


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews

Luciano Spalletti ha tenuto la sua conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Bologna. L’evento è stato trasmesso da Radio Kiss Kiss Napoli.

Vincere per ritrovare la testa della classifica, servirà un grande Napoli: come sta la squadra e come sta Insigne?
Lorenzo sta bene, non ha avuto sintomi da quando ci siamo ritrovati. In questa settimana  ha fatto rivedere il suo marchio di fabbrica, le sue giocate. Tutto a posto. Bisogna cercare di vincere per  dar continuità e dar senso al nostro campionato con prestazioni e vittorie. Non sarà facile, il Bologna ha il ghigno del suo allenatore, lui è fatto così: dove mette mano Walter Sabatini la squadra ha un senso. Poi basti vedere l’ultima partita, hanno agguantato il 2-2 momentaneo fino quasi alla fine in inferiorità numerica, altre squadre vedendosi sotto di due gol e in inferiorità avrebbero smesso di lottare. Loro  invece l’hanno riacciuffata  e persa per un eurogol e un colpo di genio avversari. Avrebbero meritato altro. Bisognerà essere in condizione di mettere tutta la nostra qualità per venirne a capo.

Osimhen, su cosa lavora nel quotidiano?
In tempi così ristretti di solito andando di approfondire si rischia di esser troppo pesanti. Nelle settimane tipo si rimane a lavorare con un calciatore anche individualmente, diversamente è quando si va stretti, si lavora di gruppo. Ci sono però delle situazioni che permettono di migliorare i singoli: video, studio di fase di possesso e non possesso, su come ci vengono a prendere ed  in questo ragionamento rientra il comportamento di alcuni elementi.

Milan in testa alla classifica ora, diventa questo uno stimolo per saggiare il carattere e la mentalità della squadra?
Sono d’accordo! È uno stimolo in più, non una pressione superiore. Se facciamo bene o male a questo punto  ce lo devono dire le nostre prestazioni, dobbiamo giocare il nostro calcio e metterci sempre dentro le nostre qualità, la ricerca della pressione  e la costruzione dal basso, ad andar più veloci. Non ci deve interessare la corsa sugli altri ma su noi stessi e restare attenti alle nostre prestazioni.

Espulsione di domenica: occorre migliorare qualcosa nel rapporto tra allenatori ed arbitri? La sua difesa è scivolata via come acqua fresca e il giudice ragiona senza vedere i video, idem l’arbitro…
Il rapporto lo ho con molti, riesco a parlare con tutti  o quasi, specie domenica quando ho parlato col quarto assistente. Non so se ci vorrà un ulteriore confronto, ad inizio stagione ho detto che il lamento è da sfigati, idem per quelle decisioni degli arbitri  che possono sembrarci sfavorevoli. Dobbiamo trasformare ogni evento possibile che possa somigliare a uno stimolo. Non sono stato ironico e neanche irrispettoso, per niente! Ho cercato di dire quello che volevo dire, ma poi se il mio modo di parlare alle sue orecchie è suonato così, vuol dire che devo modificare io e stare più attento nel modo di dire le cose. Se vogliamo crescere dobbiamo anche prendere anche gli episodi sfortunati, è un infortunio il mio, ma poi bisogna star zitti, lavorare meglio e qui devo essere più chiaro quando parlo al direttore di gara. Io l’ho chiamato e non gli ho fatto l’applausino alle spalle. Lui ha interpretato così e occorre stare alle decisioni.

Il VAR  a chiamata può servire a rasserenare?
Quando il tempo  è così corto non riesco a decidere, mi debbo ancora documentar meglio su quanto accaduto domenica. Detto così potrebbe essere interessante ma se ci penso di getto le società allora dovrebbero avere un elemento che viene da quella professione lì, un professionista, un ex arbitro o guardalinee nelle società che si prenda la responsabilità di usare quella chiamata per dire che quella è importante.  È  come le sostituzioni, devi sfruttarla bene quell’unica, chi mi dice che è quella giusta? Le cose avvengono velocemente e l’ex arbitro deciderebbe quale momento sarebbe quello giusto.

A settembre diceva che non era il momento per il turnover per dare minutaggio, a ottobre la valutazione è diversa?
Un ex prof a Coverciano diceva che tutto può essere veleno o medicina, dipende dalle dosi. Ci sono partite settimanali e puoi riusare gli stessi giocatori, da giovedì a domenica il ragionamento è diverso… il criterio è sempre lo stesso: far giocare molti degli attaccanti che ho. Da lì si crea meno pressione alla fase difensiva perché gli attaccanti tengono meglio la palla, si fa gol e lo sbocco per vincere, è da lì che se un difensore per sessanta minuti ha Politano e Lozano è un discorso, diventa una partita difficile per il difensore se ha Lozano e Politano freschi. Non c’è ancora questa mentalità disponibile dai calciatori. Occorre prendere tutto il buono di questa nuova regola. Con l’andare dei minuti giocati si comprende che le sostituzioni sono importanti per vincere. Nelle grandi squadre vediamo che sostituiscono nel reparto offensivo.

Bologna e Salernitana, tra domani e domenica ci sono 67 ore, si andrà di dosaggio energie nel turnover o si ragiona volta per volta ricalibrando forze e spirito in vista dell’avversario?
È  un po’ come stare sull’ottovolante: rido e strillo allo stesso tempo. Ci sono partite ravvicinate, hai paura di far giocare qualcuno poi puoi mettere qualcuno che ti dà giocate che fan parte del bagaglio dei nostri calciatori. Le partite ravvicinate sono così per tutti, poi c’è chi le ha diluite meglio, si potrebbe qui sindacare qualcosa ma sarebbe un messaggio sbagliato da dare alla squadra. Dobbiamo spostare ogni cosa perché vogliamo passare, non importa cosa ci buttano addosso, la squadra la abbiamo. A volte per completezza potrebbe mancare un elemento, due, viene dato merito a me e vi ringrazio, mia figlia è contenta così; spesso si tralasciano i meriti di una società che ha costruito una squadra forte e i calciatori lo devono sapere, non si devono sottrarre a questo, abbiamo i ricambi e io continuerò a sostituire, anzi domenica ne ho fatto anche meno di sempre e ho sbagliato.

Mancata partecipazione alla Maradona Cup, dispiacere o ragionamento per altri eventi in chiave futura?
So che il presidente sta organizzando delle cose ed è in continua evoluzione nei ragionamenti. Sarebbe stato metterci ancora altra roba a quel che stiamo dicendo, mentre stiamo tentando di prendere una boccata d’ossigeno. Ci soffocherebbe di più, penso sia giusto non partecipare ma è anche corretto e giusto dire che parteciperò a qualsiasi evento che riguardi Diego Armando.

Osimhen:  gli sono stati fischiati solo 15 falli eppure apparentemente sembra che spesso sia  sottoposto a contatti rudi e lo si provoca. Osimhen è un patrimonio del calcio da tutelare da parte degli arbitri?
Si fischia abbastanza nel nostro campionato. L’ultima in casa ricordo il tempo effettivo, è stato il più basso per i falli, 27 falli fischiati. Tutti hanno il calciatore che gli piacerebbe tutelare ma se si va come la tendenza a marcare a uomo e avere più forza in campo, richiedere di continuo i duelli, i falli vengono fuori e Osimhen deve sapere – e si è già adattato – che ne riceverà di più. Ha recepito i nostri messaggi e il suo comportamento è esemplare.

Che pensiero ha fatto un anno fa quando era senza squadra sulla Superlega?
Non so che idea mi son fatto: al momento  è meglio se rimango focalizzato – anche se sto abbastanza bene – la vedo difficile fare una Superlega sottraendo le meglio squadre ai campionati veri non dando la possibilità ai tifosi di vedere le partite, anzi mi auguro che col passar del tempo si ritrovino tifosi e stadi pieni come domenica a Roma. Lo  stadio è un bel luogo dove si possono creare tante iniziative. La Superlega no.

… dobbiamo essere così:  credi in te stesso o no? In mezzo c’è  il nulla, o siamo forti o no, lo dicono le partite o lo fai vedere o sei un portaborse che si adatta.

Ghoulam è pronto?
Sta migliorando di volta in volta, ha bisogno di un po’ di tempo ma siamo fiduciosi, conosce il calcio, il gioco, la squadra  e come fare le cose per bene.