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SABATO 9 APRILE 2022 - CONFERENZA STAMPA

SPALLETTI IN CONFERENZA: “FIORENTINA INSIDIOSA, ITALIANO ESEMPIO DI GRINTA CHE HO PORTATO AI MIEI GIOCATORI”


Osimhen sta bene, Rrahmani, vedremo


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews

Luciano Spalletti ha tenuto la sua conferenza stampa presso il Centro Tecnico Konami di Castel Volturno alla vigilia di Napoli-Fiorentina.

È cambiato qualcosa nella percezione settimanale, è diverso ora gestire la pressione? È cambiato qualcosa all’interno del gruppo?
In base al risultato del Milan? Dobbiamo ragionare sulle possibilità che abbiamo noi, la nostra corsa, avere un’idea su quel che ci aspetta e quel che vogliamo ci aspetti nel finale di questo campionato. Arrivati a questo punto sarebbe ridicolo se non ammettessimo apertamente - al di là dei risultati - che siamo coinvolti con Milan, Inter e Juve nella lotta scudetto. Ce lo giochiamo indipendentemente dai risultati degli avversari andando per la nostra   strada. La gestione dello spogliatoio diventa facile: abbiamo capito ormai con che professionisti DOC  abbiamo a che fare. Siamo in lotta scudetto con tutto quel che abbiamo passato, è un segno che abbiamo  a che fare con ragazzi seri, professionisti veri. Domenica erano quasi tutti in condizione fisica e mentale, nonostante le difficoltà della vigilia e questo è un segnale che si allenano serissimamente, altrimenti senza un ritmo alto negli allenamenti se non ti sei comportato da professionista  non hai quel ritmo e quella qualità. Specie poi se giochi contro l’Atalanta. Tutti  nel Napoli vogliono giocarsi la possibilità e fin da domani lo faranno vedere.

Valutando il rendimento tra casa e trasferta scorgiamo che è un Napoli più ‘formato trasferta’: cosa si può migliorare nella testa dei giocatori per approcciare al Maradona e al suo entusiasmo invertendo la marcia in casa?
L’idea di calcio che vorremmo sviluppare abbiam tentato di farla costantemente, anche quando si è perso, non solo quando si è vinto. Visto quel che dicevate – una squadra che aveva delle picchiate nel grafico, che si perdeva nelle difficoltà – le difficoltà sono più a vincere fuori, non in casa. Aver vinto quelle partite ha più valore di aver perso in casa e le sconfitte son figlie di tentativi di attualizzare quel che è il calcio che vogliamo fare, tentativi non riusciti. Qualche episodio ci è girato contro… se si vanno a rivedere… siam riusciti a perdere a volte senza subire un tiro in porta e qualche episodio ci è girato contro. Abbiamo avuto la volontà di ripetere il risultato precedente e non dobb far nulla di diverso da quello che abbiamo fatto. L’ultima in casa è stata un’ottima partita, lo stadio pieno a finale di campionato è il tassello che ci mancava e lo avremo. E se dentro la gara vivremo momenti di difficoltà, basterà guardarsi intorno e diventerà tutto facile sulla reazione da avere. La classifica dice che stiam facendo bene in campionato e meglio nel cuore dei napoletani che si intendono di calcio e vedono chi ha comportamento o meno. Quello ci piace prenderci… lo stadio pieno è come un mantello che ti avvolge e ti trasforma in un supereroe e ci fa piacere.

Prima della partita domani Radio Kiss Kiss ha in serbo una grande iniziativa, un flash mob che coinvolgerà tutto lo stadio, un messaggio forte per chiedere di fermare la guerra. Anche un mese fa il Napoli ha preso una iniziativa contro questa tragedia,  ma il mondo del calcio cosa può fare per sensibilizzare gli animi?
Il mondo del calcio si è già espresso più volte con dei video, tutti han già detto molte cose. Possiamo anche aggiungere altro, è una guerra che va avanti e come ogni guerra turba le coscienze. È un veleno che cola dentro le nostre case e ci impedisce di vivere serenamente… vedere quelle immagini che turbano la sensibilità di chiunque. La gente comune è sempre stata importante per fermare le guerre, ognuno può dare il suo contributo senza chiedersi quanto è importante. La guerra uccide chi la subisce e per sempre anche chi la fa e che resta in vita. Insopportabili quelle immagini…

La Fiorentina  è la squadra che è  più migliorata, +20: quali insidie sono in questa sfida di domani e cosa la intriga di più del lavoro di Vincenzo Italiano?
La Fiorentina merita i complimenti alla società: ha allestito una squadra forte, lavorando bene in campo e nella scelta dell’allenatore. Insidie… basti ricordare la Coppa Italia; ne abbiamo  presi 5 in casa… io l’allenatore l’ho portato come esempio alla squadra. La grinta di una squadra in 10 contro 9 ai supplementari e chiedeva pressione, di far gol. È il modo corretto quello per infondere ai calciatori determinazione per diventare una grande squadra. Diventa una partita insidiosa, loro propongono un calcio moderno al di là di quel che dicono, vogliono gestire palla, venirti addosso, giocare un calcio veloce, fatto di pressioni alte, di avvolgimento e gioco sulle catene esterne che loro usano molto. Partita difficilissima ma noi  sappiamo che dobbiamo fare e vogliamo provare a vincerla questa partita qui. Ne abbiam presi  5 l’ultima volta.. 5… la  difficoltà  c’è tutta…

Come si diventa supereroi? È consapevole che ha già realizzato un capolavoro? Contano di più gli aspetti tecnici, tattici, psicologico-caratteriali o un pizzico di… diciamo ‘cuore’?
È resilienza: disponibilità a ripartire, a farsi i calli nei piedi giorno dioi giorno, a mettersi in gioco senza cercare il titolo facile che è più comodo. Dobbiamo tentare di vincere queste 7 partite e l’atteggiamento deve essere dal primo fischio dell’arbitro il portare a casa la partita mantenendo equilibri e attenzioni sulle situazioni di gioco e qualità degli avversari. Noi l’abbiamo bello chiaro il nostro cammino da qui alla fine. Ci sono anche altre squadre e il risultato o atteggiamento della prossima partita dipenderà anche dalla partita precedente ma son convinto che i ragazzi daranno tuto in queste 7 partite. Uno scudetto che possiamo o non vincerlo, ma vivere questo periodo serenamente. Al di là  di come andrà, sarà una storia bellissima. Nessuna persona che usa il cervello potrebbe dire che è stato un fallimento perché già la Champions è un trionfo… passando poi allo step superiore. I nostri  calciatori sanno quel che vogliono e lo faranno vedere domani, poi se basterà o dipenderà da noi lo vedremo strada facendo. Anche oggi in allenamento era chiaro il messaggio di come andava sviluppato questo allenamento e di quale doveva essere l’intenzione. È stato fatto tutto bene. Faremo una buona partita.

Con Rrahmani che ha l’influenza, è convocabile Juan Jesus…
Chi detto influenza?

È scritto nel comunicato ufficiale.
C’è scritto ‘leggero stato influenzale’… Potrebbe anche essere… porta sfiga… potrebbe essere disponibile Rrahmani. Lo è perché è una precauzione che ci siam presi. Ha un po’ di ‘candelina’ e che facciamo? Gli si fa soffiare il naso o lo si tiene fermo? Si vede poi come si sviluppa. Ovvio che lo si tiene fuori allenamento per precauzione. A tuttora è convocabile, lo abbiamo mandato a casa ed è in contatto con i dottori.

Lo scudetto crede di meritarlo più dei suoi colleghi che non l’hanno vinto, per tutta la storia?
No, penso di no. Ho il 33% e magari anche di meno perché son dietro di un punto quindi ho meno chance. Sicuramente penso che se lo meriterebbe il sentimento dei tifosi del Napoli e la Città di Napoli per la passione che ho conosciuto per come vivono questo sport e quel che tentano di trasferirci quotidianamente. Dobbiamo  dimostrare serenità e solidità, non solo battendo i ‘nemici’ ma soprattutto battendo i pronostici degli amici che sono più pericolosi perché ci danno tutti vincenti… come me se lo meritano anche Pioli, Inzaghi e Allegri per la corsa fatta in questo campionato.

Osimhen ha avuto un problema in settimana, ora come sta?
Sta bene, anche lì all’inizio della settimana c’è stato un avvertimento in un gesto dentro la partitina e abbiam preferito staccare per precauzione. Osimhen ci sarà, è andato forte negli ultimi allenamenti e non ha sentito niente. Avere Osimhen è importante ma non averlo ci ha aiutato ancora una volta a capire la qualità dei calciatori con cui abbiamo a che fare, ci ha aiutato a crescere e ci ha confermato quanto è forte Mertens, quanto è forte Petagna quando ha giocato, quanto è forte  Zanoli - che non ha mai giocato e che in una partita ti fa il Di Lorenzo perché lo ha fatto il Di Lorenzo. Lozano e Elmas che entrano dopo e mettono al sicuro il risultato nella loro azione che contiene intensità, forza, intenzione. Osimhen è fortissimo, ma non lo spingete troppo altrimenti lo togliete alla squadra, lasciatelo dentro… è forte se fa quello che è corretto e ci ha abituato a fare altrimenti non c’è gioco corale, di gruppo.

Lobotka: si può definire il faro o catalizzatore o uomo chiave del Napoli?
Quello che ha il play forte delle squadra e quello che ti dà le  soluzioni e sbocchi alla qualità, ricerca e gioco della squadra. Mi diventa facile ricordare i momenti in cui è stato infortunato e ci sono stati momenti in cui ha giocato Demme, ad esempio con la Juve Demme è stato il migliore in campo. Poi l’ho levato perché ne posso mandare solo 11 in campo, Demme domani però entrerà e si farà trovare in condizione anche lui: è quello che fa la differenza. Non ti ruba il posto ma fa di tutto per giocare al tuo fianco. Questa è forza di un gruppo, i valori che fanno la differenza. Lobotka è forte e Demme è forte quanto Lobotka se lo avessi fatto giocare.

Parafrasando Martin Luther King, quale è il suo sogno oggi?
Facilissimo da esprimere: ma non si dice, quello degli altri diventa facile da capire… non si dice… se vedesse lo spogliatoio lo capirebbe.

Mertens è una icona per Napoli: come mai in questa stagione ha avuto così poco spazio? Condizione o scelta?
Colpa mia, ha ragione, ha davanti il colpevole. Mertens meriterebbe di giocare tutte le partite e avrebbe meritato più spazio per come gioca e ragiona e per la sua qualità in allenamento. Sono convinto che ha già dato il suo contributo a questo punto del campionato e classifica e sono anche convinto che deve dare ancora il meglio da qui alla fine del campionato e con quelli come lui è facile non rimanere delusi. È evidente la sua intenzione e sentimento verso i colori, la città e il club. Mi dispiace ma nel dispiacere sono anche contento di avere a che fare con persone così, mi restituiscono il massimo che posso chiedere.

Come lo vede, come prima o seconda punta?
Contro la Fiorentina quando abbiamo perso 5-2 giocava seconda punta, l’ho fatto anche giocare da seconda punta. Diverse volte ho sbagliato, magari non so ma quando non ho vinto ho sbagliato di sicuro ma devo continuare a scegliere e fare la formazione e tenere qualcuno  fuori con tutto il cuore che mi piange con la lunga lista di giocatori che meritano di giocare…

Ha dubbi di formazione e sulle 7 storie da scrivere e sul futuro?
Dubbi sempre: i calciatori si sono allenati bene sempre e quando li ho a disposizione  i dubbi verrebbero a chiunque. Alle volte non li avevo perché non avevo calciator a disposizione… ma poi ora c’è anche l’importanza di quel che ci giochiamo e mi aiuta sulle mie scelte: i calciatori saranno tutti orientati a fare il massimo,  il meglio a vedere lo stadio, a partecipare alle partite, ai comportamenti, a vedere lo stadio festeggiare un gol… una cosa sensazionale, fantastica e l’atteggiamento sarà quello. Anche quelli che non giocheranno.

C’è stato un momento in  cui nonostante il vento contro avvertiva che la squadra ce l’avrebbe fatta?
Non  ci sono stati dei momenti, sono partito con quelle intenzioni lì: una delle prime domande fatte da me alla squadra era che mi volevo rendere conto se erano convinti della loro forza per andare a giocare contro chiunque. Su quella della volontà e convinzione di aver a che fare con un gruppo che poteva dire la sua in un campionato difficile e andare ai piani alti l’ho sempre avuta.

C’è un momento in cui ci ha creduto di  più?
C’è un momento in cui ci ho creduto in più, questo. Ora.