TORNA IN HOMESOCIETA'SQUADRASTAGIONECalciomercatoSTATISTICHECONTATTI



LUNEDÌ 18 GENNAIO 2021 - STAMPA

REPUBBLICA – INSIGNE, CROCE E DELIZIA DI UN NAPOLI SENZA MEZZE MISURE


Con la doppietta alla Fiorentina il capitano azzurro approda a quota 99 reti superando Altafini nella classifica dei marcatori azzurri ‘all time’


 
     
0


A cura di: Maria Villani
Fonte: La Repubblica

Vale soprattutto per i pregi: tecnici e tattici. Ma anche nei difetti è più che mai il Napoli di Lorenzo Insigne, il simbolo in carne e ossa di una squadra che è allergica alle mezze misure: o strabilia o va in tilt, esattamente come il suo umorale capitano. Lo chiamano il "Magnifico" e contro la Fiorentina ha dimostrato ancora una volta di meritare un soprannome da eccelso: segnando una doppietta e inventandosi un assist sensazionale per il tris di Lozano: talmente bello da diventare subito virale sul web.

L'investitura di Mancini

Sullo sfondo c'era la gigantografia di Maradona - appesa a una balaustra della curva B - e ne è venuta fuori una vera e propria opera d'arte, che avrà fatto stropicciare gli occhi pure al ct della Nazionale, Roberto Mancini. "Nella mia squadra c'è un solo insostituibile: il numero 10". Maglia pesante e investitura, che nel club Italia sono paradossalmente arrivate per l'attaccante di Frattamaggiore con più naturalezza. Più difficile è stato (e continua a essere) per lui imporsi come profeta in patria: tra le pressioni non solo amorevoli della sua gente, che lo ha visto sbocciare un po' alla volta e non gli ha regalato nulla, rimettendone in discussione partita dopo partita l'oneroso ruolo di leader azzurro.

La maglia e il sogno nel cassetto

Insigne è stato bravo a tenere duro e i 99 gol segnati con la maglia del suo Napoli hanno il sapore di una sfida finalmente vinta: anche con umiltà e tenacia, non solo con il talento. "La 10 non si tocca, mi tengo stretta la mia maglia con il numero 24 e ho un sogno nel cassetto: farla ritirare alla fine della mia carriera, significherebbe davvero aver lasciato il segno". Lo dice e lo pensa, Lorenzo, dando fiato a chi l'accusa di essere un po' troppo presuntuoso. Invece è l'istinto che lo spinge sempre a cercare la giocata più difficile, quando va in campo: portandolo a mettere la sua firma su opere d'arte (nella maggior parte dei casi) e ogni tanto pure su qualche scarabocchio: che i suoi detrattori usano subito per sminuirlo. Dimenticando che nel DNA dei campioni c'è anche la sregolatezza, accanto al genio.

Quei buchi neri da cancellare

A Insigne invece molti tifosi del Napoli non la perdonano. Lui lo sa e si immalinconisce, finendo per infilarsi periodicamente in qualche buco nero, da cui poi ha bisogno di tempo per uscire. Con un problema collaterale in più, però: anche il resto della squadra ne segue gli umori e si specchia sempre di più nel suo capitano, spesso esaltandosi e a volte deprimendosi. Ci sta sbattendo la testa perfino un uomo pragmatico come Gattuso, che a distanza di una decina di giorni ha visto il suo gruppo suicidarsi contro lo Spezia e giocare a tennis contro la Fiorentina: senza un briciolo di equilibrio e continuità.

Missione supercoppa

Ma Ringhio lo aveva messo nel conto dando la fascia (e additandolo di conseguenza come un esempio) al Magnifico e al suo talento non rinuncia mai, a costo di ingoiare ogni tanto un po' di veleno. Conta di più che il resto del bicchiere sia abbondantemente pieno e il feeling tra allenatore e leader non è mai stato cosi solido. Per questo Lorenzo ha già segnato 9 gol in campionato ed è salito a 99 nella classifica all time dei cannonieri azzurri: proprio alla vigilia della Supercoppa italiana contro la Juventus, la migliore delle occasioni per tagliare quota 100. Non sarà senz'altro - eventualmente - in un modo banale.