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MARTEDÌ 21 MARZO 2023 - NEWS

NON CHIAMATELA "EUROPA DI SERIE C": LA CONFERENCE LEAGUE ORA PIACE ALLE ITALIANE


Vediamo di approfondire meglio questa situazione


 
     
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A cura di: Redazione
Fonte: Napolicalcionews.it

C'è un mantra che, da qualche anno a questa parte, appartiene alla filosofia delle squadre italiane: si deve fare di necessità virtù. Lo strapotere dei team stranieri in Europa, e si parla soprattutto della Champions, ha portato anche le competizioni minori ad avere un forte appeal sulle compagini tricolori. E qui non entra in gioco soltanto l'Europa League, ma anche la neonata Conference, che diventa dunque un'opportunità invece che un peso. Vediamo di approfondire meglio questa situazione.

La situazione delle italiane in Conference League

Lo scorso anno la Roma ha avuto l'onore e il piacere di vincere la prima edizione della Conference League. Un risultato che ha arricchito una stagione tutt'altro che straordinaria, considerando il mancato accesso alle "coppe europee delle grandi". Poco male, perché nella Capitale questo trofeo è stato comunque vissuto con gioia, com'è giusto che sia. Si è trattato del primo segnale importante di una profonda rivalutazione delle coppe europee di gradino inferiore alla CL. Un trofeo che quest'anno vede ancora in lizza due italiane: la Lazio e la Fiorentina.

La Lazio si trova costretta a rimontare il 2-1 subito all'andata degli ottavi di finale con l'AZ Alkmaar, mentre la Fiorentina parte dal gol di vantaggio segnato nel primo match contro il Sivasspor. Non dovrebbe avere problemi, data la differenza tecnica tra le due squadre, e anche per questo motivo le quote vincente Conference League vedono i viola come favoriti assoluti del ritorno degli ottavi. In sintesi, ci sono ancora diverse opportunità per vedere andare avanti nella competizione almeno una squadra italiana, e magari per bissare il successo dei giallorossi.

Oggi la Conference piace alle squadre tricolori

Come detto più volte, i tempi dello "snobismo europeo" sono oramai alle spalle. Come dimostrato dalla Roma lo scorso anno, oggi le italiane non disdegnano affatto gli impegni in Conference League. Attualmente, infatti, gli allenatori e le società non fanno più riferimento alle differenze economiche relative ai premi, o allo scarso appeal in termini internazionali di queste competizioni. Facile capire il perché: vincere in Champions League è una missione quasi impossibile per le italiane, e anche l'Europa League è diventata particolarmente complessa.

Ecco che la Conference, quindi, finisce per acquisire valore, anche perché comunque porta dei soldi in cassa e una minima visibilità a livello europeo. Certo, si parla comunque di cifre e di valori nettamente inferiori, ma in questo momento storico il calcio italiano difficilmente può ambire a qualcosa di più. Un'altra prova viene data dal fatto che le squadre tricolori oramai schierano la formazione titolare (o quasi) anche il giovedì, mentre fino a pochi anni fa si applicavano dei turnover massicci, spesso responsabili di pessime figuracce sul campo.

Gli allenatori italiani hanno capito che la Conference, comunque, rappresenta un palcoscenico dove i calciatori possono fare esperienza e assaggiare l'Europa. Sarebbe dunque sciocco rinunciare a questa opportunità, anche a costo di forzare un po' la mano, rischiando i titolari in una lotta in campionato che richiede tantissime energie per rientrare tra i primi 4 posti.