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GIOVEDÌ 2 GENNAIO 2025 - INTERVISTE

MARIO RUI SI RACCONTA: "HO RIFIUTATO UNA SOLA OFFERTA PER MOTIVI FAMILIARI. NAPOLI ERA DIVENTATA CASA MIA"


Le parole del terzino portoghese dopo la risoluzione


 
     
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A cura di: Redazione
Fonte: Tuttomercatoweb

Dopo la risoluzione del contratto col Napoli, Mario Rui ha raccontato quello che è successo ai microfoni di Tuttomercatoweb. Ecco alcuni passaggi evidenziati da Napolicalcionews:

"Non è stato semplice firmare l'accordo di risoluzione. Dopo sette anni e mezzo a Napoli non può essere facile: ormai era diventata casa mia. Casa nostra. Ma il calcio è anche questo, le cose da un giorno all'altro possono cambiare ed è importante che tutto sia finito nei tempi e nei modi giusti".

Questa firma arriva al termine di un 2024 sportivamente parlando assai complicato
"Difficile, sì. Lo scorso campionato non è stato dei migliori, poi sono stato escluso. Però Napoli ormai era la mia casa: mi ha dato tanto e credo di aver dato altrettanto. Questo è il calcio, tutto può cambiare da un giorno all'altro e ora devo voltare pagina".

Da grande protagonista del Napoli dello Scudetto a calciatore fuori rosa nel giro di un anno
"Difficile oggi dare una spiegazione. La scorsa stagione è stata oggettivamente molto complicata e poi è iniziato un nuovo progetto con Antonio Conte".

Cosa è accaduto col suo arrivo? Ti ha subito comunicato che eri fuori dal progetto?
"Sì, abbiamo parlato fin da subito. Siamo stati molto chiari l'uno con l'altro. Mi ha subito spiegato il suo progetto e poi siamo andati avanti secondo ciò che ci eravamo detti".

Te l'ha comunicato a Dimaro?
"No, prima. C'erano già stati dei discorsi: è sempre stato molto chiaro nei miei confronti".

A quel punto hai attraversato un'estate in cui s'è detto e scritto che hai rifiutato tante offerte. Per quale motivo?
"Questo è oggi per me un tema delicato. Posso dire però che in realtà ho ufficialmente ricevuto e rifiutato una sola offerta".

Quella del San Paolo?
"Esatto".

E immagino non sia facile da un giorno all'altro decidere di andare in Brasile...
"Era anche una proposta intrigante, li ringrazio. Ci ho pensato parecchio ma io sono un padre di famiglia e non sono solo io, non posso pensare e decidere solo per me stesso. C'erano delle dinamiche difficili da gestire e in quel momento non mi sembrava la cosa giusta".

Tolti questi ultimi sei mesi hai trascorso a Napoli sette anni da assoluto protagonista. Come la descriveresti questa avventura?
"E' stato il capitolo calcistico più importante della mia vita. In sette anni sono stato allenato da tre dei dieci top allenatori al mondo: Sarri, Ancelotti e Spalletti. E ora i miei ex compagni ne hanno un altro altrettanto importante. Poi ho avuto compagni fantastici e la fortuna di poter vivere ogni giorno con le persone del Calcio Napoli: dai magazzinieri ai dirigenti. Tutte persone splendide. Sia a livello calcistico che a livello umano sono stati gli anni più importanti".