A cura di: Maria Villani
Fonte: La Repubblica
Una bandiera del Napoli sul terrazzo del monastero, “un piccolo segno per dire che partecipiamo col cuore all’evento che ha intristito la città”. Così le Monache Clarisse Cappuccine di Napoli celebrano Diego Armando Maradona a poche ore dalla sua scomparsa. Lo rende noto Suor Rosa Lupoli, che già ieri aveva condiviso sul suo profilo Facebook un pensiero per il Pibe: “Carissimo Diego, ti accolga il Padre di ogni misericordia, tu che hai fatto sognare, piangere, ridere milioni di tifosi che qui a Napoli, dopo 30 anni dalla tua partenza, non hanno mai smesso di amarti e ringraziarti per aver portato Napoli sul tetto d’Italia e d'Europa”.
In queste ore, all’interno del protomonastero di Santa Maria in Gerusalemme, volgarmente detto delle Trentatrè, sarà celebrata una messa in suffragio di Diego. La vita delle religiose, dedita al silenzio, alla preghiera e alla clausura, non rende le sorelle estranee alla vita del mondo alla partecipano attraverso la ruota del monastero, il telefono e i social.
“Nessuna di noi ha conosciuto personalmente Diego Armando Maradona. – racconta suor Rosa Lupoli - Ma come mi ha detto ieri sera, vedendomi piangere, una sorella di 78 anni, che ha quasi perso la memoria e che vive qui dentro da quasi 60 anni, del Pibe si sentiva parlare anche in clausura. Io sono entrata in monastero il 5 maggio 1990 e via Pisanelli era un tripudio Azzurro di bandiere: ovunque c’era il volto di Maradona, che aveva fatto vincere a Napoli il secondo scudetto. Venivo da Ischia, dove c’era grande tifo (mio padre tra i primi), ma poca scenografia. Pensai che i napoletani fossero completamente fuori di testa, nell’accezione più positiva dell’espressione”. Infine, una dedica dolcissima, sottoscritta dalle clarisse cappuccine: “Carissimo Diego per tutti i ‘bicchieri d'acqua’ dati a tanti ‘piccoli’, siamo certe che il Padre dei poveri ti sorrida con grande tenerezza nel suo bellissimo cielo oggi ancora più azzurro”.
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