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MARTEDÌ 23 FEBBRAIO 2021 - STAMPA

MARADONA, ALTRI DUE IMPUTATI NELL’INDAGINE RELATIVA ALLA SUA MORTE


In totale sette persone sono finite nel mirino degli inquirenti


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Diario Olè

La Procura Generale di San Isidro avanza con l’indagine per la morte di Diego Maradona  e nelle ultime ore sono emerse novità importanti: ci sono due nuovi imputati. Si tratta di una dottoressa della Swiss Medical ed il coordinatore degli infermieri che assistevano El Diez nella casa di San Andrés a Tigre. Ad oggi sono sette in tutto le persone implicate.

È Nancy Forlini il nome della dottoressa che ha coordinato il ricovero di Maradona, mentre è Mariano Perroni il nome del coordinatore degli infermieri appartenente alla Medidom. Ai due è giunta la notifica dell’ indagine per eventuale omicidio colposo e sono stati convocati per giovedì alle 11 alla procura per firmare gli atti.

Leopoldo Luque

Il neurochirurgo e medico personale di Maradona è uno dei principali implicati. Da un lato, la Consulenza Tecnica della Procura ha confermato che il medico ha falsificato  la firma del Diez che appare in una richiesta della cartella clinica a suo nome  presso  la Clinica Olivos, con data 1 settembre 2020. Inoltre il suo cellulare è stato sequestrato dagli inquirenti e sono emerse chat compromettenti con la psicologa Agustina Cosachov.

Dalla Procura sono giunte conferme a Diario Olé che esistono argomenti molto saldi sul fatto che Luque fosse il medico di famiglia di Maradona e che il ricovero domiciliare aveva deficienze importanti. Inoltre esistono audio molto forti circa errori di procedura nel trattamento di Diego. 

Agustina Cosachov

Oltre all’accusa di omicidio colposo e di aver scambiato duri messaggi con il Dr. Luque, ecco una nuova accusa per la psichiatra Agustina Cosachov: falso ideologico. La responsabilità si riferisce ad aver scritto nel mese di ottobre in un certificato ed in una cartella clinica che Diego si trovava in buono stato di salute. Al momento di redigere i documenti in questione, la Cosachov non era andata a  visitare Diego al country Campos de Roca II.

Carlos Díaz

Anche lo psicologo è entrato nel mirino della Procura Generale di San Isidro. Nei messaggi di whatsapp scambiati con Luque e la Cosachov tra il 24 ed il 26 ottobre, un mese prima della morte di Diego, definirono la patologia della quale soffriva El Diez una "demenza alcoolica " con "tratti di Parkinson". Inoltre parlano di un paziente definito come "confuso, perso, rigido".

Díaz aveva iniziato ad occuparsi di Diego a settembre del 2020 ed era guardato con sospetto da Luque e la Cosachov per il ruolo preponderante che aveva raggiunto.

Dahiana Gisela Madrid

Infermiera della Croce Rossa Argentina, con più di 10 anni di esperienza ed un passato alla Ford Argentina come infermiera del lavoro, è stata nella casa di Tigre nelle ultime ore di Diego e si è trovata coinvolta in una situazione complicata. Dopo aver deposto davanti ai procuratori in due opportunità, Dahiana Madrid ha ammesso che, una volta appresa la morte dell’ astro del calcio, il suo coordinatore per la Medidom le ordinò di redigere un rapporto falso nel quale dichiarava di aver fatto i controlli, quando in realtà quella mattina non entrò mai nella stanza di Diego per “lasciarlo dormire"  e perché lo stesso Diego aveva litigato con lei e non la lasciava entrare.

Ricardo Almirón

L’infermiere incaricato di curare Diego nel turno notte /mattina è stato l’ultimo a vederlo in vita. Almirón ha dichiarato come testimone e aveva detto che prima di ritirarsi alle sei del mattino, era entrato nella stanza ed aveva notato che Maradona respirava. D’altro canto, in piena indagine, ha dato un apporto chiave nella causa: ha avuto conversazioni tra gli infermieri della Medidom che hanno curato Maradona, con i suoi superiori ed i medici coordinatori della Swiss Medical.

Dai dialoghi sono emersi dati rivelatori e duri, come una indigestione da gamberetti che provocò una crisi di vomito in Maradona, litigi con i medici, una caduta nella casa, mancanza di appetito, reticenza a farsi controllare ed un allarme da parte degli infermieri per lasciare coperta “la parte legale".

Mariano Perroni

​Era il coordinatore degli infermieri della società Medidom. "Perroni è stata la persona che ha indotto l’infermiera Madrid a falsificare un rapporto per la Medidom nel quale dichiarava che quella mattina aveva cercato di controllare  Maradona e lui si era rifiutato, quando in realtà l’infermiera non era entrata nella stanza” ha detto all’agenzia Telam una fonte giudiziale.​

Nancy Forlini

È la dottoressa che ha coordinato il ricovero domiciliare di Diego Maradona.

In arrivo la commissione medica

I procuratori hanno convocato una commissione medica per cercare di stabilire se la morte di Maradona poteva essere evitata. Con la presenza di nove periti ufficiali, la prima riunione sarà l’ 8 marzo, alle 10 del mattino alla Sovrintendenza della Polizia Scientifica della Polizia di Buenos Aires ubicata a La Plata. 

La commissione medica sarà determinante, giacché,  a partire dalle sue conclusioni, i procuratori trarranno gli elementi necessari per sapere qual era il quadro dello stato di salute di Maradona, se la casa di Tigre era un luogo adeguato per il suo ricovero e se alcuni elementi della sua equipe medica interdisciplinare abbiano agito con negligenza.

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