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SABATO 23 GENNAIO 2021 - INTERVISTE

MARADONA, DIEGO JR: “UNA PARTE DEL MIO CUORE È ANDATA PER SEMPRE CON LUI…”


Appena sarà possibile volerò in Argentina…


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Diario Olè

Diego Armando Maradona Jr, il figlio che El Diez ha avuto con Cristiana Sinagra, classe 1986, vive il dolore per la morte di suo padre in Italia, nella speranza di poter volare per Buenos Aires per visitare la tomba, anche se comunque sente l’affetto permanente che si esprime in ogni luogo di Napoli, il cui stadio ha appena preso il nome del campione e capitano della Seleccion Argentina in Messico nel 1986. Il maggiore dei discendenti del Pelusa ha accettato di conversare con Diario Olé.

A un mese e mezzo dalla scomparsa di Diego, ti è rimasto un qualche dubbio o rabbia per la maniera in cui è morto il tuo papà?
No, non provo rabbia per nessuno. C’è una causa, esiste una indagine su quanto è accaduto al mio papà. Confido nel fatto che mi diranno quello che gli è successo.

Che particolare ti genera dubbi? Ruggeri ha detto che Claudia ha riferito che aveva solo un bagno chimico in casa...
Quando è mancato il mio papà, io ero ricoverato per via del Covid-19, non conoscevo bene la casa, non conoscevo bene come era la situazione lì a Tigre. Però, ti ripeto... ho alcuni dubbi che mi saranno sicuramente chiariti dalla causa.

Il tuo avvocato ti ha fornito qualche dato che desideri commentare?
Ce l’ho un avvocato, come le mie sorelle. Mi informa tutti i giorni, parlo sempre con il Dr. Rey, sono molto felice di poter contare su un professionista come lui. Sulla causa penale non desidero aggiungere nulla, ci sono delle indagini e non voglio... Preferisco aspettare quello che mi dirà la Giustizia.

Hai detto che la tua attenzione è stata richiamata dal fatto che Morla aveva detto che Diego possedeva soltanto tre auto. Pensi che stia occultando dei beni?
Ascolta... in questa settimana, Morla renderà conto, sicché... io ho altri dati, che non ci sono solamente tre auto (ride). Non voglio provocare discussioni e casini vari in questo momento perché non serve a niente. Piuttosto, aspetterò il rendiconto che si avrà questa settimana.

In base alla notizia per la quale saresti venuto a visitare la tomba: per quando ci staresti pensando?
Sto pensando di partire. Lo farò non appena sarà possibile. Però immagina un po’, con l’emergenza sanitaria che abbiamo in Italia ed ora in Argentina è molto complicato viaggiare. Non per me, per tutti quanti. Quando la situazione si tranquillizzerà, ovviamente voglio partire. E questo non significa che non partirò presto e ci andrò con mia moglie.

All’omaggio nella città di Quarto, con un murale per il tuo papà, eri molto emozionato. Cosa provi nel vedere tanta ammirazione per tuo padre?
Ovviamente, la gente qui lo adora, lo ama, gli porta sempre un affetto incredibile per quanto ha dimostrato sul campo, per quello che ha dato al Napoli, come club nel calcio, e per quello che ha dato alla città e alla gente. A me dà molto orgoglio vedere tante manifestazioni d’ amore e di affetto, non solo a Napoli o in Argentina, ma in tutto il mondo. Sapere che la gente prova tanto affetto per mio padre è una cosa meravigliosa.

C’è stato qualcosa in particolare che ha ti ha provocato un forte impatto?
La verità, sto cercando di non parlare perché in questo momento non mi vengono molte parole, nel senso che mi trovo in un momento difficile della mia vita, in un momento in cui da quando il mio papà se ne andato ha lasciato... come dirti? È molto difficile. Una parte del mio cuore se ne andata con lui. È tutto più difficile.

Delle chiacchere col tuo papà, tu ha detto che conti in sospeso avess con il calcio? Tornare a guidare la Seleccion, la panchina del Boca, o del Napoli?
Era molto contento al Gimnasia. Lì lo hanno trattato bene  e amato molto. Sarò grato alla loro tifoseria per tutta la vita, per come hanno trattato mio padre, per come hanno trattato me, quando andai al campo, quando andai agli allenamenti, ho visto come la gente del club curava il mio papà. Sarebbe andato avanti per altri anni come allenatore. Il mio sogno sarebbe stato vederlo allenare a Napoli, ovviamente. E so che a lui sarebbe piaciuto.

E di guidare il Boca, ti ha detto qualcosa?
Veramente no. Parlavamo poco del Boca col  mio papà perché sapete che io sono tifoso del River. Però immagino che gli sarebbe piaciuto.

Quando è stato il tuo ultimo contatto telefonico con il tuo papà?
Alcuni giorni dopo l’operazione (2 novembre) facemmo un Facetime e parlammo un po’. E allora lo vidi molto bene. Dopo mi sono ammalato io di Covid-19, sono stato molto male e non ho avuto la possibilità di poter parlare.

Hai avuto paura che il tuo papà morisse per come stava in salute oppure è stato di sorpresa?
Questa è una domanda complicata... Uno ha sempre paura che possa succedere qualcosa, ancor di più in un momento che il mio papà era stato operato. Non era al 100%, però... aspettarsi che morisse un padre o una madre uno non se lo aspetta mai e neanche vuole accettarlo.  Paura no. Però eravamo tutti preoccupati per lo stato di salute di papà.

Il tuo papà è riuscito a conoscere i tuoi figlio e si sono anche viste le foto. Come hanno preso i bambini l’assenza del nonno?
Mio figlio ha due anni e mezzo, l’altra un anno e tre mesi. Alla piccola non abbiamo detto niente perché sembra che non abbia capito, perché è troppo... Al grande, sì, dovevamo dirglielo che il nonno adesso è un angelo, che ci guarda dal cielo. Però abbiamo avuto cura che non fosse molto traumatico. E comunque è sempre difficile, molto complicato.

C’è qualcosa che vuoi che sia chiaro per il pubblico argentino, oltre l’affetto che tu hai per il tuo papà?
La cosa importante è ringraziare la gente del Gimnasia per l’amore che gli hanno dimostrato, è stato qualcosa di incredibile e lo hanno dimostrato in vita. È stato meraviglioso. Magari potessi partire subito per l’ Argentina, perché è parte della mia vita.

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