A cura di: Redazione
Fonte: Corriere dello Sport
Stanislav Lobotka, centrocampista del Napoli, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport. Ecco una sintesi delle sue parole:
"Lo Scudetto? Ormai cominciamo a sentirlo dentro. La sensazione che si avvicina è sempre più forte, gara dopo gara, dopo ogni vittoria.
Champions? Vincerla è un sogno per tutti, quindi anche per me, ma sappiamo che è difficile, tanto. Ci sono grandi club e questo basta e avanza per definire lo spessore dei concorrenti. Ma noi non abbiamo nulla da perdere, giocheremo senza pressioni, non siamo come il Real Madrid che invece le avvertirà, e quindi saremo leggeri ma decisi. Se riusciamo a passare il turno, potrebbe succedere di incontrarli e noi li affronteremo - loro o chiunque altro - con la convinzione di potercela giocare. Il Napoli in finale non se l’aspettano.
Difficoltà in passato? Ho vissuto un momento difficile, non giocavo, poi nel febbraio del 2021 ho avuto il primo dei due interventi alle tonsille. Ma comunque era venuta meno in me la fiducia, ero diventato improvvisamente triste.
Ho pensato di andare via? Certo che sì: perché chiunque resti sempre fuori a un certo punto si fa delle domande e può essere tentato di scegliere nuove soluzioni. Certi ragionamenti sono scontati, anche inevitabili: pensavo che Gattuso volesse un tipo di giocatore diverso, non trovavo spazio e quindi per me c’erano problemi. E l’idea di cercare un altro club l’ho avuta. Poi ho perso sei chili, è arrivato Spalletti ed è cominciata un’altra storia. Il mister mi ha concesso a Napoli l’opportunità di ricominciare, dopo una partenza complessa: penso che qui, ormai, in pochi credessero in me. Non era certo semplice. E lui non ha avuto dubbi. Spalletti ha avuto un ruolo, anche abbastanza importante, è tra i tre mister che mi hanno indirizzato la carriera: gli sono grato per avere creduto nelle mie qualità".
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