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MERCOLEDÌ 22 LUGLIO 2020 - REDAZIONALE

LE "FAZIONI" FAZIOSE CHE HANNO FATTO PERDERE DI VISTA IL BENE DEL NAPOLI


Ogni anno, a prescindere dall'allenatore, siamo punto e daccapo


 
     
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A cura di: Ciro Gaipa
Fonte: Napolicalcionews.it

Napoli è una città complicata a livello mediatico: ci sono centinaia di fonti d'informazione che, ogni giorno, tentano di rivolgersi ad una fetta di tifoseria più o meno ampia. L'obiettivo è sempre lo stesso: provare ad arrivare prima degli altri, spesso anche con metodi poco ortodossi e deontologici a dire il vero. Fin dai tempi di Mazzarri, ormai più di dieci anni fa, a ridosso dell'esplosione definitiva dei social netwotk, quando Facebook dominava senza grandi competitor, la città si è sempre divisa: prima i "Mazzarriani" contro i "Rafaelisti", nel periodo a cavallo tra la gestione Mazzarri e quella Benitez. A seguire è toccato a Maurzio Sarri, accolto con scetticismo dalla piazza, dai giornalisti e da tutto l'ambiente partenopeo, essere messo costantemente in competizione con il suo predecessore. In questo caso, il semplice "partito" social si è trasformato in un movimento popolare denominato "Sarrismo - Gioia e Rivoluzione". Poi è toccato ad Ancelotti che, pur avendo un grande palmares, è entrato immediatamente in competizione con l'allenatore toscano oggi alla Juventus e colpevole di aver alimentato l'onda mediatica di Comandante e Masaniello. Offese, insulti, diatribe social, dibattiti mediatici infiniti, con radio e televisioni che spesso davano risalto a questo marciume scambiato per informazione. Oggi tocca a Rino Gattuso doversi scontrare con questa realtà poco nobile che continua a fare paragoni col passato: le famose "Vedovelle" che a Napoli sono diventate oggetto di scherno, ostilità e vilipendio. Ma l'unico bene comune perso di vista in questi anni è stato probabilmente quello nei confronti della maglia azzurra. Tecnici e giocatori sono stati spesso oggetto di "gare" e "competizioni" fra di loro, come se i risultati del campo dipendessero esclusivamente da questa corsa verso il nulla in cui molti ci sguazzano per puro divertimento o, nei casi peggiori, per accanimento personale nei confronti di un allenatore piuttosto che di un altro. Una realtà sempre più evidente nella nostra città, dove la frammentazione delle notizie è dispersiva e le fake news galleggiano alla perfezione in questo oceano marcio di Gossip e qualunquismo. Pagine social, siti internet, profili twitter di presunti esperti di mercato, canali youtube: ognuno dice la sua, spesso senza argomentazioni, giudicando l'operato di presidenti, dirigenti e allenatori. La verità è che nessuno mette più al centro del proprio interesse il bene comune del Napoli, un bene per il quale dovremmo remare tutti dalla stessa parte e dove spesso, invece, ognuno naviga, citando Fabrizio De André, "in direzione ostinata e contraria".