A cura di: Redazione
Fonte: Corriere dello Sport
L'Atalanta è fuori, lo fa capire la classifica e lo ha
confermato Gasperini. In
questo momento lo scudetto se lo giocano Inter e Napoli, tre punti e venti gol
in più per la capolista. Il Corriere dello Sport oggi in edicola elenca 6 fattori decisivi per la corsa al titolo. 1) Il calendario di Inter e Napoli Visto oggi il calendario può far
pensare a un leggero vantaggio per il Napoli, ma fra tre, quattro o cinque
turni certe valutazioni si potranno modificare. L’Inter giocherà tre gare contro squadre in corsa per l’Europa (Bologna, Roma e
Lazio), il Napoli solo una (a Bologna) e già questo soffia ottimismo in
direzione del Vesuvio. La squadra di Inzaghi dovrà poi affrontare tre
squadre oggi in lotta per la salvezza (Parma, Cagliari e Verona) e
solo due (Torino e Como) senza necessità di classifica. La squadra di Conte se
la vedrà con quattro avversarie in corsa per restare in A (Empoli, Lecce, Parma
e Cagliari) e con altre tre presumibilmente senza obiettivi (Monza ultimo in
classifica, Torino e Genoa). 2) La condizione fisica Per motivi differenti, ma tutt’e due stanno arrivando in
fondo non proprio col serbatoio pieno. Sia l’Inter che il Napoli nell’ultima
giornata hanno rischiato tanto nel finale, diciamo pure nell’ultima mezz’ora.
Sono state salvate tutt’e due dai portieri, Sommer ha fatto due miracoli su
Lucca e Solet e Meret ne ha fatto uno gigante sul rigore di Gimenez. 3) I punti di forza I gol segnati per l’Inter, i gol subiti per il Napoli.
Inzaghi ha il miglior attacco della Serie A (67 reti all’attivo),
insieme all’Atalanta è l’unica squadra ad avere due attaccanti (Thuram e
Lautaro Martinez) in doppia cifra e ora anche Arnautovic sta dando una mano. Il Napoli, a sua volta, ha la difesa più solida, la migliore del
campionato con 24 gol incassati, 4 in meno dell’Inter. Nell’anno dello scudetto
di Spalletti, i gol subiti dopo 30 giornate erano appena tre in meno. La coppia
Rrahmani-Buongiorno è una bella garanzia. 4) I punti deboli Ribaltiamo il discorso: per l’Inter sono i gol presi, per il
Napoli i gol realizzati. La capolista è indietro non solo rispetto alla sua
inseguitrice, ma soprattutto rispetto a se stessa: l’anno scorso alla 30ª
giornata aveva incassato solo 14 reti, la metà della cifra attuale e la
bellezza di 20 in meno del Milan che in classifica era alle sue spalle. Il
Napoli ha segnato poco, 47 reti, quinto attacco del campionato a pari della
Fiorentina. Osimhen non si rimpiazza facilmente... 5) Gli uomini decisivi Banalmente Lautaro Martinez e Romelu Lukaku, ovvero la
coppia che consegnò all’Inter di Conte lo scudetto del 2021. Allora insieme
raggiunsero quota 41, diciassette reti per l’argentino, ventiquattro per il
belga, quasi il 50 per cento dell’intero bottino nerazzurro (89 gol). Sono
passati quattro anni e in questo campionato hanno segnato gli stessi gol, non
troppi per la verità, undici a testa. Però Lukaku anche domenica sera ha
dimostrato di stare bene, sembra di nuovo il giocatore che Conte ha voluto di nuovo
con sé. 6) la sfida tra Conte e Inzaghi In questa volata inciderà di più Inzaghi o Conte? Tutt’e due
hanno già vinto lo scudetto, uno per il piacentino, quattro per il salentino,
sanno come si maneggia un finale di campionato di questo tipo. Ci sono sette
anni di differenza, Simone è alla decima stagione da allenatore in Serie A
(tutte portate a termine) dopo le giovanili con la Lazio, per Antonio questa è
la settima in A, con quattro in B e quattro in Premier League, tre interrotte
prima della fine. Conte deve spingere al massimo, spremere ogni energia da una squadra che
non ha gli stessi ricambi dell’Inter ma che può respirare e recuperare da una
settimana all’altra.
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