A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews
Il Napoli domina in Champions (primo posto a punteggio pieno con 13 reti fatte, mai nessuna squadra italiana aveva segnato più di 10 gol nelle prime tre partite) ed è primo in campionato dopo 8 giornate. Spalletti ha firmato nel tempio di Cruijff ad Amsterdam la settima vittoria consecutiva fra coppe e serie A e ha dato un’altra grande dimostrazione di forza a tutta Europa. Ma soprattutto in questo avvio di stagione ha smontato tre convinzioni che avevano caratterizzato l’estate azzurra, scrive Il Corriere dello Sport. Eccole.
La prima: il ‘ridimensionamento’. Il Napoli non sembra affatto ridimensionato nonostante i recenti addii di Insigne, Mertens, Koulibaly, Fabian Ruiz e Ospina. Anzi, i nuovi innesti si sono integrati bene in un meccanismo funzionale, del quale fanno parte Raspadori e Simeone che pure si alternano (in attesa del ritorno di Osimhen). Nel mentre si aspetta anche un Ndombele pienamente recuperato, e Olivera e Ostigard sono pronti a rientrare in quelle che saranno naturali rotazioni.
La seconda riguarda Lobotka, da oggetto misterioso a perno imprescindibile. Lo slovacco è stato a lungo ritenuto un non giocatore da Napoli e con Gattuso aveva trovato pochissimo spazio, complice anche una condizione fisica tutt’altro che ottimale con chili in più accumulati. Oggi è divenuto il play ‘di peso’ (e non parliamo di chili), paragonato anche al Pizarro della Roma, e addirittura a Iniesta del Barcellona.
La terza riguarda Raspadori, uno che con i suoi 35 milioni di cartellino era stato pagato troppo. ‘Jack’ le sue risposte le sta dando in campo, segnando 4 gol in 20 giorni con il Napoli e due in Nazionale. Oggi, conclude il quotidiano, “quei 35 milioni per un gioiello di 22 anni sembrano soldi spesi più che bene”.
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