A cura di: Maria Villani
Fonte: Diario AS
Questo Napoli indimenticabile ha appena scritto stasera un’altra pagina della sua storia. Gli azzurri approdano tra le otto migliori squadre d’ Europa, un risultato che neanche lo stesso Maradona era stato in grado di conseguire con la maglia del Napoli. Dopo la vittoria all’andata per 2-0, i partenopei hanno nuovamente battuto l’Eintracht con tranquillità, cosa che è invece mancata in città, dopo l’arrivo degli ultras ospiti, ai quali era stato vietato l’accesso al Maradona e si sono riversati per le strade della città.
Glasner, senza Kolo Muani, né Lindstrom, si è affidato a Kamada, Gotze e Knauff alle spalle di Santos Borré per la remontadama le sue speranze sono durate pochissimo. La squadra tedesca ha terminato il primo tempo senza tirare in porta, mentre i partenopei si sono guadagnati meriti per aprire le marcature con le entrate di Politano e Kvara. Dopo un’occasione sprecata dal georgiano, proprio poco prima dell’intervallo, l’esterno ha crossato al centro perfettamente per Osimhen, il quale, in versione ‘Air’ ha colpito di testa mettendo in rete una gran conclusione. Ed è sempre lo stesso nigeriano a firmare il secondo gol, spingendo tra i pali un cross di Di Lorenzo dopo una spettacolare giocata collettiva. È stato uno dei gol meno celebrati dalla tifoseria azzurra, dato che la punta è rimasto a terra per un colpo sulla mano, lasciando l’intero stadio col fiato sospeso. La gioia è tornata solamente quando si è rialzato e ha potuto ricevere l’applauso per il suo gol numero 22 in 28 presencias. Zielinski, poi, ha forzato e trasformato il rigore del 3-0, b incontro di Champions, gli uomini vittorie e una vittoria, con 25 gol a favore e solo sei per contro. I 7 avversari sono avvisati.
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