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MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2022 - STAMPA

DIARIO AS – DALLA DEPRESSIONE ESTIVA ALL’ENTUSIASMO D’AUTUNNO: CHE STA SUCCEDENDO A NAPOLI?


Il quotidiano sportivo iberico analizza il momento degli azzurri rievocando gli accadimenti estivi e gli addii dei ‘senatori’


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Diario AS

L’entusiasmo che sta vivendo il Napoli è qualcosa che non ha precedenti soprattutto per la maniera in cui è arrivato: una sorpresa totale. Gli azzurri hanno chiuso la scorsa stagione con la depressione di aver corso quasi fino alla fine della stagione mancando l’ennesima volta la chance di vincere lo scudetto. A Spalletti ha dato fastidio il fatto che la gente non si entusiasmasse del terzo posto, che ha garantito agli azzurri il ritorno in Champions dopo due stagioni di attesa, ma il ‘peggio’ doveva ancora arrivare. Il principio del mercato, con gli addii di OspinaInsigneMertens le partenze imminenti di Koulibaly e Fabian, ha fatto arrabbiare i tifosi e non poco. Rinunciare a 5 uomini chiave faceva pensare a un Napoli molto più debole, ma De Laurentiis, sorprendendo tutti, dichiarò, al principio dell’estate che avrebbe fatto “tutto il possibile per tornare a vincere nuovamente lo scudetto”.

Sembrava proprio uno scherzo, ora invece è realtà. Gli azzurri hanno vissuto stagioni eccezionali grazie a un blocco costruito nel 2013, con l’arrivo di Rafa Benítez, sfruttato poi nel triennio di Sarri. L’inevitabile logorio del tempo in un ambiente che non vince un campionato dal 1990, ha reso necessario un cambio, che è arrivato in maniera traumatica. Senza 5 titolari, era proprio Spalletti in persona che chiedeva pazienza, perché l’apporto tecnico e d’esperienza di coloro che avevano salutato era innegabile.

A luglio, De Laurentiis cercò di scaldare un po’ l’ambiente con Dybala, che però optò per la chiamata di Mourinho e di una Roma che, in quel momento, era molto più entusiasta, nonostante non giocasse la Champions.

Il ‘no, grazie’ dell’ argentino è stato un colpo al quale la dirigenza azzurra ha risposto alla perfezione. Il direttore Cristiano Giuntoli rivoluzionò la rosa con arrivi giovani e, soprattutto, carichi di ‘fame’Kvaratskhelia, costato appena 10 milioni, è la punta di diamante, ma tutti stanno rendendo in modo spettacolare. Kim ha fatto dimenticare l’assenza di KoulibalyRaspadori  ha già dimostrato che valeva i 35 milioni del suo cartellino, Simeone, con voglia ed entusiasmo, è stato decisivo per battere il Milan, Ndombele cresce partita dopo partita e Olivera approfitta di ogni minuto lasciato libero da Mario Rui.

I nuovi si sono integrati nel gioco di Spalletti, che sa mescolare possesso, verticalizzazione e allo stesso tempo solidità difensiva. E quelli che sono rimasti, sono cresciuti a loro volta. Meret, senza la competenza di Ospina (né quella di Keylor, che era a un passo) ha messo finalmente in mostra il suo talento con serenità, Di Lorenzo, il nuovo capitano, è una colonna anche della Nazionale, Anguissa e Lobotka stanno giocando come non mai in carrieraZielinski sembra esser maturato,  insieme a Politano, che si alterna sulla destra con un Lozano il cui potenziale può ancora riservare sorprese. Il lavoro di un gruppo nuovo, giovane e senza pressioni, fa sì che il Napoli funzioni oltre di chi va in campo, e la dimostrazione più chiara di ciò, è l’assenza di Osimhen. Senza il nigeriano, nelle due precedenti stagioni, agli azzurri è costato moltissimo far gol e vincere. In questa stagione, per contro, la squadra ha trionfato in tutte e 5 le partite disputate senza il centravanti, che si è infortunato contro il   Liverpool e tornerà presto.

I partenopei hanno chiuso la loro miglior prima parte di Champions della loro storia (9 punti, 13 gol segnati e due incassati) e guidano la classifica di Serie A in condominio con l’ Atalanta. Giocano meravigliosamente, si divertono e hanno l’appoggio dei tifosi che hanno dovuto convincere dopo un’estate di polemiche. Sarà il loro anno? Non lo sa nessuno e nessuno vuole illudersi troppo, e  Spalletti è il primo a riconoscerlo. Dopo una serata da protagonisti con la goleada leggendaria all’Ajax, il mister sorrideva appena. A  ‘Sky’ Capello lo lodava per aver dato ‘una lezione di calcio agli olandesi’, ma il tecnico azzurro non ha voluto festeggiare più di tanto: “Se domenica non battiamo la Cremonese, avremo già i rivali in vetta”. Per un ambiente che, da anni, festeggiava le vittorie con la Juve come se fossero stati trofei, è un altro passo avanti.

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