A cura di: Redazione
Fonte: ANSA
(ANSA) - ROMA, 11 APR - Su cosa puntavano i loro soldi i
calciatori inclusi nell'indagine della procura di Milano su scommesse illegali,
e sui quali la giustizia sportiva non ha ancora emesso un giudizio? E' questa
la discriminante su eventuali nuovi sviluppi per il mondo del calcio, dopo la
notizia che un gruppo numeroso - oltre a Fagioli, Tonali e Zaniolo - di
giocatori è indagato dalla giustizia ordinaria. I pm milanesi hanno infatti
disposto l'invio degli atti alla procura della Federcalcio. Il capo di
quell'ufficio, Giuseppe Chinè, e i suoi collaboratori attendono le carte per
valutarle. Con dei punti fermi: Fagioli e Tonali hanno già patteggiato per le
loro scommesse sul calcio, il ruolo di 'collettori' di scommesse non è un
profilo di illecito sportivo, ma - come spiega l'avvocato Cesare Di Cintio,
socio fondatore di DCF Sport - c'è l'omessa denuncia in caso si trattasse di
scommesse non consentite, ovvero sul calcio; e nel caso peggiore potrebbe
incidere l'art.4, quello che regola la lealtà sportiva dei tesserati. Quanto a
Ricci, Paredes, Perin e gli altri nomi nuovi, puntare su siti illegali al video
poker è sportivamente irrilevante, eventuali scommesse sul calcio invece peserebbero
anche per la giustizia Figc. "Se per i calciatori già giudicati i fatti
oggetto di indagine fossero gli stessi, potrebbe essere rilevato un 'ne bis in
idem'; nel caso in cui, invece si trattasse di eventi diversi, questi potranno
essere oggetto di una nuova valutazione da parte della procura", spiega in
prima battuta Di Cintio. "A livello penale la condotta ha rilevanza ai
sensi dell'art.4 comma 3 della legge 401/1989 - spiega il legale - che
disciplina la partecipazione a giochi su piattaforme non autorizzate
dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che prevede come sanzione l'arresto
fino a tre mesi, convertibile in sanzione pecuniaria, e un'ammenda fino a 500
euro. In termini di giustizia sportiva, c'è l'art.24 del Codice di giustizia
sportiva Figc che prevede che ai calciatori è fatto divieto di scommettere,
direttamente o indirettamente, su incontri ufficiali organizzati dalla Figc,
Fifa e Uefa, che avvenga presso soggetti autorizzati o meno.
La sanzione prevista è la squalifica non inferiore a tre
anni e l'ammenda non inferiore a 25.000 euro, sanzioni che potrebbero aumentare
in caso di recidiva". L'avvocato specifica poi che "se le scommesse
riguardano invece eventi diversi da quelli calcistici suddetti, la condotta non
è specificatamente sanzionata dal Codice Figc". In sostanza il poker
online non pesa. Il codice di giustizia sportiva, prosegue Di Cintio,
"disciplina anche l'ipotesi dell'omessa denuncia da parte di chi era a
conoscenza delle scommesse e non ha informato la Procura Federale, ma ad oggi
di ciò non sembra ci siano ipotesi". Resta il dubbio su cosa possa essere
contestato a Fagioli e Tonali come 'collettori' di scommesse: "Prima di
esprimere una opinione compiuta bisognerebbe conoscere i contorni precisi della
vicenda. Sul punto, l'articolo 4 del Codice Figc - conclude il legale -
potrebbe costituire il presupposto normativo attraverso cui la Procura Federale
potrebbe valutare, in via preliminare, anche queste condotte per approfondirne
poi l'eventuale rilevanza disciplinare in un secondo momento". (ANSA).
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