A cura di: Redazione
Fonte: Il Mattino
Paolo Cannavaro, storico capitano del Napoli di De
Laurentiis, ha parlato degli azzurri in un'intervista a Il Mattino. Ecco alcuni passaggi raccolti da Napolicalcionews. Cosa le piace di Conte? «La semplicità apparente del suo gioco. Sembra facile, ma non lo è. Solo Baroni
mi colpisce per avere le sue stesse caratteristiche. Conte è uno che non si
vergogna a fare sporcare le mani alla sua squadra, non ha problemi a vincere
anche in maniera spietata e cinica. Quando ero a Vercelli mostrai ai miei la
gara degli azzurri a Empoli. Dissi: “I grandi vincono così, come ha fatto il
Napoli”. Sono le vittorie per 1-0 che ti fanno sentire forte». Detta così, può vincere lo scudetto? «C’è l’Inter più avanti di tutti. Per la rosa ampia, la qualità dei calciatori,
il progetto. Ma il Napoli è con l’Atalanta e le altre alle sue spalle». Undici partite senza prendere gol. Un bel segnale? «Lo è. Ma era chiaro dall’estate: hanno preso Buongiorno che incarna il modello
di difensore che era un po’ sfuggito di mano. Travolti dalla moda del centrale
che deve impostare, creare il gioco, abbiamo perso di vista l’essenza di quel
ruolo: saper difendere. Cosa che Buongiorno fa benissimo, senza dubbio tra i
migliori in Italia». Il ritorno di Jesus significa che c’è un grande gruppo? «È reduce da un’annata che è stata traumatica per tutti, dove è stato pagato lo
scotto della stagione precedente superlativa. È finito nel polverone tipico di
una città dove si passa dalle stelle alle stalle dalla mattina alla sera. Colpa
del sentimentalismo che avvolge ogni faccenda di Napoli, dove si fa fatica ad
avere il senso dell’equilibrio. Come per Meret: il migliore portiere del nostro
campionato insieme a Milinkovic-Savic». Neres è esploso. Chi farebbe giocare lei? «Può giocare anche con Kvara e Politano. Io da allenatore scelgo sempre e solo
chi sta meglio di condizione fisica e con la testa».
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