Mai scelta fu più giusta.
Da quel momento ho iniziato un percorso durato 17 anni.
Un cammino pieno di emozioni, di gioia, di felicità ma anche di lacrime versate
e delusioni che mi hanno permesso di crescere e di formarmi come uomo ancor
prima che come calciatore.
Se mi guardo indietro, mi sento un privilegiato, e percepisco di aver avuto la
forza di affrontare ogni singolo istante con il massimo dell’impegno ma
soprattutto con il cuore e con gli occhi di un ragazzo come tanti che stava
provando ad inseguire il proprio sogno. Ho cercato di migliorarmi
quotidianamente, di rispettare tutti il più possibile e di seguire fino in
fondo la mia testa e ciò che sentivo dentro di me.
In questo modo sono riuscito a realizzare ben due sogni: giocare e indossare la
fascia da capitano della squadra della mia città, per cui ho sempre tifato fin
da bambino. E poi quello di leggere i nomi dei caduti di Superga. Un onore.
Questi due momenti rimarranno per sempre impressi nella mia mente e dentro il
mio cuore. Sicuramente non potrò mai dimenticare i ricordi delle partite
giocate, dell’amore della gente, dei compagni, e degli allenatori che ho avuto.
Insieme ai loro staff, persone splendide, che mi hanno insegnato tanto e reso
una persona migliore.
Vorrei dire un’immenso GRAZIE a tutti i tifosi. Mi avete fatto sentire il
vostro supporto, il vostro attaccamento e la vostra passione. Mi sono sentito a
casa, in una grande famiglia. Mi avete preso per mano e fatto crescere. Vorrei
dire GRAZIE al presidente Cairo, al direttore Vagnati, a tutta la società per
il supporto.
Infine vorrei dire GRAZIE a tutti i medici, fisioterapisti, magazzinieri e a
tutte le persone che lavorano per il Toro; siete diventati amici.
Ora, per me, è arrivato il momento di prendere un’altra strada a livello
professionale.
Vi vorrò sempre bene, e spero che anche Voi continuiate a volermene. Torino è
la mia città e lo sarà sempre.
Bongio".