A cura di: Maria Villani
Fonte: Diario AS
Rodrigo Becao, difensore dell’Udinese, ha rilasciato una lunga intervista a Diario AS, parlando anche del Napoli.
L’ Udinese è al momento uno dei migliori club di Serie A nel campionato in corso. Nonostante una striscia negativa con 10 giornate senza vittorie, i friulani sono attualmente al settimo posto in classifica grazie ad un eccezionale inizio, con sei successi nelle prime otto giornate. Ed uno dei suoi pilastri è lui: Rodrigo Becao. Il brasiliano, 27 anni, è arrivato nel 2019 dal CSKA di Mosca e a partire da allora è stato un intoccabile con le sue 115 presenze e 5 gol. Il centrale, forte fisicamente e dall’ottima tecnica, sogna vari grandi del calcio italiano ed analizza con Diario AS il momento suo e quello della squadra.
Rodrigo, stai vivendo una fase fondamentale della tua carriera.
Sì. Le coe quest’anno vanno bene tanto a livello individuale come a livello collettivo. Speriamo che vada avanti così.
L' Udinese ha avuto un principio impressionante: sei vittorie consecutive, battendo la Fiorentina, fino alle goleade con Roma e Inter.
Eravamo sicuri che il nostro lavoro fosse ottima ma la verità è che nessuno poteva immaginare tanto. Nel calcio arrivano dei momenti come questo e, quando arrivano, non è mai una casualità.
Qual è stata la tua migliore vittoria in quella striscia?
A livello collettivo direi il 4-0 con la Roma. I giallorossi continuavano a spingere ancora al 2-0 ma noi riuscimmo a tener bene e sentenziammo la gara con i contropiedi. Di certo battere l’ Inter ha avuto un significato speciale. Da quando ero arrivato in Italia non ci ero mai riuscito.
Ambo le squadre sono arrivate alla Dacia Arena, il gioiello del club. Quasi nessuna squadra italiana è proprietaria del proprio stadio e quello dell’Udinese, oltre ad essere molto moderno, crea un ambiente speciale.
La differenza, rispetto alla maggior parte dei campi, è enorme. Avere gli spalti così vicini al terreno e uno stadio così compatto è un altro problema, lo noti tu e lo nota l’avversario. Noi non possiamo lamentarci di nulla: né del campo, né dei nostri tifosi.
Dopo questo inizio spettacolare, l’ Udinese ha frenato: 10 partite senza vittoria fino a domenica scorsa, quando avete battuto la Sampdoria. La mancanza di risultati ha coinciso con il tuo infortunio.
È l’altra faccia della medaglia. Ci sono momenti nei quali tutto funziona a meraviglia, ed altri in cui le cose non ti vanno bene e la fortuna non ti aiuta. La Serie è un campionato difficile, nessuno ti regala nulla. Abbiamo vissuto un momento complicato, ma guardiamo al lato buono: di queste 10 partite, ne abbiamo pareggiate sei. Sono punti importanti.
Una delle sconfitte è arrivata al Maradona, con il Napoli, che ha sofferto per conquistare i tre punti contro di voi.
Quest’anno sono i migliori, lo pensano e lo dicono tutti. Si nota che hanno qualcosa in più e si meritano questa classifica, che non è casualità. Auguro loro e spero che continuino a mantenersi lassù fino alla fine.. è una squadra che seguo con affetto da quando sono piccolo.
La crisi di risultati adesso è alle spalle ed ora l’ Udinese è al settimo posto. Qual è il vostro obiettivo?
Vogliamo un posto in zona Europa. Siamo lì, la il momento peggiore è alle spalle, abbiamo vinto una partita fondamentale con la Sampdoria e sentiamo che le cose adesso stanno tornando a funzionare per il meglio.
Il tecnico Sottil ha molti meriti nella crescita della squadra, che sa come pressare in modo aggressivo e cercare la porta avversaria con verticalità.
Ci chiede di giocare sempre la palla e di non sprecare mai, e questo presuppone che abbia le idee chiare e che abbia fiducia in noi. Noi ci muoviamo come un blocco, attacchiamo e difendiamo insieme, cercando di mantenere bene le distanze e l’organizzazione senza lasciar solo nessuno.
Deulofeu, uno degli uomini chiave, si è nuovamente infortunato.
Gerard ha un talento naturale, è nato con questo dono, è un ragazzo impossibile da non rispettare. Guardare come lavora è un esempio costante. È fondamentale dentro e fuori del campo: l’infortunio è un peccato davvero e ci manca tanto.
Udogie, 20 anni, ha firmato con il Tottenham ed è rimasto in prestito ad Udine. Quali sono le aspettative sul laterale?
Immagino un futuro stupendo per lui, ha tutto per essere un campione. Deve continuare con lo stesso atteggiamento quotidiano, parla poco e lavora molto: si merita grandi cose nella vita e nella carriera. Ha firmato con un top club e sono sicuro che continuerà a migliorare.
Nel tuo club gioca anche Pafundi, 16 anni, che Mancini ha già fatto debuttare in Nazionale.
Come Deulo, possiede un talento naturale. È tecnico, rapido… il punto è che è ancora molto, molto giovane. Quel che farà la differenza è la sua testa, deve aver pazienza. Molti, alla sua età, si perdono.
Ad Udine hai condiviso lo spogliatoio con De Paul, ora all’Atletico e campione del Mondo.
Rodrigo è stato un gran compagno di squadra, innanzitutto, perché è un giocatore eccezionale, di una qualità enorme. È stata una gioia vederlo trionfare al Mondiale, è il premio che si merita per il livello al quale è arrivato. Non so perché a Madrid sta avendo delle critiche, giudicare dall’esterno è molto complicato.
All’ Udinese sei arrivato dopo esser cresciuto al Bahia e passato per il CSKA di Mosca. Perché poi hai scelto i friulani?
È un club che ha avuto una storia importante con i calciatori brasiliani. Ne ho parlato con Amoroso e con Samir, che stava qui e quando mi hanno detto che c’era questa opportunità non ci ho pensato su due volte: è una squadra con una struttura top che mi ha fatto crescere anno dopo anno. Sarò sempre grato per la vita a questo club, mi ha fatto il calciatore e l’uomo che sono.
In cosa è migliorata la Serie A?
Quello che è cambiato maggiormente è la maniera di difendere, e non è questione di tecniche. Ho appreso una postura migliore, a posizionarmi bene in campo, è cresciuta la mia grinta e ho smesso di arrendermi. Precedentemente, quando mi contrastavano, mi scoraggiavo, mi fermavo. Qui mi hanno insegnato che anche se ti superano, la giocata non è terminata, devi continuare a correre e a provarci.
Nelle tue 115 presenze con l’ Udinese hai segnato 5 gol... e tre di questi sono stati al Milan: ma che ti hanno fatto i rossoneri?
Niente, con il Milan non ho alcun problema, però se mi succede ancora di segnare un gol, ben contento (ride). Non c’è una spiegazione, sono le casualità del calcio. Il mio preferito è il primo, proprio con i milanisti, quando li abbiamo battuti 1-0 all’inizio del campionato 19/20. È stata una grande gioia.
È stato questo il momento più bello con la maglia dell’ Udinese?
No, quello è stato quando abbiamo battuto la Juve nel 2020. Erano venuti a Udine sicurissimi di vincere e festeggiare qui lo scudetto, invece li abbiamo rimandati a casa senza ‘alirón’ (ride). Avevano uno squadrone, con Dybala e Ronaldo davanti.
Come è stato marcare Cristiano Ronaldo?
Bello, è stato come realizzare un sogno. Giocare contro di lui e batterlo è stato incredibile, mi ha insegnato molto. Al suo fianco hai la sensazione di un pericolo costante, pronto a castigarti al tuo primo errore. Ti è impossibile distrarti e ti fa rendere al massimo.
Chi è stato l’attaccante più difficile da fermare con il quale ti sei incrociato?
Bella domanda. Ce ne sono molti: Ibra, Ronaldo, Immobile, Osimhen che è un fastidio enorme per le difese … Però al primo posto metto Lukaku. nel 2021 facemmo 0-0 con l’ Inter ed è stata l’unica volta che i nerazzurri non segnarono gol in quella stagione. Il belga volava, era inarrestabile: forte, tecnico, rapido.
È un momento molto importante della tua carriera e continui ad aspettare la tua prima convocazione con il Brasile.
È il sogno di qualsiasi bambino, però non vivo con la tristezza perché non mi hanno mai chiamato. Ci proverò ancora, lavorando giorno dopo giorno, qui. Se deve succedere, succederà.
Il tuo nome è accostato a Inter, Napoli e a squadre di Premier: dove ti vedi nel futuro?
I rumours, sinceramente, non cambiano il mio modo di pensare o lavorare. Si ascoltano, certo, è innegabile, però ho ancora un anno e mezzo con l’ Udinese ed una sfida importante davanti, riuscire a qualificarci per le competizioni europee. Poi il mercato è imprevedibile, non so se può cambiare qualcosa in questi giorni o nei prossimi mesi. So però che darò all’ Udinese il 100% di me stesso fino all’ultimo minuto.
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