TORNA IN HOMESOCIETA'SQUADRASTAGIONECalciomercatoSTATISTICHECONTATTI



MARTEDÌ 17 APRILE 2018 - CONFERENZA STAMPA

UDINESE, ODDO IN CONFERENZA: «NAPOLI? NON POSSIAMO NON PENSARE ALLO SCONTRO DIRETTO CONTRO IL CROTONE...»


«Ciò non vuol dire che domani non sia importante»


 
     
0


A cura di: Redazione
Fonte: udineseblog.it

Domani sera l'Udinese sarà di scena al San Paolo  contro un Napoli che non può permettersi di perdere punti e, di fatto, consegnare il titolo alla Juventus. Una trasferta davvero difficile per i bianconeri, resa ancora più complicata dalle nove sconfitte consecutive. Così mister Massimo Oddo presenta la sfida con i partenopei, partendo dallo stato di forma della squadra: "Non stiamo benissimo, ma dobbiamo pensare positivo, in un momento negativo non si deve pensare negativo. Dobbiamo fare il massimo. Non possiamo non considerare la partita di domenica con il Crotone, è uno scontro diretto che determinerà il campionato. Ciò non vuol dire che domani non sia importante. Oltre a qualche problema fisico abbiamo anche tre diffidati e quindi dobbiamo gestire queste cose. Non possiamo permetterci di arrivare decimati contro il Crotone"

Lei ha parlato di paura e si è vista in campo. Cosa ha detto alla squadra per cercare di superarla? "Ho detto che mancano sei partite e noi abbiamo sei punti. Tradotto: non bisogna vedere quello che si è fatto ma quello che c'è da fare. Siccome il campionato è nelle nostre mani, se cominciasse oggi, pur avendo una partita difficile contro il Napoli, abbiamo sei punti di vantaggio e questa paura deve scomparire. In più ho detto che sono stra sicuro che non avremo problemi".

Con il Napoli bisogna andare in campo per fare la partita, altrimenti si viene accusati di scansarsi: "A me non interessa quello che dice la gente, mi interessa portare i ragazzi alla salvezza, questo è il nostro obiettivo. Poi l'allenatore è qui per studiare strategie sul come fare, nessuno al di fuori può sapere come stanno i giocatori, sono cose che posso sapere solo io. Io prendo le decisioni. Come l'allenatore va sulla graticola quando perde tutte le partite, così mi assumo le responsabilità sulle mie scelte ed è giusto così. Io devo raggiungere il mio obiettivo scegliendo la strada che per me è quella giusta. Poi ognuno ha la sua opinione. Io guardo l'obiettivo della mia squadra, non quello degli altri. Andiamo a Napoli considerando anche la prossima partita e chi scenderà in campo domani darà il massimo".

Forse le ha alcune colpe, ad esempio non si è opposto allo sfoltimento della rosa a gennaio oppure ha dichiarato che la squadra non c'è con la testa: "Sicuramente ho fatto degli errori, mi assumo le mie colpe, ma in questa situazione non tutte le colpe possono essere mie. Per quanto riguarda il mercato, io non sono un piagnone, io quello che devo dire lo dico alla società non vado a dirle in pubblico, faccio l'allenatore e faccio il massimo, sbagliando o no. Ci sono allenatori che si lamentano del mercato ma io non sono così, è il mio carattere, non piango e non piangerò mai. Sulla questione della testa, l'allenatore prova in tutti i modi a invertire la rotta. La medicina migliore è un risultato positivo. L'allenatore le prova tutte, con la carota e con il bastone, con i calci o con gli insulti, ma ciò che può far scattare qualcosain testa ai ragazzi è un risultato vincente".

Ultimamente la squadra va in dificoltà quando va in vantaggio, sente troppo la resonsabilità del risulatato, come fa a toglierla? "In questi momenti secondo me bisogna rimarcare le cose fatte bene, non quelle fatte male. Ai ragazzi ho detto che non posso credere che una squadra che parte bene i primi venti minuti poi possa trasformarsi così. E' normale che ci siano momenti di difficoltà in campo come accade anche alle grandi squafre, poi bisogna saper soffrire e dai momenti di sofferenza bisogna saper uscire. Einstein diceva che il miglior successo è rialzarsi dopo una sconfitta e così accade anche nelle partite. Bisogna reagire alle difficoltà e fare di tutto durante la partita per uscire da un momento di sofferenza. Dobbbiamo ricordarci di quello che abbiamo fatto, perché se lo abbiamo fatto vuol dire che siamo in grado di farlo. Dobbiamo ricordarci che in campo bisgona dare un po' di più dal punto di vista mentale e della concentrazione. La concentrazione è la cosa più difficile da allenare per un allenatore e lo si può fare soprattutto con gli stimoli".

E' vero che il Napoli è in flessione e l'assenza di Koulibaly può essere un fattore a vostro favore? "Koulibaly è fortissimo e la sua assenza può pensare ma ci sono altri giocatori di livello che possono sostituirlo. Mi aspetto il solito Napoli che non mollerà, ha sei punti di distacco a sei giornate dal termine e con lo scontro diretto ancora da giocare. Sei punti sono tanti ma sono certo che il Napoli non mollerà fino alla fine".

Come mai la chiusura anticipata del ritiro? "Per il ritiro è successa una bella cosa: i giocatori si sono riuniti da soli e hanno parlato, non so cosa si sono detti e anche se lo sapessi non ve lo direi. Si sono assunti le loro responsabilità. Sono andati dal presidente e hanno chiesto di annullare il ritiro prima del Napoli in cambio di un'ammissione di responsabilità E' scattato qualcosa nella loro testa, il presidente gli ha dato fiducia che adesso deve essere ripagata".

De Paul come sta? "Viene in panchina, lo porto perché siamo in pochi, lo schiero solo in caso di necessità".

Sul gol da calcio d'angolo contro il Cagliari c'era una marcatura mista? "Si c'erano due difensori a uomo sui marcatori più abili, gli altri a zona, ma anche se fossimo stati a uomo avremmo preso gol lo stesso. Non è una questione di zona o uomo ma una questione di essere sul pezzo a marcare. Da quando sono arrivato a Udine il primo gol da palla inattiva è arrivata solo contro il Torino, non può essere un caso. Non è possibile che per 15 partite non prendi gol da palla inattiva e poi lo prendi sempre. E' cambiato l'atteggiamento, bisogna pensare positivo. Se pensi ai gol che hai preso prima di un corner nelle partite passare allora aumentano le possibilità di prendere un altro gol così. Succedeva anche quando giocavo al Milan con Maldini. E' difficile non pensare alle ultime partite ma bisogna aver la forza mentale di farlo. Nei video di questa settimana ho fatto vedere tutte le cose positive, poi abbiamo cercato di migliorare sul campo".

Larsen non c'è tra i convocati e come sta Behrami? "Stiamo lavorando per avere tutti a disposzione con il Crotone. C'è buona probabilità di vedere Behrami con il Crotone. Larsen avrebbe potuto esserci contro il Napoli ma ho preferito non rischiarlo. Non voglio passare per quello che non pensa al Napoli ma un allenatore in questo momento non può non pensare alla prossima sfida. Diamo fiduacia ai ragazzi che andranno in campo domani. Io ho fiducia in loro".