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SABATO 10 GIUGNO 2017 - EDITORIALE

TRA "CUNTI" E CONTI..."UOCCHIE CHINE E MANE VACANTE!


La piazza partenopea sogna lo scudetto, sarà la volta giusta?


 
     
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A cura di: Domenico Fontanella
Fonte: napolicalcionews

Nessuno si sognerebbe di affermare che, allo stato, esiste una squadra in Europa capace di sviluppare un calcio più spettacolare di quello del Napoli.

C’è solo da essere fieri e soddisfatti per quanto i ragazzi di Sarri hanno saputo esprimere sul campo nella stagione appena trascorsa. Tuttavia, resta la delusione per non essere riusciti a raccogliere quanto di buono seminato e, così, ancora una volta, i tifosi del Napoli se ne tornano a casa con “l’uocchie chine e mane vacante”. C’è il rischio che il capolavoro di Sarri venga ricordato ancora per qualche anno, prima di finire nell’oblio dei ricordi che inghiotte tutto ciò che non arricchisce la bacheca dei trofei. Per quanto tempo ancora i tifosi si accontenteranno di mancare all’appuntamento con la storia? Se è vero che l’artefice principale della crescita esponenziale dell'ultimo decennio sia stato Aurelio De Laurentis, è altrettanto vero, però, che sullo stesso Presidente  incomba oggi la responsabilità di non tradire le aspettative dei tifosi che sognano lo scudetto per la prossima stagione. La piazza partenopea, legittimamente, si aspetta che la società completi l’organico, già di per sè forte,  per colmare definitivamente il gap con la Juventus, senza dover ricorrere peró - come è avvenuto negli ultimi anni - alla cessione di uno o due prezzi pregiati.
 
Volendo rendere meglio il senso del concetto appena espresso, si potrebbe utilizzare un linguaggio molto caro al popolo partenopeo, per essere stato il linguaggio metaforico utilizzato nel “cunto de li cunti” (opera scritta completamente in dialetto napoletano) dallo scrittore di epoca barocca, Giambattista Basile.
 
Interessanti, sotto questo aspetto, sono soprattutto  le 4 egloghe che concludono le giornate presso la corte del principe Tadeo. Trattasi, perlopiù, di dialoghi tra servi intorno alla funzione di alcuni  particolari oggetti: così,  la coppella, la tintura, la stufa e la volpara, oltre alla loro funzione tipica, finiscono per assumere un significato metaforico divenendo  gli strumenti attraverso i quali  vengono analizzati i vizi e le virtù umane.
 
Con il massimo rispetto che si deve all’autore del Pentamerone, ci permettiamo  di mutuare il suo linguaggio di corte per metaforizzare la situazione che rischia di vivere la napoli calcistica.
 
Ebbene, non vorremmo che si abusasse troppo della "tintura" (che crea false apparenze alimentando vane speranze) e della "volpara" (strumento prediletto dagli speculatori) perchè la città di  Napoli ha piene le tasche dei ciarlatani e degli approfittatori, e sa ben "coppelare" gli uni e gli altri. Se, quindi, non si vuole finire nella "stufa" del popolo napoletano, si faccia molta attenzione a non tradirne le aspettative.