SEDICI PAROLE STANNO UNENDO TUTTO IL POPOLO NAPOLETANO

"Sarò con te, e tu non devi mollare, abbiamo un sogno nel cuore, Napoli torna campione". Sedici parole stanno unendo tutto il popolo napoletano, in particolar modo da ieri pomeriggio, da quando la squadra si è messa in partenza alla volta di Torino. In tutto lo stivale i tifosi del Napoli, ma anche i non tifosi, si sono uniti all’unisono su queste note per credere in qualcosa che, come definisce bene la canzone, è un sogno. Tutti, ovviamente tranne gli Juventini, si sono stretti intorno a questa squadra. Il sogno del tifoso azzurro si stringe e si unisce col sogno dello sportivo, di colui che crede ancora nella bellezza di questo sport al di là di calcoli razionali di utili e di vittorie a tutti i costi. Oggi il calcio può riprendersi la sua entità: essere sport, imprevedibile, appassionante e limpido e non un “mistificato”mezzo di lucro per aziende. Il Leicester ha dato un segnale che tutto ciò esiste ed è possibile; Luciano De Crescenzo anni fa scriveva: “A volte penso addirittura che Napoli possa essere ancora l'ultima speranza che resta alla razza umana”. Forse non è così, ma sicuramente Napoli può essere l’occasione per ridare credibilità a uno sport oramai svilito dal luccicare dei soldi. Dobbiamo anche però ricordare che c’è una partita da giocare, e le partite si possono vincere e si possono perdere, ma Napoli sa accettare le sconfitte, la maturità di questo popolo, che va al di là del risultato, è unica e oggi si scontra con chi come filosofia ha: vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta. A Napoli conta vincere, ma i napoletani sono da secoli dei sognatori e hanno la caratteristica di saper vivere i sogni. La partita poi andrà come andrà, basta che la squadra non molli, ma noi abbiamo un sogno nel cuore e se le cose non vanno come ci aspettiamo non diremo che noi abbiamo un sogno e gli altri un bidone dell’immondizia.