TORNA IN HOMESOCIETA'SQUADRASTAGIONECalciomercatoSTATISTICHECONTATTI



LUNEDÌ 22 AGOSTO 2016 - REDAZIONALE

SE SI PREFERISCE LA FUGA È PERCHÈ MANCA LA PASSIONE


Analisi semiseria dell'isteria azzurra


 
     
0


A cura di: Gennaro De Lena
Fonte: Napolicalcionews.it

Le stelle, le emozioni, i risultati, il gioco spettacolare, i goal, i record, l’amore, si l’amore, la città e la gente erano innamorati, nuovamente, dopo gli schiaffi in pieno viso assestati dal “secondo” Benitez, il popolo azzurro era nuovamente innamorato ed il tormentone delle curve era lì a dimostrarlo, l’alchimia era nuovamente riuscita, il piombo era tornato ad essere oro.

Due mesi e mezzo dopo però ecco tornare la durezza della moneta, il tintinnio di un metallo meno pregiato a distruggere nuovamente quel risorto sentimento aureo. Oltre 90 milioni di euro conditi da approssimazione e dosi massicce di arroganza si abbattono come una pioggia di meteoriti sul mondo Napoli mandando in frantumi i sentimenti e riportando tutto ad un livello banalmente terreno. Riecco i commercialisti del pallone impossessarsi della scena per qualche mese calcata dalla poetica dei sentimenti.

La passione che lascia nuovamente spazio all’horror vacui dei bilanci in rosso, la vicinanza che diventa lontananza con al centro oceani di disprezzo, cattiva comunicazione, malafede, il deserto delle passioni che la SSC Napoli instancabilmente continua ad accrescere insieme alla sistematica distruzione della storia in una sorta di revanscismo al contrario che inghiotte tutto come un enorme buco nero.

Sarebbe necessario un balzo in avanti, in tutti i sensi ed in ogni direzione, ed invece si salta sul posto, anzi peggio, si scavano fossati e ci si scherma al mondo chiudendosi in consessi silenziati ed esclusivi con tanto di inviti mirati, oppure in oscuri silenzi notturni in cui chi dovrebbe spiegare o magari vorrebbe provare a farlo, si ritrova a correre verso una pista di decollo che immagini profetica ed invece no, è esattamente quella, una pista di decollo simbolo di fuga.  

Se si fugge dalle passioni pure, dai successi fini a se stessi, dalle vittorie sine pecunia è perché dentro non si ha nulla ed è esattamente in questo nulla che lentamente ed inesorabilmente è sprofondato il cantastorie stanco trascinando con se la sua cerchia di accoliti e profeti, sterili amplificatori di un canto tanto rumoroso da generare unicamente un profondo silenzio.