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VENERDÌ 3 MARZO 2017 - CONFERENZA STAMPA

ROMA ,SPALLETTI: "NON SIAMO STANCHI. NAPOLI SQUADRA MATURA GIOCHEREMO ALLA PARI"


Le parole del tecnico giallorosso in conferenza stampa


 
     
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A cura di: Myriam Novità
Fonte: Napolicalcionews.it

Il tecnico giallorosso Luciano Spalletti ha incontrato la stampa a Trigoria alla vigilia della prossima sfida di campionato con il Napoli. Ecco quanto dichiarato in conferenza stampa:

Squadre ferite dalla Coppa Italia:

“La partita di domani è difficile, delicata. Ci vorrà tantissima attenzione, forza e qualità. Penso di poter dire la stessa cosa di loro, anche se io penso di aver già detto tutto del Napoli e di Sarri. Siamo vissuti nella stessa terra e sappiamo quando mandarci messaggi o pensare al proprio orticello. Ora è il momento di pensare a casa nostra. Anche il Napoli è una squadra matura, i nostri calciatori ci hanno costretti a definirli maturi. Dentro questa partita ci vorrà tutta la maturità guadagnata in questo percorso. Mi aspetto quelle prese di posizione e quelle scelte dei momenti della partita dove ci vorrà il soffire, il saper difendere e capire il momento giusto dove spingere e andare al di là delle reali possiblità del momento. E’ vero che le partite sono ravvicinate e che portano via energie, noi non siamo stanchi. Dobbiamo andare a giocare questa partita con le stesse possiblità del Napoli anche se ha riposato in giorno in più. Non si vuole far compassione a nessuno, non ci garba”.

Perotti ed El Shaarawy potrebbe essere utili?

“Non siamo stanchi e siamo pronti. Sapevamo di questo periodo e di queste partite. Quelli che sono obblighi, rapporti o possibilità, ma c’era questo pacchetto di gare da fare e può comportare che si possa cambiare qualche calciatore e probabilmente sarà così anche domani. Squadra comunque nelle condizioni di fare la partita, come ha fatto nel derby. L’ho rivista e tutta questa differenza, anche se il risultato ci penalizza e loro sono avvantaggiati per il ritorno, noi la partita l’abbiamo fatta e a lunghi tratti molto bene”.

Fattore in cui la Roma è più forte del Napoli?

“Quando ci sono due squadre forti così, con calciatori di questo livello, è difficile dire siamo assolutamente più forti in questo. Un leggero vantaggio nella scelta del momento può essere annullato e l’altro può prepararsi prima a quello che succede. Secondo me siamo due squadre forti, altrimenti non potremmo essere lì a portare avanti questi numeri, valutando da quando sono arrivato. Sono due squadre di cui la società, i dirigenti, gli allenatori e i tifosi possono andare orgolgioso, si vede che c’è un lavoro professionale dietro e una serietà di comportamento e identificazioni di quelli che sono i colori. Non ci sono grossi vantaggi dove possiamo dire spingiamo lì. Ci sono cose che sappiamo fare ma dove gli altri sanno comportarsi”.

Normale che un ragazzo come Rudiger debba sentire certe cose come i ‘buu’?

“Per arrivare alla pari con il calcio europeo e quelle che sono le scelte in giro per il mondo che riguardano il tentativo di annullare il razzismo dal calcio, penso che ci sia bisogno di un percorso di posizione etiche. Vedere questi risultati, senza nessun significato da un punto di vista di presa di posizione non aiutano e ci fanno rimanere dietro, distanti da quello che è il calcio europeo. Non vedo significato educativo in queste prese di posizione, bisogna essere ben decisi come fanno all’estero ed attaccare chiunque evidenzi questo problema. E’ un problema delle persone in generale essere razzisti. Avevo un amico che si chiamava il raro,perché ha gli occhi azzurri ed era cieco. Quando avvertiva una persona davanti spalancava gli occhi come se ti guardasse, i razzisti meriterebbero di vivere da raro, avrebbero la possibilità di vedere le persone per quello che dicono, che cuore hanno, anziché valutare per il colore della pelle”.

Può spiegarci cosa è successo tra Milano ed il derby? Calo di tensione?

“Spero che i miei calciatori abbian capito meglio, l’ho già spiegato. All’inizio si è fatto molto bene, poi bisogna andare a giocare dentro il traffico e lì diventa pericoloso e se ci vai a giocare essendo distante dai due che lasciavano per le ripartenze (Felipe e Immobile), è chiaro che questi messi in condizione di poter ribaltare l’azione in un campo largo poi devi essere bravo ad avere una distanza corretta, perché dal recupero al trasferimento di palla passa poco tempo. Anche se sei vicino sono abbastanza fisici. Loro hanno sfruttato diverse ripartenze su questo episodio, col passare dei minuti lo abbiamo fatto meno bene ed hanno trovato spazi da attaccare. Sono stati bravi in questi spazi concessi, poi la partita si è sviluppata facendola sempre ma senza sfruttare ipotetici episodi importanti che siamo riusciti a creare. Noi si è fatto anche un forcing con il rischio di perdere equilibrio ma non abbiamo concesso molto. Ora bisogna pensare a quella successiva di partita, non è che si posssa modificare quello che è successo ma bisogna dare seguito a quello che è stato il comportamento in generale che ci ha portato a fare questo tipo di analisi. Bisogna dare continuità alla scelta in generale fatta, a quello che è stato fatto come numeri. Non dobbiamo fermarci lì, dobbiamo fare tesoro degli errori commessi e andare oltre".

Paura che stiano sfuggendo di mano gli obiettivi?

“Questa c’è sempre, prima di ogni partita non si sa mai il risultato. Se ad inizio anno mi avessero detto tu sei a questo punto, mi sembra rispettoso quello che è stato il conseguimento di questi risultati. Il confronto è sempre con la Juventus che sta facendo un percorso miracoloso. Questi numeri qui sono quelli che l’anno scorso aveva la Juventus, siamo andati oltre a quello che avevamo l’anno scorso. La parola paura stride molto, mi dà fastidio e mi stimola il confronto. Loro hanno il 70% noi il 30%".