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MARTEDÌ 18 SETTEMBRE 2018 - STAMPA

REPUBBLICA - NAPOLI SBATTE SUL MURO SERBO CON LA STELLA ROSSA È 0-0


Un punto che ha il sapore della sconfitta


 
     
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A cura di: Myriam Novità
Fonte: repubblica.it

BELGRADO - Decisamente non il modo migliore per inaugurare un girone difficilissimo. Il Napoli esce dal Marakana di Belgrado a testa bassa, con uno 0-0 che ha il sapore dell'occasione mancata in un raggruppamento che vede due teste di serie indiscutibili come Liverpool e Paris Saint-Germain. Ci hanno provato soltanto a sprazzi, Insigne e compagni, concentrando il massimo sforzo nella parte centrale della ripresa e andando in più occasioni a un passo dal gol da tre punti. Nel momento in cui si attendeva l'ulteriore salto di qualità, gli azzurri si sono sgonfiati improvvisamente, cedendo addirittura il fianco alle rare offensive della Stella Rossa, trascinata dal suo pubblico verso un pareggio che, per i padroni di casa, è quasi una vittoria.

QUALCHE LAMPO E POCO ALTRO - Per il ritorno nella fase a gironi di Champions League a distanza di 26 anni dall'ultima volta, il Marakana si veste a festa con una splendida scenografia. Al Napoli il compito di non spaventarsi, e gli azzurri cercano di imporre il loro gioco con la nuova impostazione voluta da Ancelotti. Zielinski è l'esterno sinistro tattico di un 4-4-2 spurio, con il polacco che stringe spesso e volentieri in mezzo al campo. Insigne parte al fianco di Milik, la grande novità è la presenza di Fabian Ruiz vicino ad Allan in mediana. Proprio Insigne va a un passo dal vantaggio con un missile da fuori area, il legno salva Borjan. E' un Napoli che raramente accelera in maniera brusca, prova a controllare la partita senza sbilanciarsi. La connessione polacca tra Zielinski e Milik funziona a ridosso della mezz'ora, il diagonale del centravanti impegna il portiere ma non nobilita fino in fondo il sublime invito del centrocampista. I padroni di casa sonnecchiano, più impegnati a non prenderle che a pungere dalle parti di Ospina. Il compito di far male tocca a una vecchia conoscenza italiana come Boakye, unica punta nell'assetto scelto da Milojevic.

L'ASSALTO NON BASTA - Ancelotti non cambia nulla in avvio di ripresa, la partita non si sposta dai binari già noti. Mario Rui prova a far saltare il banco con una punizione tagliatissima, la sfera scheggia la traversa dopo aver superato la barriera serba. Al quarto d'ora la prima scossa dalla panchina, con Mertens per un Allan insolitamente fuori giri. Zielinski torna in mediana con il belga vicino a Milik e Insigne in fascia, il nuovo entrato sfiora subito il vantaggio con una zampata di poco a lato su cross rasoterra di Callejon. E' il momento migliore del Napoli, gli azzurri manovrano bene sulla sinistra sull'asse Insigne-Mario Rui e il portoghese confeziona l'assist dal fondo per Callejon, il cui mancino viene respinto sulla linea da Rodic. Ancelotti chiede l'ultimo sforzo agli uomini freschi della panchina, ma Ounas e Hamsik non solo non accendono il Napoli, ma devono fare i conti con la stanchezza degli altri. E così, in un finale nervoso, è la Stella Rossa a farsi viva con Boakye, che all'ingresso in area potrebbe trafiggere Ospina: risponde il portiere, mentre l'attaccante, stremato dopo una serata di straordinari, chiede il cambio. Mentre ad Anfield è una notte da fuochi d'artificio tra le due big del girone, il Napoli torna mestamente a casa con un misero punticino e la speranza di non aver compromesso il sogno qualificazione dopo soli 90 minuti.