TORNA IN HOMESOCIETA'SQUADRASTAGIONECalciomercatoSTATISTICHECONTATTI



LUNEDÌ 9 DICEMBRE 2019 - STAMPA

REPUBBLICA – AD UDINE NASCE IL ‘PARTITO DEI COMBATTENTI’, MANOLAS ALLA GUIDA


Negli spogliatoi della Dacia Arena esplode la rabbia degli azzurri


 
     
0


A cura di: Maria Villani
Fonte: La Repubblica

Più di tutti rischia Ancelotti, la cui panchina traballa in maniera preoccupante dopo l'interlocutorio pareggio di sabato, che ha di fatto lasciato in una situazione di avvilente stallo la crisi del Napoli. Sono infatti diventate 9 le partite consecutive senza vittorie e c'è bisogno di fare uno sforzo con la memoria per ricordare l'ultimo successo degli azzurri, datato 19 ottobre.

Ma la trasferta in Friuli ha quanto meno fatto da spartiacque tra la rassegnazione e la rabbia della squadra, che è esplosa negli spogliatoi della Dacia Arena e ha rivelato l'esistenza di un partito dei combattenti: guidato dal greco Kostas Manolas, irriducibile contro l'Udinese

“Ora è arrivato il momento di tirarci fuori da questa situazione, in campo ci andiamo noi”, hanno ribadito pure pubblicamente Zielinski e Di Lorenzo, dando una risposta in controtendenza al mortificante teorema dell'encefalogramma piatto. C'era bisogno di una assunzione di responsabilità ed è arrivata in tempo: alla vigilia della sfida della verità di domani al San Paolo contro il Genk, in cui pure i giocatori dovranno metterci la faccia.

La chiamata alle armi c'è stata e adesso si tratta di capire in quanti aderiranno al neonato partito dei combattenti: l'ultima speranza del Napoli di uscire dal tunnel e di Ancelotti per salvare la sua panchina. In prima linea dovrebbe esserci in teoria il capitano, che invece sta scivolando sempre di più ai margini della scena. Senza Insigne infatti gli azzurri sono stati molto più squadra nel secondo tempo di Udine, sulla falsariga di quanto si era già notato in maniera evidente a Liverpool. Ma in questo momento c'è bisogno di tutto tranne che di un capro espiatorio ed è dunque auspicabile che l'attaccante risponda presente, invece di reagire come spesso gli capita nel modo sbagliato: con più insofferenza che grinta.

Ma lo stesso discorso vale per Callejon e Mertens: riabilitati senza successo contro l'Udinese da Ancelotti. I due veterani sono infatti rimasti sempre ai margini della gara, al punto da rendere pericolosa la loro conferma contro il Genk: in 90' da dentro o fuori. Si impone dunque un altro confronto nel ritiro di Castel Volturno (che ricomincia stamattina), per capire su chi è possibile davvero contare. Tra coloro che son sospesi c'è pure Fabian, mentre Zielinski, Lozano e Llorente hanno invece dimostrato almeno buona volontà e dato un contributo al partito dei combattenti.

La conta definitiva si farà nelle prossime ore (ko per infortunio Allan, Milik e Maksimovic) e Ancelotti ha un'esigenza primaria: mandare in campo contro il Genk undici giocatori pronti a lottare, nella partita più importante della stagione del Napoli. La società si gioca infatti il passaggio agli ottavi di Champions, il tecnico la panchina e la squadra la faccia. Tutti (si spera) sulla stessa barca, almeno per altri 90'. Poi si tireranno le somme e arriverà il momento per dare alla crisi una sterzata definitiva, in un modo o nell'altro.