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GIOVEDÌ 14 NOVEMBRE 2019 - INTERVISTE

QUESTORE GIULIANO: “I REATI AI DANNI DEI CALCIATORI DEL NAPOLI? SONO ABITUATO A RAGIONARE SU FATTI CONCRETI”


Napoli è una città che subisce una narrazione ingiusta ma ha grande energia e potenzialità


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews

Alessandro Giuliano, Questore di Napoli, è stato ospite negli studi di Radio Kiss Kiss Napoli per Radio Goal.

"Napoli come Baghdad? Non penso si possa affermare che Napoli sia invivibile, ci sono di certo problemi connessi alla sicurezza pubblica, è una città afflitta da una criminalità di tipo mafioso su cui da sempre c’è contrasto continuo, c’è criminalità diffusa di tipo predatorio che riguarda tutta Italia ed anche Europa. Se Napoli fosse invivibile difficilmente vedremmo tanti turisti girare anche in quartieri tipo Quartieri Spagnoli, quartieri che fino a pochi decenni fa non erano praticati da nessuno.

Il furto alla moglie di Zielinski e la rapina alla moglie di Allan? La procura ha aperto fascicoli sui due episodi capitati ai calciatori insieme ai Carabinieri. Sono stato investigatore e sono da sempre abituato a ragionare su fatti concreti per cui per cercare il nesso ci vogliono elementi concreti a confermarlo.

Scorta ai calciatori? Le scorte vengono decise in tavoli appositi con Prefettura ed altri organi competenti, qui non ci sono gli estremi.

Il controllo del territorio è qualcosa che prendiamo molto seriamente in tutti i quartieri di Napoli. Ogni giorno operano centinaia di uomini per assicurare la sicurezza. Non ci nascondiamo: i problemi e i fatti di criminalità organizzata e criminalità predatoria incidono nella percezione della sicurezza. C’è una diminuzione dei reati ma ci facciamo carico delle sensazione di sicurezza della cittadinanza.

Il pool per i reati da stadio e DASPO? Non abbiamo attenzioni in particolare, vogliamo solo applicare le regole per garantire la massima sicurezza possibile. Dobbiamo garantire a tutte le migliaia di persone, famiglie, bambini, di poter fruire di tutto lo stadio indistintamente e sicuramente, per quello applichiamo le regole.

I miei primi sei mesi da questore? Il cittadino può aiutare se tiene a mente, come fa molta gente a Napoli, che la sicurezza non è solo delle forze dell’ordine, deputate professionalmente ma la partecipazione della cittadinanza è auspicata con segnalazioni di quello he non va, dei reati che subiscono, a cui assistono. La mancata denuncia di un reato è deleteria perché spia di una rassegnazione che non condivido perché Napoli ha grandi energie, in più non ci consente di fare una mappatura corretta dei reati.

Difficile essere il questore a Napoli? Ho fatto il poliziotto per 30 anni, essere questore a Napoli oggi è stimolante anche se difficile, Napoli è una città che subisce una narrazione ingiusta, ha invece una grande potenzialità e una grande energia.

Da Palermo a Napoli: sento un gran senso di responsabilità: essere questore in questa Città è per me privilegio e grande soddisfazione.

Sicurezza dei turisti? Vengono sempre svolti servizi di monitoraggio del territorio anche in via preventiva, con le Universiadi ad esempio sono state individuate determinate aree del territorio considerate particolarmente sensibili.

Come si concretizza l’aiuto di un cittadino? Non chiediamo alla gente di esporsi a rischi per collaborare, ma certamente chiediamo a tutti di segnalare reati a cui assistono e che subiscono. C’è anche una app e riguarda tutta la polizia di stato non solo Napoli. La Questura di Napoli è anche su FB, cerchiamo di essere presenti sul territorio anche virtuale. Vicini ai cittadini.

I fatti sul Napoli da martedì ad oggi e la risposta dei media? Non giudico le dinamiche di propagazione delle informazioni, non mi pronuncio sul tema rapporti società e calciatori. Il Napoli è una grande squadra in una grande città e l’attenzione è grande.

I Daspo applicati nelle ultime settimane? La nostra normativa prevede un divieto d’accesso per essere stati condannati per un certo tipo di reato anche al di fuori dello sport, altri DASPO riguardano fatti avvenuti nelle manifestazioni sportive. Questi provvedimenti sono volti a garantire la sicurezza degli spettatori e alcuni comportamenti sono in contrasto con questa necessità. Abbiamo rapporti continui col Napoli e con gli steward, sono decisioni adottate nel gruppo operativo alla sicurezza dell’evento sportivo.

Cori e sventolii di bandiere vietati al S. Paolo? Dubito… facciamo un passo indietro. Anche al S. Paolo c’è un regolamento d’uso che si accetta all’acquisto del biglietto. Il regolamento ha una serie di indicazioni che danno vita a sanzioni amministrative e riguardano tutte la sicurezza: non introdurre sostanze stupefacenti, non ostruire vie di fuga, ecc".