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VENERDÌ 24 MARZO 2017 - RUSSIA 2018

QUALIFICAZIONI MONDIALI - SUCCESSO DELL'ITALIA CONTRO L'ALBANIA


Al Barbera finisce 2 a 0


 
     
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A cura di: Redazione
Fonte: Gazzetta.it

L'Italia di Ventura non sbaglia: a Palermo, batte 2-0 l'Albania e tiene il passo della Spagna in vetta al gruppo G di qualificazione al Mondiale 2018. Lo fa in una serata strana, segnata anche dalla sospensione temporanea del match nella ripresa per i fumogeni lanciati da un gruppo di ultrà albanesi. Ma sono tre punti pesanti, che dovrebbero blindare (almeno) il secondo posto.

LE SCELTE — Ventura non si discosta dalla formazione provata con più continuità a Coverciano: la virata sul 4-2-4 è confermata. Dunque Candreva e Insigne esterni da doppia fase, con Immobile-Belotti attaccanti centrali. Alle loro spalle le coppie Verratti-De Rossi e Barzagli-Bonucci, con Zappacosta e De Sciglio laterali della linea a quattro. Invece De Biasi, che pure non ha tantissime alternative, disegna un’Albania a sorpresa: senza centrali difensivi titolari il c.t. albanese si affida al duo «italiano» Veseli-Ajeti (Empoli-Torino), ma abbassando in mezzo a loro Kukeli. E’ difesa a tre, o meglio 4-5-1 con il napoletano Hysaj a spingere a destra e Agolli sull’altra fascia e con Çikalleshi unica punta, ad aprire spazi per le rare incursioni centrali dell’ex granata (oggi al Bari) Basha e Memushaj (Pescara) e dalle fasce di Lila e soprattutto Roshi, che gioca sempre uno contro uno su Zappacosta e sulle «uscite» di Barzagli ed è nettamente il più pericoloso dei suoi.

PRIMO TEMPO — E’ come se l’Italia ci mettesse un po’ a metabolizzare la sorpresa tattica. E l’Albania con Çikalleshi, ispirato da Roshi, prova a sorprenderla subito: il sinistro del centravanti non finisce lontano dal palo alla sinistra di Buffon. Si preannunciano difficoltà per districarsi nel traffico della ragnatela ad altà densità organizzata da De Biasi, ma dopo 10’ è grazie ad un fallo ingenuo, ma netto, di Basha che travolge in area Belotti che De Rossi può andare sul dischetto, a segnare il suo 20° gol azzurro, il 3° qui a Palermo. L’ideale per andare finalmente in discesa, ma l’Italia sembra fin troppo tranquilla, il gioco non decolla e la partita si acquieta su un ritmo sonnacchioso. Prevedibile forse, visto il necessario rodaggio di un sistema di gioco comunque sostanzialmente «nuovo»: fatto sta che si intravedono solo tracce del 4-2-4 velenoso che è nei progetti di Ventura. con Candreva a sorpresa ma regolarmente più alto di Insigne, che arretra spesso per garantire equilibrio anche nelle coperture difensive. Insomma, nonostante qualche spunto di Verratti, positivo anche in fase difensiva, la squadra di Ventura fatica - e non solo per le due linee strette disegnate da De Biasi - ad arrivare in porta trovando spazi limpidi, occasioni pulite. La prima vera, a seguire un colpo di testa alto di De Rossi (38’), si annota solo dopo 43’: porta chiusa bene da Strakosha su tentativo di Belotti, cercato finalmente in profondità da Verratti. Ma prima e dopo c’è anche spazio - nel senso letterale del termine, vista l’imperfetta impermebilità di certe transizioni azzurre - per due tentativi di pareggio albanese. Affidati entrambi a Roshi: ostacolato da Buffon al 22’ (tiro centrale) e dalla sua stessa precipitazione al 45’, con un destro a giro indirizzato male verso la porta azzurra. Per l’Italia poteva essere un brivido ben peggiore.
 
SECONDO TEMPO — Di altro genere ce ne sarebbero stati all’inizio della ripresa. Dopo un paio di minuti abbondanti di scoppio di petardi provenienti dalla curva dei tifosi albanesi - che già nel primo tempo avevano disturbato la gara con il lancio in campo di fumogeni - al 12’ l’arbitro sloveno Vincic è stato costretto a interrompere la gara, chiamando le due squadre nel tunnel verso gli spogliatoio. La decisione comporterà sanzioni nei confronti dell’Albania - si va da una forte multa alla possibilità di una gara a porte chiuse - ma non ha impedito, dopo quasi 10’ di stop, la ripresa della partita. Trama del film più o meno uguale, forse con l’Albania un po’ più schiacciata e l’Italia più precisa nella ricerca dell’uomo in grado di guardare la porta. Per due volte Candreva, con un tiro da fuori (16’) e poi un faccia a faccia con Strakosha, ancora bravo in uscita, dopo lancio a scavalcare la difesa albanese (20’). Ma il cross decisivo, perché finalmente con il contagiri dopo diversi lanci fuori misura nel primo tempo, è stato di Zappacosta: Immobile, anche lui fin lì piuttosto grigio, è saltato in testa a Hysaj e ha depositato morbido sull’altro palo il pallonetto di testa del 2-0.