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SABATO 28 MARZO 2020 - INTERVISTE

PANDEV RICORDA NAPOLI: "LA GENTE DEL SAN PAOLO VIVE PER IL CALCIO"


"Mazzarri mi volle fortemente"


 
     
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A cura di: Redazione
Fonte: Calciomercato.com

Terza parte dell'intervista a cuore aperto di Goran Pandev, che a Calciomercato.com racconta la propria carriera. Nella prima si è parlato degli inizi e delle difficoltà, nella seconda del calcio giocato e ora del presente al Genoa dopo l'avventura a Napoli.

- Dopo la parentesi interista sei approdato a Napoli dove hai vissuto grandi annate. Parlaci del Napoli, di Napoli e dei napoletani ? Cosa ti è rimasto dentro di quelle stagioni?

Quando è arrivata l’offerta del Napoli, la squadra dove ha giocato il più forte di sempre, Maradona, ho pensato che era il momento di cambiare e ho accettato. Ho parlato con Mazzarri che mi voleva a tutti costi. Sapevo di andare in un grande club. Il giorno che sono arrivato c’era la presentazione della squadra, ho visto una cosa incredibile. Non me lo aspettavo. Quando esci in quello stadio, con quella maglia, pensi che niente possa essere più bello. La gente del San Paolo vive per il calcio, ti da tutto. E se dai tutto anche tu, i tifosi ti portano alle stelle. Il giorno in cui abbiamo vinto la prima Coppa Italia, ci hanno aspettato in stazione. Indescrivibile. C’era un’intera città là fuori, mai visto niente di simile, neppure a Milano dopo il ritorno da Madrid, per la vittoria della Champions. È stata una cosa indimenticabile.

- Mazzarri o Benitez, chi teniamo e perché.

Mazzarri mi ha voluto fortemente, venivo da un infortunio, fisicamente non ero a posto, ma lui conosceva le mie qualità e credeva in me. Lo devo ringraziare. Appena ho cominciato a stare bene, mi ha messo in campo e ho fatto una doppietta bellissima contro la Juve. Da quel momento ero tornato. Ricordo il gol in Supercoppa a Pechino ancora alla Juve, e quella decisione sbagliata dell’arbitro che ha regalato la Coppa a loro. Ne ho tanti di ricordi. Poi è arrivato Benitez, sapevo come lavorava Rafa, però anche quando giocavo bene la volta dopo magari non scendevo in campo e questa cosa non mi andava giù. Così ho parlato con il mister, ho chiesto al presidente e a Bigon di essere ceduto, perché volevo giocare di più. Ero ad un anno dalla scadenza del contratto, mi hanno accontentato.