A cura di: Ciro Gaipa
Fonte: Napolicalcionews.it
Il 23 settembre è una data che, per chi svolge la nostra professione, ovvero informare, resterà scolpita per sempre come una delle più dolorose della storia recente del nostro paese. Trentuno anni fa, a Napoli, veniva ucciso dalla camorra Giancarlo Siani, giornalista e collaborate del Mattino. Dieci colpi di pistola alla testa, proprio sotto casa sua, al Vomero. Siani era a bordo della sua auto: una Citroen Mehari verde.
Giancarlo Siani era nato a Napoli il 19 settembre del 1959, aveva partecipato ai movimenti studenteschi del 1977 e dopo essersi iscritto all’università cominciò a collaborare con alcuni periodici locali. Per Il Mattino si occupò principalmente di cronaca nera e quindi di camorra, lavorando e scrivendo delle famiglie che controllavano il paese e, in particolare, dei loro rapporti con i politici locali per l’assegnazione degli appalti pubblici per la ricostruzione delle aree coinvolte dal terremoto dell’Irpinia del 1980.
Napolicalcionews vuole ricordare questo straordinario personaggio che, attraverso la sua passione, raccontava con grande coraggio uno dei cancri della nostra società: la camorra. Lo spirito di informare dovrebbe essere il principio cardine e deontologico su cui si basa il mestiere di un giornalista. Nel nostro piccolo noi ci sentiamo in dovere, ogni giorno, di offrire un servizio sempre corretto, leale, giusto, pulito e trasparente ai nostri lettori.
«La criminalità , la corruzione non si combattono solo con i carabinieri . Le persone per scegliere devono sapere devono conoscere i fatti e allora quello che un giornalista “giornalista” dovrebbe fare è questo: informare». Giancarlo Siani
Ecco invece la scena tratta dal film "Fortapàsc", pellicola che narra la storia del giornalista del Mattino. In sottofondo possiamo ascoltare la radiocronaca di Verona-Napoli, gara terminata 3-1 in favore della squadra di Osvaldo Bagnoli che, al termine del campionato, si laureerà campione d'Italia...
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