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GIOVEDÌ 17 GENNAIO 2019 - INTERVISTE

NAPOLI, FABIAN: “SIAMO FORTI, SIAMO UNA FAMIGLIA, IN CAMPO SI VEDE: VINCEREMO PRESTO”


Grazie ad Ancelotti gioco più vicino alla porta e segno anche di più


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews

Fabian Ruiz è intervenuto a Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli.

“Sono contento per la partita e il gol contro il Sassuolo, molto felice, ma più felice per la vittoria che per il gol. Il bacio al mio tatuaggio? L’ho fatto con Alvaro, il mio migliore amico a Siviglia, era dedicato a lui. Dove mi piace giocare? Dove il mister vuole: la cosa importante è giocare, non importa dove, nel mezzo sto più comodo ma a sinistra o destra gioco bene comunque. Il mio italiano? Mmm… Ancelotti? Dall’inizio mi ha dato fiducia, importantissima per un giocatore, è molto bravo mi trovo molto bene con lui. Scudetto? Difficile: 9 punti sono un po’ distanti ma nel calcio si può far tutto, mancano molte partite, giochiamo sempre per vincere e speriamo di avvicinarci. Il San Paolo è bello e i tifosi ci sono vicini, bello giocare in una squadra importante, sono a Napoli da 7 mesi e all’inizio mi trovavo male perché non capivo bene l’italiano, ma ora mi intendo con i tifosi e la società è ottima. La Seleccion? A tutti piace giocare in Nazionale ma ora penso all’U21 c’è l’Europeo, poi vediamo, magari… sarebbe bello giocare coi migliori di Spagna. Albiol e Callejon? Siamo tutti una famiglia ma loro sono più importanti per me, all’inizio non parlavo con nessuno e loro erano i miei traduttori. Sono bravissimi compagni e amici. Per il 2019 desidero continuare così, sto bene e questo è importante , continuare per lavorare. Il napoletano? Me la cavo malissimo… i tifosi cosa mi chiedono? Tutto, mi dicono che sono bravo, che gioco bene e quello conta per me. Tre gol un anno fa e tre gol quest’anno ? Con Ancelotti si segna di più, un anno fa giocavo più indietro ora sono più vicino alla porta per quello segno di più. Mi piace far gol. Vincere l’EL? È un campionato importante e anche noi vogliamo vincerla, competizione bella ma difficile. Siamo forti, siamo una famiglia. Mia mamma? Ho un rapporto bellissimo con lei, è la persona più importante per me, ha fatto di tutto per farmi giocare a calcio, era sola e lavorava tantissimo per me, mio fratello e mia sorella, ha fatto di tutto per farmi diventare un giocatore e io ora faccio di tutto per lei. Jamon e queso o mozzarella? Il prosciutto sivigliano mi piace di più; tapas e paella o pizza? Tapas. Non mi piace molto la pizza anche se l’ho mangiata, mangio poco perché non mi piace molto mangiare. Ancelotti ci tranquillizza dicendoci che presto vinceremo, pensa che possiamo vincere perché siamo una squadra forte e in campo si vede; dobbiamo lavorare tranquillamente e io sono d’accordo con lui. Mertens amicone? Con tutti sono amico ma con Dries da subito mi sono trovato bene, mi ha fatto trovare a mio agio, ceno spesso da lui. Il mio idolo da bambino era Xavi nel Barcellona, era incredibile! Era il mio preferito. Io al posto di Xavi in Nazionale? Magari! Un sogno, lavoro perché si avveri, ogni giocatore vuol giocare in Nazionale, un giorno spero arrivi la chiamata di Luis Enrique. Il mio carattere? Sono timido ma quando ho un po’ di fiducia vado meglio, vivo tranquillo, vado a spasso con Mertens anche se per strada non si cammina tranquilli, ceno da lui. Un termine napoletano che mi piace? Lo parlo poco, diciamo ‘ ‘o fra’ ‘, fratello come Dries Mertens”.