A cura di: Myriam Novità
Fonte: CorrieredelloSport
NAPOLI - «Io non ho mai conosciuto Genny 'a Carogna"». Lo ha detto il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, davanti alla Commissione parlamentare antimafia. La presidente Rosy Bindi ha chiesto al numero uno del club partenopeo una ricostruzione di quanto accaduto allo stadio Olimpico prima di Napoli-Fiorentina, finale di Coppa Italia del 2014. Ha ricordato De Laurentiis: «Allo stadio trapelava la notizia della morte di Ciro Esposito e la curva del Napoli era in subbuglio. C'era grande agitazione, i tifosi volevano fare invasione di campo. Ero in tribuna e a un certo punto sono andato dall'allora prefetto Pecoraro per invitarlo a fare una comunicazione e dire che il ragazzo non era morto. A quel punto la questura di Roma accompagnò il nostro capitano Marek Hamsik sotto la curva per cercare di spiegare lo stato delle cose a questi signori».
LEGGE STADI - Ha aggiunto De Laurentiis: «Dall'81 esiste una legge, la 91, che non è mai stata aggiornata, io la abolirei. Noi siamo ostaggio negli stadi, non possiamo fare nulla, non si possono avere rapporti coi tifosi, per esempio. Sono contento di questa audizione che credo debba dare corso ad un seguito di rapporti con le rappresentanze del mondo calcistico per poterlo rifondare: con l'arrivo di Lotti pensavo ci fosse una rifondazione del calcio: bisognerebbe fare tabula rasa, questo è invece il Paese dei compromessi, dei 'non si può fare'».
FUTURO AZZURRO - «È un film in evoluzione, ancora non uscito nelle sale. Delle volte mi domando quanti film avrei girato in America se non fossi tornato in Italia», ha poi detto il patron napoletano, rispondendo alla presidente dell'Antimafia, Rosy Bindi, che con il senatore Pd Esposito si è augurata che De Laurentiis rimanesse a capo del Napoli.
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