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VENERDÌ 15 NOVEMBRE 2019 - STAMPA

NAPOLI, ANCELOTTI SA COME SI SUPERA UNA CRISI: L’HA GIÀ FATTO CON IL “PATTO DI MALTA”


Una situazione simile il tecnico la trovò con il Milan 2006-07


 
     
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A cura di: Redazione
Fonte: Gazzetta.it

Proposta di riappacificazione complessiva. Il Napoli organizzi un bel ritiro dopo la pausa natalizia a Malta. L’occasione per rasserenare l’ambiente-squadra, con famiglie al seguito, e per girare una pellicola di successo, ché Aurelio De Laurentiis a sbancare il botteghino per le feste è stato abituato per anni: “Natale a Malta”. E chissà che il film non finisca come quello della stagione 2006-07 del Milan di Ancelotti. Quell’autunno per Carletto – almeno per quello che riguarda l’aspetto squisitamente sportivo – per certi versi fu più complicato dell’attuale a Napoli.

EREDITÀ CALCIOPOLI — Vero che l’Italia veniva dalla vittoria della Coppa del Mondo di Berlino, ma gli sconquassi di Calciopoli erano ancora lì a produrre danni. Quel Milan partì penalizzato di 8 punti, e partecipò al preliminare di Champions subjudice per la Uefa, in attesa delle conclusioni disciplinari della Federcalcio. Tre vittorie in avvio per togliere subito il meno in classifica, ma poi quel Milan orfano di Shevchenko cominciò a far fatica e in novembre dopo 12 giornate aveva solo 8 punti (16 effettivi, senza penalizzazione), in pratica a ridosso della zona retrocessione, mentre in Champions la squadra partiva bene, vincendo poi il proprio girone. Ma il malumore nell’ambiente rossonero fu tale che si allungò l’ombra di Marcello Lippi sulla panchina del Milan: il c.t. iridato sembrava il possibile successore di Ancelotti. Il quale cambiò modulo passando al famoso albero di Natale, alquanto indigesto a Berlusconi. E così alla ripresa dopo Capodanno la squadra andò in ritiro a Malta e da lì nacque il romanzo del “Patto di Malta” che porterà il Milan a rimontare in campionato e risalire al quarto posto, ma soprattutto a conquistare la Champions ad Atene, nella rivincita con il Liverpool di Rafa Benitez.

COINCIDENZE — Al di là delle curiose coincidenze (Ancelotti che sbotta contro gli arbitri dopo una sconfitta con l’Atalanta, allora come oggi dopo un pari). Questo precedente deve aiutare tutti a capire che se ci sono gli ingredienti-giocatori per il cuoco-allenatore, specie se esperto e saggio, c’è sempre la possibilità di servire una buona pietanza. A costo però di resettare tensioni e ripicche di un ambiente interno ancora non rasserenato. De Laurentiis sta valutando coi suoi legali anche aspetti legati al contratto sui diritti d’immagine, che ogni tesserato ha col club. È nel suo diritto prendere in considerazione ogni opzione, ma allargare al tribunale ordinario – perché quello sarebbe lo scenario – questa strana guerra non crediamo servirebbe al Napoli, che poi è di proprietà di ADL. E allora perché non pensare a un film da... girare a Malta. Magari col classico finale “a tarallucci e vino”.Non sarebbe da Oscar, ma forse potrebbe aiutare a tornare a parlare di calcio e di campo. Che poi è ciò che interesserebbe ai tifosi, la maggior parte dei quali assiste un po’ sgomenta a quanto accade.