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MERCOLEDÌ 8 FEBBRAIO 2017 - REDAZIONALE

L’ATLETICO TUCUMAN, L’AEREO BLOCCATO E IL MIRACOLO IN COPA LIBERTADORES


Incredibile ma vero


 
     
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A cura di: Redazione
Fonte: Napolicalcionews.it

Quello che è successo questa notte a Quito non ha precedenti. L'Atletico Tucuman, dopo 114 anni di storia per la prima volta in campo internazionale, sfida nel match di ritorno il Nacional padrone di casa in Copa Libertadores - la Champions League del Sudamerica - nel match valido per l'accesso alla terza fase. Visto l'effetto di giocare a un'altitudine da 2.850 metri, l'Atletico Tucuman decide di passare i giorni prima della partita in ritiro a Guayaquil per poi viaggiare direzione Quito solo all'ultimo momento, in aereo, così da raggiungere lo stadio.

Tutto regolare, finché los tucumanos salgono in aereo... e inizia l'Odissea. Con il velivolo in pista, dalla torre di controllo viene negata la partenza: i dirigenti dell'Aviazione Civile dell'Ecuador hanno cancellato il volo privato perché "non corrispondente alle norme vigenti". Un dispetto da parte dei dirigenti del Nacional, in casa Tucuman ne sono sicuri tutti.

Perché manca un'ora e mezza alla partita, la situazione è ai limiti dell'assurdo e c'è un regolamento ferreo in Copa Libertadores: massimo 40 minuti di ritardo per presentarsi in campo, altrimenti è vittoria a tavolino per gli avversari. Questa è la diabolica strategia del Nacional.

I dirigenti del Tucuman si inventano la mossa a sorpresa. Squadra riunita, tutti di corsa sul volo di linea LATAM che sbarca alle 19.28 all'aeroporto di Quito. Scena surreale. Al momento dell'atterraggio mancano solo 13 minuti all'inizio della partita. "Vogliamo giocare, sì, ma c'è un regolamento da rispettare... non andremo oltre", la versione dell'allenatore del Nacional. Strategia, pura strategia. Le tv sudamericane lanciano l'evento con il countdown fino all'orario in cui il Nacional avrà vinto a tavolino sul Decano, soprannome dell'Atletico Tucuman.

La trappola però non funziona. Perché un bus turistico prenotato al volo per raccogliere il Tucuman sfreccia a 130 km/orari direzione stadio, lo raggiunge in tempo ma c'è un problema: la squadra non ha con sé le magliette e i pantaloncini da gara, non c'era il tempo per imbarcare il materiale sul volo di linea, tutto è rimasto in sospeso nel cambio di aereo. Incredibile ma vero.

La squadra è allo stadio, sconvolta dopo mille spostamenti e con uno stato d'animo incommentabile. Ma senza magliette né pantaloncini. Cosa fare? Un dirigente del Tucuman chiama subito i colleghi della Sub20 dell'Argentina che stanno disputando a Quito il Sudamericano Sub20, torneo giovanile pieno di talenti locali. E si fa prestare le uniformi da utilizzare nel match tra Tucuman e Nacional, con l'ok dell'arbitro; addirittura, anche le scarpette. Sì, signori, è andata proprio così: il Tucuman ha giocato con le magliette dell'Argentina, con tanto di nomi sulle spalle, contro il Nacional. A 2.850 metri di altezza, dopo due voli cambiati, una corsa in autobus, un countdown a tempestarli e uno scenario indescrivibile attorno.

Ma il calcio è uno sport meraviglioso, mai dimenticarlo. E infatti l'Atletico Tucuman vince sul campo del Nacional, la decide un gol di Fernando 'el Chajarì' Zampedri. Ecuadoregni eliminati, argentini avanti. Con le maglie della Sub20 e altri nomi sulle spalle, è tutto vero. Lacrime in campo, tutti stremati a terra a fine gara. Prima sfida internazionale della storia del club, un caos senza fine, la vittoria di cuore. Perché l'inesperienza di una gestione così al limite c'è, si vede ed è anche tanta; ma la grande trappola è fallita. Il Decano completa la sua Odissea e avanza in Copa Libertadores. Proprio così, tutto questo come se fosse accaduto in Champions League. Vi immaginate?

Mentre in Italia sono quasi le 6 del mattino, in Sudamerica il calcio scrive un'altra pagina di storia. La storia vera è questa, fatti eccezionali accaduti, mica per forza finali o trofei. Il futbol sudamericano è il libro più bello al mondo per chi non riesce a chiudere gli occhi. Ha sempre una sorpresa: sembra di sognare, invece è tutto vero. Come quell'avion el la cancha, l'aereo piombato sul campo, così titola Olé. Con le maglie dell'Argentina Sub20, un bus turistico, un volo di linea, un gol di Zampedri.