A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews
Rosario Lo Bello, storico ex arbitro di Serie A, è intervenuto a Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli.
“Sospendere le gare in caso di insulti? Qualunque provvedimento contro violenza anche verbale è fattibile. Ormai il calcio non è più solo sport ma anche fenomeno mediatico e subisce lo specchio dei tempi purtroppo. Mi viene in mente l’aggressione ad un giovane arbitro, alcune partite, non nel profondo Sud, alcuni anni fa furono interrotte, un derby tra ragazzi perché i genitori si menavano e il derby fu sospeso. Inutile parlare di profondo Sud che io adoro. Un’altra volta in Piemonte mentre i genitori si menavano i ragazzi smisero di giocare e se ne andavano. Anche a scuola i genitori a volte vanno a picchiare gli insegnanti, è un fenomeno che inizia da casa, occorre riacquistare cultura e rispetto. La società è malata fortemente e da lì bisogna iniziare. Direi, molte persone perbene nel calcio, vanno sollecitate perché vigilino perché questi mascalzoni siano isolati e denunciati, sarebbe un buon inizio. VAR, regole più precise? Benatia e il fallo di mano? La regola c’è. Interpretabile? Il fallo di mano fra tutti i falli previsti dal regolamento è l’unico che vuole la volontarietà, basta leggere il regolamento, solo se volontario il fallo va sanzionato, applicare, non interpretare le regole. Se c’è involontarietà non c’è fallo. Ricordo il regolamento, intenzionalità per il fallo di mano e una volta sanzionato ci vuole ammonizione. Non criticherò mai l’operato dei miei (ex) colleghi. Equivoco della responsabilità oggettiva? È perfettibile, penso che tutte le soluzioni siano possibili ma la prevenzione per me resta la migliore. La mia idea resta responsabilizzare le persone perbene, lo stadio è casa di tutti”.
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