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MARTEDÌ 14 NOVEMBRE 2017 - EDITORIALE

LA DISFATTA AZZURRA E IL DISFATTISMO NEO-BORBONICO


L’eliminazione dal mondiale riaccende il dibattito sul processo unitario e la questione meridionale


 
     
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A cura di: Domenico Fontanella
Fonte: Napolicalcionews.it

A rendere ancor più amara la disfatta della nazionale italiana, che non parteciperà ai mondiali in Russia nel 2018, sono le manifestazioni di giubilo di tanti italiani che utilizzano i social per esprimere la loro avversione nei confronti, non solo della nazionale di calcio, ma di tutto il sistema Italia. Anche a Napoli, c’è stato più di qualche simpatizzante del regno borbonico che ha esultato per l’eliminazione della nazionale. Vien da chiedersi, a questo punto, se il fenomeno del neo-borbonismo possa realmente rappresentare la risposta alle problematiche del Sud. Sia chiaro, qualsiasi iniziativa che possa ridestare l’orgoglio cittadino e valorizzare l’immenso patrimonio storico, artistico e culturale della città partenopea è sempre apprezzabile e merita il massimo rispetto, ma guai ad identificare la storia di Napoli unicamente con l’esperienza borbonica. Quest’ultima ha rappresentato una lunga ed importante fetta della storia partenopea ed il ricordo della grandezza di Carlo III ancora vive nelle pietre della città, ma eguale rispetto e amore meritano anche i martiri giacobini della Repubblica partenopea e tutti quelli che hanno perso la vita per difendere la propria identità. Detto questo, se può valere ancora la pena di rimembrare le responsabilità sabaude nella genesi o, quantomeno, nello sviluppo successivo della c.d. questione meridionale, si può tuttavia giustificare, oggi, l’eccesso di livore nei confronti di tutto quello che è tricolore? Indubbiamente, il modo in cui è stato gestito il processo unitario italiano ha fortemente svantaggiato il Sud ma, dal momento che l’Unità costituiva una tappa obbligata per tutti gli Stati di cui si componeva lo “Stivale”, è veramente auspicabile, oggi, un ritorno al passato? Di certo, la disfatta della nazionale italiana ha dato fuoco alle polveri, accendendo ulteriormente il dibattito sul tema.