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LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2018 - STAMPA

IL MATTINO – LE PAGELLE: OSPINA ALLA ‘GARELLIK’, OUNAS DELIZIA IL S. PAOLO


Il solo Verdi non raggiunge la sufficienza


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Il Mattino

Dunque, cambiando l'ordine degli addendi, il risultato non cambia. Era quello che voleva provare Ancelotti a se stesso e a quelli della sua rosa. Dall'inizio ha schierato assieme i tre fino ad adesso meno impiegati, ovvero Diawara, Ounas e Verdi. La squadra risponde bene alla mutazione che non è genetica ma è solo nelle figure in mezzo al campo. Un po' sprecone nel primo tempo il Napoli che dopo l'inizio a tutta velocità decide di gestire con un po' di malizia. Soffre poi nella ripresa quando è Ospina a tirarlo fuori da un po' di pasticci ma in generale, a parte qualche ripartenza, è un Napoli che appare solido, mai in balia dei rivali e sempre padrone di se stesso. Il gioco non sempre è brillante ma in domeniche del genere i tre punti sono la cosa che importa di più. E arrivano. Con pochi patemi.  

7 OSPINA
Il pallone è una saponetta sul traversone di Rogerio; poi è attento sulla conclusione centrale di Djuricic ma si supera nella ripresa col salvataggio alla Garella, col piede, su Djuricic. In una gara che il Napoli domina, non è semplice stare così in campana. Bravo due volte su Berardi (soprattutto sulla prima che gli rimbalza davanti) e poi su Babacar.

6 MALCUIT 
Sbuffa come un mantice nel tentativo di tenere la posizione perché di indole, si vede, ha sempre la voglia di spingersi in avanti. Deve imitare Djuricic che qualche volta gli sfugge  come nella ripresa. Rovesciare il fronte è la cose che gli riesce meglio, mentre quando deve rendere da difensore puro qualche pecca la mostra.

6,5 ALBIOL 
Libero e bello, non barcolla mai su Boateng. Aggressivo e concentrato come sempre, ma se c'è il Sassuolo dopo il Liverpool magari è più complicato. Per lui tra Firmino e Boateng o Berardi non c'è differenza di trattamento: nel primo tempo spazza e respinge che è un piacere, nella ripresa pare un po' meno feroce. Ma è essenziale. 

6,5 KOULIBALY 
Pochi problemi in copertura ma nel secondo tempo un paio di sbavature ci sono. Non perfetto in appoggio e in avanti, quando si spinge, non riesce più a trovare lo spazio per liberarsi. Difficile superarlo nell'uno contro uno, ha rapidità di testa ed è bravo ad andare in soccorso di Hysaj quando va in difficoltà.

6,5 HYSAJ
Ora impetuoso, come quando invoca il rigore per il fallo di Marlon, ora  quasi distratto, ma è in ogni caso la sua la parte dove si spinge di più. Nel secondo tempo, quando c'è da stringere i tempi e pensare più a quello che succede dietro, dà il meglio di sé. Spunto decisivo per il raddoppio di Insigne. Per il resto, solo piccole sbavature.

6 ZIELINSKI 
Accorci, tampina e tampona. Viene piazzato all'esterno del centrocampo a 4, nell'ennesima posizione che deve ricoprire in nome del Carlo-pensiero. In qualche occasione sembra faticare, e infatti va in affanno. Rimedia con esperienza e testa. Però l'errore solo davanti alla porta è da punto esclamativo perché avrebbe chiuso il match.

5,5  DIAWARA 
Rischia l'intervento in area su Boga, chiude bene le linee di passaggio ed è ordinato in fase di impostazione. Una gara in cui deve immolarsi in copertura e in fase di interdizione è ordinato. Gli manca qualche giocata in regia, ma la partita impone sacrifici. Rischia un secondo cartellino giallo nella ripresa e allora esce.

6 ROG 
La grinta con cui duella con Boga lascia bene sperare. è un po' arruffone in alcune fasi, ma non leva mai la gamba. Tampona Magnanelli e lo fa con solerzia e non disdegna ma la giocata coraggiosa e l'affondo, nonostante qualche impaccio di troppo nel tocco. Non rischia mai di annegare nella tonnara di metà campo in ogni caso.

5,5 VERDI 
Si alterna spesso con Ounas: in quella posizione è costretto a corse all'indietro e ghirigori per uscire dalla tasca di Lirola e brilla più quando ha il possesso della palla che quando arretrato deve provare a fare resistenza e legna per il centrocampo. In ogni caso un po' prevedibile sia in area che nello smistamento.

7 OUNAS
Più che la spalla di Dries, un passo un po' più indietro. Locatelli sbaglia e lui delizia il San Paolo col sombrero su Magnani e il suo primo gol in A. Tampina e tampona e lo fa in maniera egregia, poi è sempre tanto fumo e poca sostanza e sembra andar meglio quando si alterna a Verdi sulla corsia esterna. Comunque c'è.

6 MERTENS 
Il gol che si divora al 12' non è roba del suo repertorio. Poi tenta una rete che qui riuscì solo a Maradona con il Verona nel 1985, un pallonetto da metà campo. Da lui dovrebbero arrivare idee e variazioni di ritmo: per lunghi tratti del primo tempo è compassato, addirittura distratto. Poi ritrova energia con Insigne al suo fianco.

7 INSIGNE 
La perla di Lorenzo sarà pure un classico del suo repertorio ma veder partire il tiro e attendere il momento in cui la parabola arriva nell'incrocio è spettacolo unico. Doveva riposare e ha riposato: ma giocando più vicino alla porta sembra davvero un altro giocatore. Sesto gol in sei partite, la miglior partenza della sua storia.

6 ALLAN 
Perde qualche contrasto con Marlon ma poi si rende protagonista di una serata di ordinaria amministrazione. Certo, con lui là nel mezzo è anche l'approccio della mediana avversaria differente: perché non consente mai uno scambio prolungato da parte dei palleggiatori avversari costretti velocemente a liberarsi del pallone.

6 CALLEJON
Fa impazzare. Un tergicristallo umano: mentre lo cerchi nello scacchiera è già da un'altra parte magari provando a rubare palla e a ripartire. Sbalordisce per la grinta che mostra in ogni frangente, anche quando subentra e la partita pare virtualmente chiusa. Si piazza largo sulla destra facendo spesso da terza punta.

7 ANCELOTTI
Decima formazione in dieci partite. Non cambia solo assetto tattico, ma anche il modo di giocare dei suoi uomini, perché Carletto sposta Zielinski, Hysaj e Ounas dai loro ruoli della tradizione. Il 3-4-3 di De Zerbi è pigro, con Djuricic che si abbassa con indolenza e il tentativo degli emiliani di costruire basso cercando ampiezza con gli esterni. Ogni volta che il Sassuolo perde palla, il Napoli riparte velocemente. Una partita di attenzione, in cui occorre gestire senza necessariamente giocare col sacro foco. Le cose che sa fare meglio.